Non è un ponderoso saggio sulla scarsità delle risorse idriche, anche se mira a sensibilizzare su questo tema: Storia corta di una goccia è un volume illustrato del giovane talento Beatrice Alemagna. Molto grande e molto colorato, ma con un retrogusto ancora più malinconico
di Giulia Stok
La storia di una goccia d’acqua che dal lavandino scivola giù nelle condutture fino al marciapiede, un leone sperduto a Parigi che non trova nessuno con cui fare amicizia, una bambina trasparente che è costretta a fuggire perché gli adulti hanno paura di lei… essere piccoli non vuol dire essere sempre felici. Beatrice Alemagna lo sa bene, e i suoi libri illustrati sono sempre costruiti intorno a qualche questione universale, di quelle che spesso neppure da grandi si riesce a risolvere.
“Quante sono, tutte quelle cose che scompaiono senza che si abbia avuto il tempo di vederle?” è la riflessione conclusiva di Storia corta di una goccia, album illustrato di grandi dimensioni (quasi 40x30 cm), con tavole malinconiche benché multicolori, spesso fatte di elaborati collage. In ognuna, le gocce spiovono e rotolano come lacrime o coriandoli in scenari reali, ma visti così nei dettagli da sembrare astratti.
La valenza educativa della storia è chiara: l’acqua potabile è un bene prezioso e fragile che non va sprecato; la particolarità però è che nell’intera vicenda la figura umana appare solo di sfuggita, e la protagonista è sempre la goccia. È lei che scivola mentre noi ci laviamo i denti, colpevolmente ignari del nostro potere sull’acqua, ed è la sua fine che seguiamo con angoscia, catturati dal potere dell’empatia.
L’immedesimazione del lettore in punti di vista diversi da quelli di partenza è una caratteristica costante dei libri di Beatrice Alemagna, giovane bolognese che vive a Parigi. Nel paese delle pulcette (Phaidon, 2009), compatto libretto costruito su divertenti collage di tessuto e bottoni, che ingannano a tal punto da attirarsi carezze, è una favola sulla tolleranza, o meglio sulla stupidità dell’intolleranza: “Perché nel paese della pulcette, come in tutti gli altri paesi del mondo, non si può scegliere: si nasce come si nasce, uno diverso dall’altro. Soltanto le pulci non lo sanno”.
Se questa Storia corta ha un difetto, è quello di essere fin troppo malinconica. Guardando gli occhi tondi della goccia che si asciuga sul marciapiede, è inevitabile pensare a un’altra fine, con un’angoscia che, almeno nel lettore adulto, il giallo della copertina non riesce ad allontanare.
Tags: acqua, Beatrice Alemagna, Giulia Stok, nel paese delle pulcette, Storia corta di una goccia, un leone a parigi,
BEATRICE ALEMAGNA, STORIA CORTA DI UNA GOCCIA, DONZELLI 2010, P. 36, EURO 24
L’autrice: lavora per il Centre Pompidou a Parigi e ha illustrato, tra gli altri, Apollinaire, Queneau, Dahl, Rodari
I riconoscimenti: ha ricevuto numerosi premi, dal primo posto al concorso di “Figures futures”, al Salon du Livre et de la Presse Jeunesse di Montreuil nel 1996, a quello di Nati per Leggere, sezione “Crescere con i libri” per il suo Un leone a Parigi (Donzelli, 2009)
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