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ATTUALITA'

Santo subito

Il quotidiano del Papa si accorge che i testi degli U2 sono pieni di citazioni bibliche e si lancia in una sfrenata esaltazione di Bono Vox


di Massimo Balducci


Dopo un anno dominato più che altro dai bonismi nostrani - effetto collaterale del terremoto abruzzese - il 2010 si apre con il ritorno in sella del bonista per eccellenza: Bono Vox in persona, uno che frequenta da pari a pari tutti i grandi della terra (e occasionalmente, canta e scrive canzoni) ed ora incassa anche il sostegno da parte dell’organo ufficiale della Santa Sede. L’Osservatore Romano, infatti, ha pubblicato il 4 gennaio un articolo di Gaetano Vallini dal titolo "Re Davide? Una pop star": singolare definizione, opera dello stesso Bono, che riflette una interscambiabilità dei ruoli che sappiamo andare ormai per la maggiore (basti pensare alla copertina di Rolling Stone dedicata alla "rockstar dell’anno" Silvio Berlusconi), ma che non si era mai vista sull’oculato giornale capitolino.
 
Evidentemente certi consolidati concetti di sacro e di blasfemo stanno cambiando, anche perché alla popstarizzazione di Re Davide fa qui da complemento logico la santificazione della popstar, e dunque in prima istanza di Re Bono: che "spogliato dell’alone del successo, degli abiti di profeta rock e di paladino di quel terzo mondo afflitto da povertà e fame, del personaggio influente e autorevole (…) resta un uomo in continua ricerca". Spogliato del successo? Siamo sicuri che senza di esso gli verrebbe riconosciuto un solo briciolo di tale autorevolezza? L’autore dell’articolo sembra convinto di sì, avendo letto un recente librone di Andrea Morandi dal titolo U2. The Name Of Love, in cui vengono meticolosamente analizzati i testi di tutte le loro canzoni - comprese quelle dell’ultimo album, l’orripilante No Line On The Horizon - scoprendo la frequenza e la continuità dei loro riferimenti biblici. Anzi diciamo "scoprendo" tra virgolette, visto che la conoscevano anche i muri ma l’autore ha pensato bene di scrivere la bellezza di 662 pagine per ridimostrarlo. Ma almeno presso Santa Sede, dove forse certi dischi non arrivano, ha evidentemente fatto colpo.
 
Del resto non è questo il primo segnale di una strana inversione di tendenza per la Chiesa di Benedetto XVI, nei confronti dell’intero genere rocchettaro. Non dimentichiamo che nei suoi scritti teologici, l’allora cardinale Joseph Ratzinger lo riteneva una emanazione di Satana:"Espressione di passioni elementari, che nei grandi raduni di musica rock hanno assunto caratteri cultuali, cioè di un controculto che si oppone al culto cristiano. Esso vuole liberare l’uomo da se stesso nell’evento di massa e nello sconvolgimento mediante il ritmo, il rumore e gli effetti luminosi, facendo precipitare chi vi partecipa nel potere primitivo del Tutto, mediante l’estasi della lacerazione dei propri limiti".
Non sembra dunque che per l’attuale Pontefice il contenuto verbale (eventualmente religioso) delle canzoni rock avesse molta importanza, e coerentemente si è finora sempre opposto a qualsiasi tentativo di penetrazione di questa "estasi della lacerazione" nichilista all’interno dell’istituzione ecclesiastica: dalle messe beat alla celebre performance di Bob Dylan davanti a Wojtyla nel 1997. Posizioni un po’ forti, e certamente retrograde, ma almeno ben chiare e a loro modo perfino stimolanti; ben difficili comunque da conciliare con gli articoli comparsi negli ultimi tempi sul giornale vaticano (memorabile a questo proposito anche l’elogio di Bruce Springsteen qualche mese fa), senza contare il ridicolo disco inopinatamente pubblicato dallo stesso Benedetto XVI per la Geffen a dicembre.
Sono episodi casuali, o c’è dietro una precisa strategia, magari l’inizio di una politica di appeasement verso le culture giovanili per arginare il crollo delle vocazioni?


Tags: Andrea Morandi, bibbia, bono, disco, Gaetano Vallini, Massimo Balducci, No Line On The Horizon, osservatore romano, popstar, ratzinger, re davide, santa sede, terzo mondo, u2, U2. The Name Of Love, vaticano, wojtyla,
15 Gennaio 2010

Oggetto recensito:
L’atteggiamento della Santa Sede verso la musica rock
giudizio:



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