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LIBRI

Una scrittrice di chiara fame

La protagonista del romanzo di Mercé Rodoreda cerca in ogni passione la risposta al suo appetito d'amore


di Stefania Stecca


Una vita alla deriva e la naturale disposizione a lasciarsene trasportare. Fino alla distruzione. Fino a toccarne il fondo, sbatterci contro per poi invertire la rotta, tentare la risalita. Cécilia Ce, la ragazza dagli occhi tristi anche quando ride, è l’anima inquieta e docile che Mercé Rodoreda racconta nella Via delle Camelie. La ragazza con le fossette sulle guance che fanno innamorare e le gambe che fanno impazzire gli uomini, viene al mondo per essere abbandonata di fronte alla casetta di due coniugi, anziani e affettuosi, che la amano e crescono e perdono senza possederla fino in fondo. Come faranno i suoi uomini: Eusebi, Andrés, Cosme, Marc, Esteve, nelle cui braccia prima troverà l’ossigeno e poi l’asfissia, dai quali si nutrirà, per poi fuggirne, addolorata ferita umiliata. La caduta morale e fisica è una lunga deriva senza puntelli. Nelle fughe, i piccoli squarci per nutrire la rinascita sono i ricordi e gli affetti recuperati dall’infanzia, il profumo dei tigli, i colori dei fiori, l’affetto di Paulina. Ma prima che la vita regali insperate fortune, come le cure di Carmela e la generosità di Esteve, Cecilia sperimenterà violenze e aborti, si perderà nell’alcool, vivrà esperienze insopportabili in una vita governata da una fame d’amore mai placata, da una sete di affetti mai soddisfatta.
Cécilia Ce affida a ogni nuova passione questa denutrizione atavica e Mercé Rodoreda ce ne restituisce le tonalità attraverso la scelta del monologo interiore, scritto tra l’ottobre del 1963 e il dicembre 1965, durante il suo esilio a Ginevra, cui fu costretta negli anni della dittatura per il suo impegno antifascista.
La Rodoreda è considerata la più grande scrittrice catalana del Novecento. Per il suo stile descrittivo, caricato di realismo e simbolismo, è stata paragonata a Virginia Woolf. Pubblicata in passato da Mondadori, Giunti, La Tartaruga e Bollati Boringhieri, viene oggi riproposta – a cento anni dalla nascita - da La Nuova Frontiera. Un’eccellente occasione per avvicinarla e perdersi nella sua Barcellona, nei suoi lunghi viali e nel quartiere Gracia in particolare, dove la Rodoreda trascorse l’infanzia e dove le sue figure femminili ci conducono.


Tags: barcellona, garcia marquez, mercé rodoreda, Stefania Stecca, via delle camelia,
25 Novembre 2009

Oggetto recensito:
MERCÉ RODOREDA, VIA DELLE CAMELIE, LA NUOVA FRONTIERA, 15 EURO
Mercé Rodoreda i Gurgui nasce: a Barcellona, il 10 ottobre 1908
Passioni: politica e letteratura
Gabriel Garcia Marquez: ha definito il suo romanzo più conosciuto, Piazza del Diamante, “il più bel romanzo pubblicato in Spagna dopo la guerra civile”
Cécilia Ce, un esempio di: libertà che non si arrende, che fugge da ogni gabbia, sia esso luogo asfissiante o amore soffocante.
La frase: “Mi comprò una fede. Quando ero sola me la mettevo. Entravo in tutte le chiese a pregare che Esteve non si stancasse di me. Lo chiedevo alle fiammelle dei ceri e ai santi di legno dalle mani sottili”.
giudizio:



9
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