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MUSICA - JAZZ

Si riforma il Clan di Celentano, ma stavolta è una squadra all star di musicisti di calibro: a Fabrizio Boso, Javier Girotto, Rita Marcotulli, Furio Di Castri e Mattia Barbieri si aggiunge la voce di Peppe Servillo. Memorie di Adriano è un omaggio (anche troppo) sentito, ma che non riesce ad aggiungere sapore agli orginali


di Marco Buttafuoco

Prendi quattro mattatori del jazz italiano (Fabrizio Bosso, Javier Girotto, Rita Marcotulli, Furio Di Castri), aggiungi un giovane, ottimo batterista coma Mattia Barbieri. Al loro fianco metti la migliore voce maschile della nostra canzone e mescola il tutto usando come amalgama alcune delle più celebri canzoni di Adriano Celentano. Come risultato finale avrai un disco (ed uno spettacolo) di sapore scipito, facilmente dimenticabile.    Memorie di Adriano è ovviamente un prodotto ben confezionato: spesso elegante e pieno di buoni spunti, soprattutto nella parte st
21 Novembre 2012

FILM

L'ultimo capitolo della saga bondiana è diretto da Sam Mendes e vede l'agente 007, ancora con il volto di Daniel Craig, problematico come non mai. Un calibratissimo gioco fra il vero, il falso e il verosimile.


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Sugli schermi dell’infanzia, Tom e Jerry se le danno di santa ragione, e ogni possibile marchingegno domestico è utile per sortire effetti violentissimi senza che nessuno si massacri definitivamente: la rivalità non è una contrapposizione fra buoni e cattivi, ma un semplice espediente perché la lotta senza esclusione di colpi possa proseguire all’infinito.   Sugli schermi dell’età adulta, le avventure di James Bond ricalcano da quasi cinquanta anni lo stesso schema, ma il conflitto, sotto l’egida manichea del bene e del male, &egr
16 Novembre 2012

TEATRO

Satira per attrice e pupazze sul lusso di essere donne, sottotitola lo spettacolo diretto e interpretato da Marta Cuscunà esponente di un presunto "teatro al femminile". Si apprezzano le doti attoriali ma il testo, ambientato in tempi antichi e cupi, specie per il gentilsesso, resta confinato nella caricatura


di Igor Vazzaz

 Uno dei refrain più usati e abusati della nostra critica scenica, unitamente agli immancabili noncisonopiùautori, serriamolefilaadifesadelnostroteatro, comefaràlacriticaasopravvivere, è quello riguardante drammaturgia e spettacolo al femminile. Come se l’espressività sia inoppugnabilmente questione di gender. Non vogliamo liquidar temi complessi (sono i refrain a banalizzare), ma restiamo convinti, innamorati come siamo e non da ieri di alcune grandi “attautrici” (Franca Valeri e Lucia Poli su tutte), che la questione di cui sopra sia
14 Novembre 2012

FILM

In Argo, alla sua terza prova anche da regista, l'attore appare con un look pilifero alla Cacciari e dimostra di essere diverso dal bambolotto standard hollywoodiano. E anche la storia, un film nel film escogitato per liberare alcuni addetti dell'ambasciata americana nella crisi del '79, è congegnata in modo originale


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Iran: nel 1953, dopo la deposizione di Mossadeq, la dinastia Pahalavi viene reinsediata al potere con l'aiuto americano, mentre l'Ayatollah Khomeyni è esiliato dal paese (1964); nel corso del 1978 la ribellione contro lo Scià raggiunge il suo culmine,e Reza Pahalavi, ormai malato di cancro, trova un avversatissimo rifugio proprio negli States; intanto la nuova Repubblica islamica si radicalizza intorno a due poli: il potere religioso di ispirazione khomeyniana e le istituzioni statali. Nel 1979 un gruppo di studenti ribelli prende in ostaggio una sessantina di addetti pre
20 Novembre 2012

MUSICA - ANNIVERSARI

Un quarto di secolo da che John Lydon detto "il Marcio" fece la sua comparsa sulle scene cantando di essere l'Anticristo e avvertendo il gentile pubblico che non c'era futuro. In Never Mind the Bollocks si ritrova ancora tutta la rabbia di quei giorni di crisi, economica e di valori. Ricorda qualche cosa?


di Simone Pilotti

 I mitici Sixties erano superati da un pezzo e con loro se n’era andata la speranza di cambiare la società a suon di motti pacifisti sulle note di Beatles, Rolling Stones e Jimi Hendrix vari. Le adunate di hippies e i mega-concerti stile Woodstock erano ormai dimenticati. La seconda metà degli anni ’70 riuscì ad esprimere solamente il crescente disagio giovanile, le forti tensioni sociali e un pessimismo diffuso. A Londra, in particolare, tutto questo si sommava a una pesante disoccupazione e una crisi economica che sfociava molto spesso in scontri di piaz
13 Novembre 2012

LIBRI - NARRATIVA

I Capelli blu del titolo sono quelli della ragazza senza vita che il protagonista Jilium trova distesa di fronte a casa sua. Parte di qui un noir a tinte surreali, dove il vero si confonde con l'immaginato e quasi nulla è come sembra a una prima lettura. Un esordio "a doppio fondo"


di Giuseppe De Marco

Un primo romanzo è, per definizione, un’opera acerba. Tutt’al più ricca di potenzialità, a volta latenti. In alcuni casi il potenziale si avverte con maggiore intensità. Qualche volta colpisce in modo inaspettato. Raramente, ti stende.   Stop. Siete arrivati.   Di Valerio Nardone, livornese classe 77, il lettore medio saprà poco. A meno che non sia un appassionato di poesia spagnola o un ammiratore del poeta Mario Luzi, di cui Nardoni è stato collaboratore. Sì perché il nostro, critico e traduttore, è anche, D
15 Novembre 2012

TEATRO

Il dramma che lo stesso Pirandello trasse da una sua novella, portato in scena da Gabriele Lavia (con la figlia Lucia) dopo quasi cento anni. Che si sentono tutti


di Igor Vazzaz

Un imponente interno borghese dagli alti e inquietanti finestroni verticali, avvolto nella fioca luce retrostante o dai proiettori con parsimonia ritagliati a calibro sulle sagome degli attori. L’opacità d’una tela semitrasparente rende la teoria ancor più flebile, ovattata: solo il sollevarsi del drappo ne segnala in senso compiuto la presenza all’occhio miope dello spettatore. La realtà è nascosta, celata tra le pieghe del non detto, dai velami sordidi del taciuto, dell’insinuato in faccia o alle spalle delle persone. A segnarne irreparabil
19 Novembre 2012

FILM

Lo sguardo dei monumenti parlanti e dei volatili si posa sulla città e sulle vicende del vedovo Valerio Mastandrea e dei suoi affetti. Una Torino vista dall'alto, quella proposta da Silvio Soldini ne Il Comandante e la Cicogna, con una leggerezza che troppo spesso diventa superficialità  


di Marinella Doriguzzi Bozzo

 I tempi sono quelli che sono: tautologia che non vorrebbe dire niente, se non contenesse un implicito eufemismo. Nel senso che i tempi sono pessimi, solo che una volta questo pensiero lo si lasciava alle zie e ai nonni nostalgici, mentre la novità è che oggi lo stesso assunto può essere condiviso anche dai giovani. Così Silvio Soldini deforma lo spirito di Fantasmi a Roma di Elio Pietrangeli e Ennio Flaiano (ossia una delle poche commedie fantasy del cinema italiano,1961) in una sorta di attualizzazione dal titolo sepulvediano, mentre i contenuti sono un p
22 Ottobre 2012

TEATRO

Nella Livorno della ricostruzione, qualcuno erge palazzi e costruisce strade e qualcun altro va a fondo, per recuperare quello che i bombardamenti hanno fatto precipitare in mare. Il palombaro Scintilla, Andrea Gambuzza, è protagonista e autore (insieme a Gabriele Benucci) di Testa di Rame, una scrittura drammaturgica vernacolare tanto rara da essere preziosa


di Igor Vazzaz

Drammaturgia: croce e delizia del nostro teatro, d’una storia lunga, lunghissima, retta quasi esclusivamente sull’arte d’attore, sulla guittezza, quella furberia scenica che non è mera risorsa d’estemporaneo geniaccio, quanto sapere tecnico (fisico, corporeo, prim’ancora che teorico), bagaglio di risorse incarnate nel gesto più e meglio che nel pensiero. Va da sé che, in un panorama alla perenne cerca di pièce, così assetato di autori da gridare al miracolo non appena qualcuno indovini tre testi decenti in fila e così stor
18 Ottobre 2012

ARTE CONTEMPORANEA

Amico-rivale di Francis Bacon, e spesso offuscato dal confronto, il pittore inglese trova il suo riscatto dalla personale dedicatagli dalla Fondazione Magnani Rocca di Parma. Un'esposizione necessaria e un'occasione unica per riscoprire un pennello sempre alla ricerca del movimento vitale, anche quando dipingeva paesaggi


di Mirko Nottoli

Una mostra su Graham Sutherland è, innanzitutto, una mostra necessaria. Tra i grandi pittori del Novecento oggi, Sutherland, a differenza di molti suoi colleghi à la page (ma al pari di altri), è quasi totalmente ignorato secondo gli insondabili andamenti delle (ri)valutazioni imposte dalla critica d’arte. Su ogni manuale di storia lo si trova citato insieme a Francis Bacon col quale si contese la scena europea durante tutto il secondo dopoguerra. Ma mentre, oggi, non c’è asta internazionale in cui il suo amico-rivale, come viene generalmente definito, n
17 Ottobre 2012

TEATRO

Dopo i gironi infernali, il regista lituano completa ed esce dal suo percorso dantesco passando per l'alto dei cieli. Di casa al Teatro Olimpico di Vicenza, di cui è direttore, mette in scena in anteprima le ultime cantiche della Divina Commedia. E' un'ascesa in cui gli attori stessi prendono il volo, un percorso verso la pienezza dell'amore 


di Nicola Arrigoni

Cos’è il Paradiso di Eimuntas Nekrosius? Non una condizione, ma piuttosto un percorso, né spazio né tempo, ma itinerario: un viaggio terrestre che fa dire a Beatrice come ultima battuta "Il paradiso c’è". Poco prima, nella drammaturgia poetica e visiva del regista lituano, la stessa donna angelicata aveva detto al suo Dante: "Volgiti e ascolta; Ché non pur ne’ miei occhi è paradiso".   Non solo negli occhi di Beatrice, ma tutto intorno, persino in terra è paradiso. Ed è questo che mostra il teat
16 Ottobre 2012

FILM

Da William Friedkin, autore de L'esorcista, ma soprattutto di Vivere e Morire a Los Angeles, un'opera che torna ad indagare sul confine tra bene e male nelle maglie di una famiglia allargata e di un'America disastrata. Killer Joe è molti generi (e molti film) in uno solo, tra citazioni cinemafile e verità del racconto


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Dimentichiamo L'esorcista (1973), film epocale che ha costituito per il grande e diseguale, William Friedkin una sorta di appiccicoso sudario ante litteram. Puntiamo viceversa la memoria su di un altro suo titolo, ossia il notevolissimo Vivere e morire a Los Angeles (1985) in cui si affacciavano i temi del doppio e dell'impercettibile confine che separa il crimine dalla legalità, qui portati alle loro estreme conseguenze: entrambe le pellicole sono infatti un incrocio tra il noir e il poliziesco con venature socio-esistenziali, e tutte e due hanno un'origine eminentemente lettera
15 Ottobre 2012

FILM

Dopo Il Profeta del 2009, il cineasta francese torna con un altra 'favola' dal retrogusto realista, quella di un giovane straniero spiantato e della sua "principessa" rimasta senza gambe per un tragico incidente. Più che per la storia, Un Sapore di ruggine e ossa vale soprattutto per le suggestioni di un artista dell'immagine


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Che la fiaba fosse un rito di iniziazione finalizzato a illustrare la vita ricorrendo alle rappresentazioni della morte lo sosteneva già Karl Popper ne Le radici storiche dei racconti di fiabe (1946). Che il regista Jacques Audiard se ne avvalga per ottenere lo stesso scopo lo diciamo noi. Nell'osannatissimo Il profeta (2009, recensito qui) la nascita e l'ascesa criminale di un boss all'interno di una prigione si poneva come un racconto di crudo realismo, ricorrendo tuttavia a tutte le caratteristiche della fiaba: la vaghezza, la verosimiglianza solo di superficie, l'insistenza
10 Ottobre 2012

LIBRI - POESIA

Finío de zogàr è l'ultima raccolta di liriche di Andrea Longega, anche questa scritta in un dialetto veneto che è linguaggio dell'intimità, della famiglia e dei ricordi. La sua parola si muove in territori stretti e tra eventi apparentemente insignificanti, ma intanto svela orizzonti di sensibilità universale


di Giuseppe Grattacaso

Andrea Longega pubblica il suo quarto libro, anche questo in dialetto veneziano, nelle raffinate edizioni de Il ponte del sale. Finìo de zogàr è una raccolta intensa, di rara forza espressiva, che nasce, si direbbe, dal basso, dal tono sommesso che l'autore predilige e da uno sguardo ravvicinato su oggetti e uomini.   Ma se è vero come scriveva Karl Kraus che “quanto più da vicino si osserva una parola, tanto più lontano essa rimanda lo sguardo”, allora la parola di Longega, che ostinatamente si muove nei luoghi più prossimi, d
08 Ottobre 2012

FILM

Cosa succederebbe se i nostri ricordi di infanzia crescessero con noi? Seth McFarlane, autore dei Griffin, si inventa un orsacchiotto di peluche sboccato e violento al quale dà anche la voce. Ma il suo proprietario 35enne (Mark Wahlberg) sta per accasarsi e entrare definitivamente nell'età adulta. Un assunto di base semplice ma difficile, per una pellicola che vuole "piacere" a tutti i costi


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Tutti conoscono il complesso di Peter Pan, ma chi ha mai sentito parlare della sindrome di Wendy? Probabilmente perché le femmine non solo maturano prima, ma maturano comunque. Mentre per i maschi il confine con l'età adulta è più incerto, e talora può non presentarsi mai. Tuttavia è più facile che siano le donne a restare attaccate ai peluche, alle bambole o ai pupazzi della loro infanzia, mentre i maschi spesso li rinnegano, almeno ufficialmente, come un sintomo di debolezza, cercando di dimenticare il conforto diurno e notturno di quei compa
05 Ottobre 2012