• Seguici su:
LIBRI - INCHIESTE

Grandi eventi mancati

"Sventato" il tentativo di piazzare le prossime Olimpiadi a Roma, i giornalisti Davide Carlucci e Giuseppe Caruso partono per un'inchiesta retroattiva, significativamenti intitolata Magna Magna, sulle manifestazioni internazionali ospitate dal nostro paese. Da Italia '90 a Torino 2006, tutte le volte che "occasione" ha fatto rima con "spreco". Aspettando l'Expo  


di Gaetano Farina


Il premier Mario Monti non ha firmato per la candidatura di Roma ai giochi olimpici del 2020 con la motivazione che "i costi sono imprevedibili e non è responsabile rischiare i soldi dei contribuenti". Le conseguenti polemiche provenienti dai salotti romani si sono subito smorzate perché il resto del paese e l’opinione pubblica è certamente più concentrata e ancora preoccupata dalla crisi economica: il momento storico non pareva, quindi, propizio per avventurarsi in un progetto di questo tipo.
  
Anche perché, in coerenza con le affermazioni di Monti, la storia dei grandi eventi in Italia è “una storia di promesse mancate”, almeno secondo Davide Carlucci e Giuseppe Caruso, gli autori del bel libro-inchiesta Magna Magna, edito da Ponte Alle Grazie, che spiega proprio come i grandi eventi nazionali si siano rivelati un business per le solite oligarchie, immancabilmente a spese dei contribuenti. “La formula magica dei comitati d’affari italiani, negli anni della crisi, ormai è una sola: grandi eventi. E’ così che politici, imprenditori, burocrati e criminali riescono a spillare soldi a un Stato che toglie a pensionati, studenti e operai, ma trova sempre miliardi di euro da destinare a manifestazioni di cui si potrebbe tranquillamente fare a meno. O quantomeno organizzare senza sprechi”.
 
Il lavoro di Carlucci e Caruso ripercorre tutti i grandi eventi realizzati sul territorio nazionale negli ultimi anni aggirando le luci dell’eventuale successo mediatico e analizzandone esclusivamente le ricadute economiche 
 italia90.jpeg
Nel primo capitolo: un “come eravamo” che parte dai mondiali di calcio di Italia ‘90, con i 1.250 miliardi delle vecchie lire spesi per stadi che oggi sono considerati per lo più da buttare e tante opere infrastrutturali mai terminate. Numerose morti bianche, mazzette e spese folli. E poi, le Colombiadi, un colossale flop ed il Giubileo, miliardi di euro stanziati dallo Stato in favore del Vaticano.

Capitolo 2: le regate della Coppa America a Trapani del 2005, un affare che ha visto insieme mafia, imprenditoria e politica. Il grande regista dell’operazione è stato il senatore del Pdl Antonio D’Alì, il padrone di Trapani, indagato dalla procura di Palermo per le accuse di un imprenditore pentito.

Capitolo 3: mondiali di sci in Valtellina del 2005, uno scempio ambientale costato centinaia di miliardi di euro, con opere oggi inutilizzate, Due guardie forestali denunciano tutto e vengono isolati dal sistema. Inquietanti, in questo caso, i legami tra magistratura, politica ed imprenditoria.
 
Capitolo 4: le olimpiadi invernali di Torino 2006, costate alla città l’attuale primato di comune più indebitato d’Italia. Quasi tre miliardi di euro spesi per opere infrastrutturali, molti impianti chiusi, come la pista da bob di Cesana torinese ed i trampolini per il salto con gli sci di Pragelato. Altri, come l’Oval e il Palaolimpico di Torino, decisamente sottoutilizzati. La vecchia e nuova amministrazione continua a giustificarsi con la riqualificazione estetica della città, ma intanto alle nuove generazioni non sono prospettate vie di opportunità economica ed occupazionale. Anzi, Chimparino e Fassino hanno recentemente affermato che “è giusto che siano le future generazioni ad accollarsi i debiti accumulati, perché saranno loro ad usufruire delle infrastrutture realizzate”. Per convincere la popolazione dell’imperdibile opportunità dell’evento si prese a modello il successo delle olimpiadi estive di Barcellona del 1992 che trasformarono l’aspetto della città e torino2006_2.jpgincrementarono significativamente i flussi turistici. Quello che, però, è sempre stato taciuto sono gli alti costi che si sono ripercossi sulla popolazione catalana in termini di tasse e l’impossibilità di emularla come attrattività turistica.
 
Capitolo 5: Mondiali di cisclismo di Varese del 2008, una colata di cemento garantita dalla Lega nord, con il pretesto della manifestazione iridata.
 
Capitolo 6: Gli uomini della Cricca, dal G8 all’anniversario dell’Unità d’Italia, la razzia del denaro pubblico diventa sistema. Dalle opere mai terminate all’Isola della Maddalena alla casa di Scajola, pagata a sua insaputa, passando per gli affari del cardinale Sepe ed i regali dell’imprenditore Anemone.
 
Capitolo 7: L’Expo milanese, un affare da più di dieci miliardi di euro per una manifestazione sostanzialmente inutile. La vicenda dei terreni dove si terrà l’esposizione universali, un regalo di denaro pubblico fatto ai privati, con una valutazione passata da dodici euro al metroquadro alla cifra incredibile di 164 euro al metroquadro. Ed i grandi affari che si affacciano dietro slogan ecologisti privi di attuazioni pratiche.
 
Per ulteriori approfondimenti si può frequentare il blog (avanzi.altervista.org) dei due autori del libro in cui si registra, tra l’altro, la risposta del sindaco Alemanno sulla rinuncia alle Olimpiadi del 2020, che non è tipo che si dà facilmente per vinto. Continua a ribadire che il no di Monti ai giochi olimpici sia una sconfitta storica per Roma: “allora puntiamo sul prossimo Giubileo! Roma dovrà comunque affrontare una scadenza epocale che non può essere né rinviata, né revocata: quella del Giubileo del 2025″.



Tags: Davide Carlucci, Gaetano Farina, Giuseppe Caruso, inchiesta, Italia 90, Magnamagna, Milano Expo, Olimpiadi, Ponte alle grazie, sprechi,
11 Aprile 2012

Oggetto recensito:

Davide Carlucci e Giuseppe Caruso, Magna Magna, Ponte alle Grazie 2012, p 307

giudizio:



0

Commenti

Invia nuovo commento

Il contenuto di questo campo è privato e non verrà mostrato pubblicamente.
 
CAPTCHA
Questa domanda serve a verificare che il form non venga inviato da procedure automatizzate
Image CAPTCHA
Enter the characters (without spaces) shown in the image.