di Giulia Stok, Igor Vazzaz, Nicola Arrigoni
La compagnia Marcido Marcidorjs alle prese con Sofocle, con la tragedia delle tragedie. Resa grazie agli strabilianti costumi e ai consueti intrecci vocali del coro
di Giulia Stok
Cinque grigie streghe in tuta mimetica strisciano, corrono, scalano, si immergono e vengono espulse da una colossale ziqqurat, palazzo di Edipo nella Tebe assediata dalla peste. E insieme ci raccontano, dipanando la consueta cantilena dei Marcido, in un crescendo di ritmo e di angoscia, la tragedia di Sofocle che forse più ha segnato il mondo occidentale, da Freud a Samarcanda. Beffa del destino, dramma della conoscenza, la storia è semplice e terribile: a Edipo, che non sa di essere stato adottato, viene predetto che ucciderà suo padre e sposerà sua madre; per evit
Il premio Nobel francese scrive un libro breve e terribile, che ricorda il filone post-apocalittico anche se parla del passato. Il posto delle balene è un racconto illustrato che si ispira a un evento vero: un massacro di cetacei in una baia della California
di Giulia Stok
Se si volesse trovare un’anima gemella a Il posto delle balene, ultimo racconto del premio Nobel Le Clézio, sarebbe La strada di Cormac Mc Carthy. Non importa se uno è lungo 500 pagine e l’altro 60 (illustrazioni comprese) non importa se uno è ambientato nel futuro e l’altro nel passato, se in uno le vittime sono gli uomini e nell’altro i cetacei. Entrambi sono post apocalittici, in entrambi si respira l’angoscia della morte del mondo, la nostalgia per un tempo finito, il rimorso per essere arrivati a tanto. Le Clézio racconta un
Una curiosa pubblicazione, quella edita da Altreconomia, che promette di orientarci attraverso le meraviglie nascoste. Guida all'Italia eco-solidale, con criteri di sostenibilità etica e ecologica, sceglie venti dei nostri capoluoghi e dà consigli utili non solo a chi li visita ma anche a chi ci vive da sempre
di Giulia Stok
Un thriller storico per ragazzi: Archimede e il mistero del planetario, di Annalisa Stancanelli. Ben riuscito soprattutto dal lato educativo
di Giulia Stok
La giornalista Claudia Gualdana racconta dieci personaggi femminili cui è stata dedicata una rosa o che si sono dedicate alla botanica. Eva e la Rosa. Storie di donne e regine di fiori è un libro piacevole e interessante, zeppo di aneddoti storici e botanici: dalla godereccia corte di Francia alla clausura dei monasteri, dall’austera nobiltà inglese fino alla recente mondanità della famiglia Agnelli e del principato di Monaco
di Giulia Stok
Il segreto di monsieur Taburin. Storia di un uomo e delle sue biciclette è un bel libricino illustrato. Vicenda agrodolce, narrata da Jean-Jacques Sempé, disegnatore e fumettista che pubblica su Le Monde e New Yorker, con tavole delicate e incisive
di Giulia Stok
E' quello partorito dalla penna di Régis de Sá Moreira, giovane scrittore franco-brasiliano. Che tra un'atmosfera da realismo magico e una rapidità che rende piacevole la lettura, ci porta con leggerezza a toccare grandi temi
di Giulia Stok
Il libraio di Régis de Sá Moreira è una specie di creatura mitologica: vive nella sua libreria, che resta sempre aperta giorno e notte, si addormenta dopo l’ultimo cliente e si sveglia prima del primo, si nutre di sole tisane, ogni tanto fa l’amore tra gli scaffali con una delle donne che entrano nel suo negozio, sovente strappa pagine di libri per spedirle, senza altra spiegazione, ai suoi dieci fratelli e sorelle sparsi per il mondo. Sulla scia del realismo magico alla Garcia Marquez, il racconto del giovane scrittore franco-brasiliano ha però i
La penna e il genio di Virginia Wolf tornano ad accompagnare le nostre letture. Merito di questa raccolta di saggi e articoli, fra gli anni venti e i quaranta del Novecento, che vede la scrittrice alle prese con una tagliente critica alla mondanità artistica e nobiliare. Finalmente una lettura da ombrellone intelligente
di Giulia Stok
Se fosse necessaria un’ulteriore conferma della genialità di Virginia Wolf, la risposta definitiva starebbe in questo libriccino, una piccola raccolta di interventi, articoli e saggi pubblicati tra gli anni Venti e Quaranta del Novecento. Proprio perché si tratta di opere minori, la capacità dell’autrice di trasformare i dettagli minuti del quotidiano in trampolini per la discussione astratta emerge in tutta la sua forza. Sono una snob? è il saggio che dà il titolo al volume, in cui con abile retorica, affermando per tutto il tempo di esser
Timidezza e dignità è la parabola di Elias Rukla, un insegnante di liceo che davanti all'indifferenza dei suoi allievi prende coscienza della propria mediocrità. Il personaggio inventato da Dag Solstad incarna una generazione frustrata e "indebitata", con un grande futuro alle spalle
di Giulia Stok
Da maestro cerimoniere ufficiale del centocinquantenario, il regista Mario Martone fa le cose in grande. E dopo Noi credevamo, ci propone un'altra maratona, questa volta a teatro, sui dialoghi delle Operette Morali. Per chi riesce ad arrivare alla fine, una gran soddisfazione. A tutti gli altri la nostra recensione propone una... scorciatoia
di Giulia Stok
Le celebrazioni risorgimentali di Mario Martone stanno prendendo una netta deriva ronconiana, per lo meno nel senso della durata: dopo le quasi tre ore di kolossal cinematografico di Noi credevamo (leggi la nostra recensione), ecco le tre abbondanti di kolossal teatrale delle Operette morali. “Le antiche commedie non erano propriamente azioni, ma satire immaginose, fantasie satiriche, drammatizzate, ossia poste in dialogo”, scriveva Leopardi pochi anni prima di iniziare le Operette. Il che, se da un lato ci fa pensare che si tratti di un testo intrinsecamente adatto al teatro,
Della francese Laurence Cossé era stato accolto bene La libreria del buon romanzo, il suo ultimo lavoro tradotto in Italia solo pochi mesi fa. Ora, con L'incidente, si ispira allo scontro automobilistico in cui perse la vita la principessa e prova immaginare la storia di chi stava al volante nell'altra macchina. Un cambio di rotta improvviso, che porta la scrittrice fuori strada
di Giulia Stok
Lady Diana è morta in un incidente d’auto il 31 agosto 1997 nel tunnel dell’Alma a Parigi. Al di là delle ipotesi più o meno deliranti sull’esistenza di un complotto dei servizi segreti inglesi architettato dalla stessa famiglia reale per eliminare la principessa scomoda, l’incidente è stato provocato dall’alta velocità e dalle cattive condizioni del guidatore, che cercava di sfuggire alle auto dei paparazzi ubriaco e sotto l’effetto di psicofarmaci. Ma la causa scatenante della sbandata e dello schianto finale è sta
Prepotenti e materialisti, padri e padroni con le mogli e con i figli, sono tanto uomini che fanno anche le veci delle donne. I protagonisti della commedia di Goldoni portati in scena da Gabriele Vacis non parlano più il dialetto e giocano con i temi forti dell'attualità: dalla "difesa del territorio" ai tagli alla cultura
di Giulia Stok
Chiariamo subito una cosa: ad essere rusteghi, cioè incivili, sono solo gli uomini. Sono loro che spadroneggiano su donne e figli, sono loro che fanno del materialismo un’ideologia da difendere, sono loro che si spaventano se qualcuno osa desiderare per sé qualcosa in più di un maiale a tavola e di un tetto sulla testa, sono loro a diffidare dello straniero, sono loro a ripetere come un mantra “son padrone in casa mia”. E non se ne salva uno. Metà Settecento, ultimi anni che Goldoni passa a Venezia, repubblica ormai in decadenza: la borghesi
Un giallo di bambini scomparsi, tra la Parigi del 1750 e un condominio di Lucca di fine '900. Insegnante di italiano al suo esordio letterario, in Dall'aprile a Shantih stravolge la lingua (e il dialetto) in un unico flusso di coscienza, che mescola Gadda e altri grandi modelli. Una piacevole sorpresa
di Giulia Stok
Sono sempre in tanti a portare in scena i lavori del commediografo francese, ma solo qualcuno sa conservarne intatta la forza provocatoria. Con musiche di ogni tipo e scene hard, il regista torinese Valter Malosti riaggiorna La scuola delle mogli, cogliendo in pieno l'ironia grottesca che nel 1662 scandalizzò Parigi
di Giulia Stok
Un enorme armadio rosso, casa prigione, che ricorda quegli orologi a cucù in cui sono delle statue a battere le ore. E così, come due personaggi meccanici, si muovono incrociando spade e frasi il protagonista Valter Malosti e il suo amico mascherato Mariano Pirrello, in uno scambio di battute feroce e arguto, prima scena all’apertura del sipario e una delle migliori di tutto lo spettacolo. Arnolphe, inventatosi “Signore del Ceppo”, ossessionato dal timore delle corna (ben chiarito a tutti da un cervo che domina la scena), ha deciso di costruirsi una mogli
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