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LIBRI - SAGGISTICA

Burroughs, la penna nuda

Con Manuali di sopravvivenza, tecniche di guerriglia Riccardo Gramantieri analizza la produzione dell'autore beat oltre i confini della pagina scritta. Il suo personaggio da "umanoide", e lo sguardo antropologico, sugli altri e su se stesso, danno alla sua produzione un fascino contemporaneo e ancora da scoprire


di Gianluca Pulsoni

 


“Parlare è mentire” diceva William Burroughs, e dopo aver letto William Burroughs. Manuali di sopravvivenza, tecniche di guerriglia di Riccardo Gramantieri, l'intera sua produzione vi sembrerà una lucida dimostrazione del teorema. L’utilità di questo studio critico edito da Mimesis sta soprattutto nel presentare l’esperienza di uno scrittore tanto importante quanto poco studiato, e nel mostrare – anche se indirettamente – le dinamiche di un’operazione intellettuale che sembra costantemente sconfinare in campi diversi da quello letterario.
 
Il volume si struttura in modo cronologico, ripercorrendo dall’inizio alla fine le vicende biografiche principali assieme a tutto il percorso creativo di Burroughs, offrendo ampli stralci delle pubblicazioni e soffermandosi su tutti gli stili usati, “sviscerati” nella loro genesi storica e analizzati in modo da farne risaltare le implicazioni culturali. A fine lettura, due aspetti delineano più degli altri il profilo dell’uomo e dello scrittore: l’aura da "personaggio" e lo sguardo dell’osservatore.
 
Il lettore si trova davanti a una sorta di “umanoide”, la cui immagine è sempre sospesa fra ironie e finzioni, meticolosamente curata proprio allo scopo di destare questa impressione. “Riprendendo la posa di alcune fotografie spesso pubblicate che lo ritraggono con la pistola - scrive Garmentieri - lo si vede indossare il classico vestito a giacca e il cappello mentre impugna l’automatica. […] Ma nell’illustrazione c’è altro: metà del viso è alieno. L’epidermide a squame è verde e l’occhio, giallo senza palpebre, ha la pupilla allungata da extraterrestre”.
 
Si tratta una posa coerente con la sua poetica: al di là dei singoli libri, le tematiche che lo scrittore tocca nelle sue riflessioni, mentre indugia su genere e specie, oppure sul senso del mito, oltre ad aiutare a decifrare la sua scrittura, restituiscono ai lettori l’alterità del suo sguardo. Un pensiero tanto profetico e avveniristico da poter farlo apparire ancora oggi come contemporaneo.



Tags: Gianluca Pulsoni, recensione, Riccardo Gramantieri, scrittura beat, tecniche di guerriglia, William Borroughs, William Burroughs. Manuali di sopravvivenza,
14 Febbraio 2013

Oggetto recensito:

Riccardo Gramantieri, William Burroughs. Manuali di sopravvivenza, tecniche di guerriglia, Mimesis 2012, pp 294, 18 euro

 

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