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LIBRI - NARRATIVA

Giovanni Battista Menzani - esordiente, architetto - è il George Saunders nostrano. Nelle tredici storie de L'odore della plastica bruciata si ritrova la schizofrenia distopica delle situazioni immaginate dallo scrittore americano: un’umanità andata alla deriva è costretta a barcamenarsi tra i bassifondi di un impero dove il consumismo e l’avidità hanno vinto definitivamente


di Giuseppe De Marco

Toh, ecco il George Saunders italiano. Per scherzo? No, seriamente. Quasi. Perché è vero che Menzani sconta il doppio handicap di essere 1) un “quasi esordiente” (all’attivo solo un paio di saggi sull’architettura contemporanea e un Dizionario biografico fantastico dei piacentini illustri) e soprattutto 2) un “quasi scrittore”, nel senso che di mestiere fa(ceva?) l’architetto. E però ce ne fossero di quasi-scrittori come lui. Che quasi-scrivendo qua e là tirano fuori dal cassetto questi tredici racconti che sono delle piccol
04 Febbraio 2014

FILM

Messo da parte il cliché della commedia, il regista di Ovosodo si addentra in un'Italia fallita, finanziariamente e non solo. Il capitale umano ha un'ottimo cast e qualche veniale difetto


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Sorvoleremmo volentieri sui convenevoli di ordinaria attualità, tipo "Virzì chi?" o "Brianza buona / Brianza cattiva" se a quest'ultimo becero dibattito cronachistico non si attagliasse perfettamente una delle frasi emblematiche del film: "Avete scommesso sulla rovina di questo paese e avete vinto". Naturalmente riferita a indebite speculazioni finanziarie sul denaro mediante il denaro, ma utilizzabile anche per l'unico elemento che sembra capace di catalizzare nei secoli l'interesse patrio non di una comunità storico-geografica di singo
24 Gennaio 2014

TEATRO

Dopo le spettacolari riletture di Annibale Ruccello, Arturo Cirillo si sposta oltreoceano con Lo zoo di vetro di T. Williams. Le claustrofobiche dinamiche familiari del testo sono sempre angoscianti, e gli attori strepitosi, ma un'interpretazione forse troppo letterale dà un risultato un po' didascalico


di Sergio Buttiglieri

Seguo da tempo Arturo Cirillo ed è, a volte, di una carica irresistibile, specialmente quando mette in scena i testi di Annibale Ruccello, come il recente strepitoso Ferdinando o il mitico Le cinque rose di Jennifer. Questa volta, alle prese con Tennessee Williams, uno dei suoi primi celeberrimi lavori, Lo Zoo di vetro, non ho ritrovato la stessa intensità cui ci aveva abituato. Il testo del '44 è noto, e tutti ci aspettavamo una rilettura più coraggiosa di questa famiglia imperfetta, zoppicante, piena di rimpianti, che sopravvive con il fantasma del padre inopina
18 Gennaio 2014

LIBRI - NARRATIVA

L'autore de Il branco Andrea Carraro torna con un romanzo di formazione e di amiciza: Come fratelli racconta la storia di due vite, due personaggi molto diversi, e sullo sfondo l'Italia assurda degli ultimi anni


di Giuseppe Grattacaso

I protagonisti di Come fratelli sono Andrea e Dario, i due amici che il narratore segue, con occhio impietoso e sempre partecipe, dalla fine dell'adolescenza fino alla morte di Dario, fino a quando cioè lo scrittore Andrea comincia a raccontare la vita dell'amico in un romanzo biografico, che poi sembra essere proprio quello del quale noi lettori in quel momento stiamo per terminare la lettura.   I due amici sono persone diverse per carattere ma egualmente inquiete, perennemente in bilico lungo i margini di un'esistenza che vorrebbero cogliere in tutta la sua pienezza, ma che cru
14 Gennaio 2014

FILM

... non ci sono più. In American hustle niente è come sembra: David O. Russell torna a dirigere una squadra di attori fenomenali, per un intrigo in stile La stangata, che però non ha tutti gli elementi al posto giusto


di Marinella Doriguzzi Bozzo

New York, Hotel Plaza, 1978: in una delle tante suite esclusive ma frequentate da tutti, un   trippone che dovrebbe avere l'incubo degli addominali si preoccupa invece della propria carenza di capelli ed elabora una complessa pettinatura posticcia riportata incollata cotonata laccata, prima di irrompere nel mezzo di un'astrusa scena di corruzione a più interpreti... e il tema è dato: una onnipresente mania tricologica (probabilmente sponsorizzato da L'Oreal) si incarica di sottolineare che niente è come sembra, mentre il riavvolgimento temporale della pellicola r
10 Gennaio 2014

LIBRI - SAGGISTICA

Ipnotizzati dalla tecnologia e perennemente supini su letti e giacigli. Sono i figli di oggi, così incomprensibili per i padri: sono Gli sdraiati, appunto, secondo Michele Serra. Che affronta uno dei temi più affascinanti e più difficili nell'unico modo possibile: partendo da se stesso


di Giuseppe De Marco

Padri e figli. Scusate se è poco. Un argomento nella top five delle principali questioni che ambasciano l’umanità, probabilmente a far data dalla prima alba in cui un giovane primitivo ha trovato sbarrato l’ingresso della caverna di ritorno da una notte brava a caccia di mammuth. Una classifica, beninteso, che vede la presenza di diverse altre quisquilie tipo l’amore, la vita, la morte, il potere.   Ma il tema generazionale è forse il solo capace di racchiuderle tutte in una botta sola. Si perché a parlare del rapporto genitori/figli (dovero
19 Dicembre 2013

FILM

Due attori anziani, uno di successo ma commerciale e uno di prestigio ma povero, si ritrovano e si sfidano attorno a una riedizione de Il misantropo. Così Philippe Le Guay confeziona una commedia intelligente ma non dirompente, e briosa senza essere fulminante come poteva


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Ci sono amicizie o sodalizi ambigui che sono come la ribollita o il cacciucco: passano gli anni e, al di là dei tempi della digestione, mantengono un retrogusto di cavolo nero o la minaccia di una sempre possibile lisca... dunque, mettetevi comodi, anzi comodissimi, e preparatevi ad assaggiare lo strano binomio di due attori che si sono conosciuti e frequentati in altre epoche. Uno (Lambert Wilson) ancora fatuamente piacente, conto in banca rimpinguato da serie televisive mediocri, con ambizioni di riscatto; l'altro (Fabrice Luchini) più povero ma più blasonato, ritirato o
17 Dicembre 2013

FILM

In India funziona da più di un secolo un sistema che porta ai mariti in ufficio il pranzo cucinato dalle mogli. Ma in The Lunchbox un errore di consegna metta in contatto due sconosciuti: sotto la sapiente mano di Ritesh Batra nasce una storia delicata e molto più credibile delle nostre


di Marinella Doriguzzi Bozzo

India, 1880: viene introdotto il Dabbawala System, servizio di ristorazione che ancora oggi si incarica di portare il pranzo cucinato dalle donne sul posto di lavoro dei loro uomini, facendo viaggiare nel più variopinto e accidentato dei modi il cosiddetto tiffin, specie di pietanziera tubolare a scomparti impilati l'uno sull'altro; rifocillati i destinatari, il tiffin vuoto viene riportato a domicilio, per essere riprelevato il mattino dopo, e così via nel tempo, grazie all'uso intensivo di manodopera a bassissimo costo. Famoso per la sua quasi miracolosa sicurezza, il sistema
10 Dicembre 2013

LIBRI - NARRATIVA

I protagonisti de L'eroe discreto, ultimo romanzo del Nobel peruviano, oppongono entrambi un rifiuto, come lo scrivano Bartleby. Solo che le loro motivazioni sono esplicite e moralmente condivisibili. Ma le storie sono magistralmente intrecciate dall'autore, e i colpi di scena sempre in agguato


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Ci sono romanzi come giardini all'inglese, in cui gli elementi naturali e quelli artificiali concorrono a non irregimentare lo spazio: l'intervento dell'uomo è teso a domare, reinventandolo ed enfatizzandolo, il carattere selvaggiamente casuale della natura. Vi si passeggia sperdendosi in un tempo indefinito,che allarga l'interazione fra il luogo e il lettore, consentendogli di strappare un fiore o di impadronirsi di un ramo per innestarlo altrove. Ci sono romanzi che, viceversa, sono elaborati come giardini all'italiana, in cui il ritaglio dei pieni impedisce ogni intrusione est
19 Novembre 2013

LIBRI - POESIA

Contro chi scagliava le sue furiose invettive Antonio Delfini? Contro tutto e tutti, o quasi, nell'Italietta del dopoguerra. Ora che, dopo cinquant'anni esatti, vengono ripubblicate le Poesie della fine del mondo, il suo dichiarato "brutto poetare" acquista un senso nuovo


di Giuseppe Grattacaso

A rileggere ora le poesie di Antonio Delfini, a distanza di più di cinquanta anni dalla pubblicazione di quel suo unico libro di versi, Poesie della fine del mondo, ora ripubblicato da Einaudi con l'aggiunta delle liriche mai edite in volume, antecedenti e posteriori al libro, a rileggerle ora, che sono lontani i tanti ismi e le correnti e le polemiche che hanno caratterizzato e segnato la cultura di buona parte del Novecento, si scopre in esse una forza ancora maggiore, una purezza e un candore inaspettati e in qualche modo fuori della storia.   Pur nella loro irruenza violenta e
14 Novembre 2013

FILM

E prostituta. Non tanto per soldi o per altri obiettivi materiali, ma per prendere distanza dal mondo degli adulti. François Ozon parte da Rimbaud ("Non si può essere seri a diciassette anni") e arriva a una riflessione su amore e sesso che va ben al di là delle chiacchiere sugli ultimi casi di cronaca


di Marinella Doriguzzi Bozzo

In Guerra e pace, il principe Andreij incontra Natasha, e le offre la più bella dichiarazione amorosa della  letteratura: "Vi ho amata dal primo momento che vi ho vista. Posso sperare?". Non le chiede cioè una risposta, bensì il tempo di potersi pensare reciprocamente, in modo che il contatto diventi  attesa, promessa, speranza, cristallizzazione di quei magmi affini su cui fondare l'amore, fenomeno chimico e mentale che quasi mai può verificarsi se il decorso della conoscenza e poi dell'intimità si riduce a occasione o a momento. Mutato i
11 Novembre 2013

LIBRI - NARRATIVA

Recensione divagante per un libro che lo è di più. Cargo, all'epoca uscito per Einaudi e oggi riproposto da Laurana in ebook, è l'opera di un ex cannibale che è andato molto oltre. Romanzo esploso in cui si intrecciano linguaggi, invenzioni esilaranti e digressioni, diversi livelli di realtà (tutti ugualmente irreali)


di Stefano Nicosia

Quando Maria Corti (uno dei più grandi critici che l’Italia abbia avuto) recensì Cargo sulla Repubblica il prezzo dei libri era ancora in lire. Per la precisione, di lire ne costava 18.000 questo romanzo, pubblicato da Einaudi e scritto da un autore che aveva già conosciuto il favore della critica con un racconto nell’antologia Gioventù cannibale, curata da Daniele Brolli nel 1996, e con Una particolare forma di anestesia chiamata morte.   Il fatto che il libro, ora di nuovo disponibile grazie a Laurana in formato ebook, sia corredato da quella rece
07 Novembre 2013

FILM

E' ormai un veterano del botteghino (che puntualmente sbanca). Zalone, che con Sole a catinelle è al suo terzo film, ha il pregio far ridere senza nascondere il passare degli anni. E addirittura proponendo implicitamente una tesi opposta a quella di un certo Milan Kundera


di Marinella Doriguzzi Bozzo

In questo ventennio italiano in cui l'oggi è identico al giorno prima come al giorno dopo, si annida la trappola sospesa di una cronaca che non riesce a farsi storia, secondo un presente sempre uguale che tuttavia non ci impedisce - beffa aggiuntiva - di invecchiare sterilmente. A differenza delle maschere della commedia dell'arte che mettono in scena tipi e stili codificati, perciò immarcescibili come tutti gli assiomi esemplificativi rappresi nel tempo. Premessa forse un po' pomposa, utile tuttavia a recensire diversamente Sole a catinelle, terza fatica cinematografica di
04 Novembre 2013

FILM

Il regista di Cous cous e Venere nera torna con La vita di Adele, trionfatore a Cannes. Ma né i riferimenti letterari, né le scene esplicite di sesso saffico riescono a rendere un capolavoro questa pellicola molto lunga, e ancora più lenta


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Una delle caratteristiche ricorrenti della sempre pregevole filmografia di Kechiche risiede nella  lunghezza: a suo modo ancora concisa nell'adattarsi all'età umoralmente contratta o dilatata della preadolescenza (La schivata, 2003); venata di indugi quasi mitologi nei confronti di una quotidianità esotica (Cous cous - 2007); ridondante nelle sottolineature insistite di un commovente percorso di triviale annientamento (Venere nera - 2010); esasperatamente e inutilmente smisurata in La vita di Adele. Dove si ritorna in qualche modo a La schivata per almeno tre motivi: la prem
28 Ottobre 2013

LIBRI - NARRATIVA

Non semplici racconti, quelli del narratore di New York, che con Dieci Dicembre si emancipa in parte dalla sua "fantascienza di prossimità" per soprenderci con dettagli apparentemente insignificanti che puntualmente si rivelano diabolici. E il mostro è sempre più vicino


di Dario De Marco

Prima togliamo di mezzo un paio di equivoci. Innanzitutto, che questo sia un buon momento per i racconti, dato che Alice Munro ha vinto il Nobel. Alice Munro – che è una grandissima scrittrice senza dubbio, e che stramerita il Nobel (così come lo strameritano Roth, Murakami e Kundera, per dire) – non scrive racconti. Scrive romanzi. Solo che, siccome ne scrive tanti, ed è una persona onesta, li pubblica a sette-otto insieme, stampati su pagine grandi e con carattere piccolo. Ma volendo, uno scritto che nel caso suo viene definito racconto, potrebbe benissimo es
22 Ottobre 2013