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LIBRI - NARRATIVA

Matteo B. Bianchi e la marcia dei diritti

Ad un giovane autore televisivo vengono pronosticati due mesi di vita e lui parte alla ricerca dei suoi amori perduti in giro per il mondo. Dall'Italia a San Francisco, il viaggio di Apocalisse a domicilio è un pretesto per affrontare il tema delle discriminazioni contro le coppie omosessuali


di Gianpaolo Mazza


Un giovane autore televisivo, immerso nella massacrante routine del mondo dello spettacolo, riceve la predizione che nessuno vorrebbe mai: una sensitiva gli pronostica due mesi di vita. È questa l’apocalisse recapitata a domicilio al protagonista. Una piccola apocalisse privata, che si nasconde nelle pieghe della quotidianità. E se la profezia fosse vera, cosa potrebbe fare il protagonista nel tempo che gli resta per dare un senso alla propria esistenza? Proverà a trovare la risposta intraprendendo un viaggio sentimentale a ritroso tra Roma, la Sardegna e San Francisco, nel tentativo quasi disperato di ritrovare i grandi amori del suo passato e, soprattutto, se stesso.
 
Con Apocalisse a domicilio Matteo B. Bianchi, rispetto ai suoi precedenti romanzi, si estrania volutamente dall’intreccio narrativo e si distacca dai soliti riferimenti. Nel romanzo, infatti, vi sono diverse assenze distintive: quella della musica, per esempio, o di un certo spirito comico che ha sempre contraddistinto le sue opere. Cerca, forse inconsapevolmente, di mostrare e dimostrare una sicurezza letteraria che prima non aveva, e dello scrittore pop (definizione molto cara all’autore) non rimane più traccia. 
 
Apocalisse a domicilio è un libro che parla di morale individuale. Il protagonista decide che il modo per sopravvivere alla situazione è quello di seguire un suo disegno che gli altri non possono comprendere. Un disegno morale, insomma. E' un modo  di aggrapparsi a qualcosa, come se ci fosse uno schema da seguire. Secondo Bianchi, ognuno ha una propria morale: esistono pensieri che per alcuni sono inaccettabili e per altri sono la norma, e ognuno ha un modo di gestire le situazioni. Chi ti ama riuscirà a comprendere ed entrare nella tua sfera per adattarsi alle tue esigenze. 
  
Nel libro non mancano però riferimenti o critiche all’atteggiamento arcaico dell’Italia nei confronti degli omossessuali, e Bianchi lo fa basandosi su due ambiti. Da una parte quello delle conquiste civili, e in questo l’Italia è di un’arretratezza inquietante. Il fatto che ad oggi il nostro sia praticamente l’unico paese europeo in cui le unioni civili non vengono riconosciute è una vergogna nazionale, antistorica. E’ razzismo bello e buono, ai livelli del Sudafrica dell’apartheid, quando i neri non potevano salire sugli autobus. È talmente evidente questa sproporzione tra la richiesta e la negazione del diritto che la popolazione civile ha già superato da tempo argomenti come questo: un altro profondo scollamento tra realtà politica e realtà civile. 
 
Dall’altra parte Bianchi prende l’esempio di San Francisco come altro estremo del discorso. Nella città americana vi è una situazione avanzatissima, di assoluto privilegio. Mentre in Italia i cambiamenti sono notevolmente lenti ma condivisi, in America le realtà cambiano profondamente da Stato a Stato. Il fulcro di tutto discorso appare nel romanzo quando il protagonista racconta della coppia di genitori gay della Louisiana che hanno adottato un bambino ed “erano terrorizzati in particolare dall’impatto col mondo della scuola. Sono andati al primo incontro con gli altri genitori preparati al peggio. E sai cosa hanno scoperto? Che quella gente era preoccupata per la mancanza del pulmino scolastico, per la qualità della mensa… che loro due fossero una coppia di genitori gay non l’ ha sottolineato nessuno: le cose importanti da discutere erano altre”.
 
La scrittura di Bianchi è semplice, diretta, movimentata da diversi registri attraverso i quali il punto di vista narrato si sposta, tra personaggi e sviluppi. È proprio grazie ai narratori (la seconda persona che si rivolge direttamente al protagonista, la terza che scivola prevalentemente sulla testa del fratello, la prima nella voce della donna misteriosa che vede il futuro), che il lettore impara a districarsi in un microcosmo tutt'altro che semplice.
 
La storia non fa leva su colpi di scena improvvisi o espedienti sorprendenti ma è un percorso per nulla scontato tra corpi e memorie, novità e consuetudini. Un percorso che, almeno simbolicamente, si rifà all’idea d’un recupero del passato, dei suo snodi salienti per recuperarne sensi, pesi e tracce indelebili. Fino ad oggi Matteo B. Bianchi un responso critico non l’ha quasi avuto. I suoi libri sono sempre andati abbastanza bene, hanno avuto almeno tre edizioni, sono usciti in tascabile e tradotti all’estero ma la critica si è sempre poco occupata di lui. Chissà perché.



Tags: Apocalisse a domicilio, autore televisivo, coppie di fatto, gay, Gianpaolo Mazza, Love generations, Matteo B. Bianchi, omosessuale, San Francisco,
15 Novembre 2010

Oggetto recensito:

Matteo B. Bianchi, Apocalisse a domicilio, Marsilio 2010, p. 240, 18 euro

giudizio:



4.262139
Media: 4.3 (14 voti)

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