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LIBRI

Una pausa con Rastello

Dall'autore di Piove all'insù, undici racconti filosofici e poetici sul percorso dell'esistenza


di Matteo Di Gesù


Qualcuno, in effetti, lo aveva già notato: a tutta prima diresti che si tratta di undici testi messi insieme quasi svagatamene. Diaristici e autonarrativi, d’invenzione e apertamente finzionali, mutuati dalla cronaca e apparentemente mimetici. Dallo stile impeccabile, certo, e per di più rintuzzati da una breve prosa – quasi poetica – che tratta di sogni: una per ogni racconto, a chiudere. Con grande approssimazione (sì, proprio nel senso di imprecisione) si potrebbe scrivere che i racconti hanno per tema: ricoveri per reduci, galere, vecchi soldati, trafficanti d’arte, guerra di Bosnia, crisi finanziaria argentina, macellazione del maiale, Patagonia, guerra del Karabakh, regali di natale, caldo. Così, registrati questi dati essenziali, il nuovo libro di Luca Rastello rischierebbe di deperire presto, catalogato in fretta nello sterminato regesto dei libri-che-escono e che spumeggiando bruciano, per dirla con le parole di un altro scrittore (i cui libri, invece, bontà sua, non deperiscono).
 
Tuttavia Undici buone ragioni per una pausa richiede, a chi volesse prendersi la briga di dedicargli l’attenzione che merita, un supplemento di indagine e soprattutto prevede la stipula preliminare di un patto (narrativo, of course) fondato sui presupposti enunciati apertamente nella premessa, intitolata programmaticamente Penultime: “vorrei provare a dimostrare (...) che la tentazione della disperazione può essere interamente risolta nel penultimo tratto, riservando a faccende più serie l’ultimo”. Si tratta allora di interpretare le undici prose raccolte nel volume non tanto come brevi racconti, quanto come movimenti sequenziali di un discorso narrativo (ma anche filosofico e poetico) su temi penultimi quali “dolore, rettitudine, attesa, ritorni, partenze, ricordi, generazioni, comunismo, babbo natale e calura”. Oppure come soste mentali lungo un percorso: lo si comprende bene a metà libro, arrivando alla Pausa, vero e proprio intermezzo metanarrativo, che restituisce la parola al narratore e in un certo senso precisa ulteriormente i termini di quell’accordo con il suo lettore formulato in Penultime.
È accettando queste condizioni che si legittimano certe apparenti spigolosità della prosa, certe ardite sovrapposizioni di voci raccontanti, certi sapienti vuoti di senso. O meglio, è proprio concedendo questo piccolo extra di impegno richiesto dal libro che arditezze, vuoti, spigolosità non paiono più tali. E che si arriva, ormai consapevoli, all’epilogo della Penultimissima, prosa speculare e simmetrica all’apertura di Penultime, dove si ragiona sulla finitudine e sull’infinito del percorso di cui sopra. Che poi, ma oramai lo si era capito, è quello dell’esistenza.


Tags: luca rastello, Matteo Di Gesù, penultima, penultimisse, undici buone ragioni per una pausa,
02 Dicembre 2009

Oggetto recensito:
LUCA RASTELLO, UNDICI BUONE RAGIONI PER UNA PAUSA, BOLLATI BORINGHIERI 2009, P. 122, EURO 12.50
Anno di nascita di Luca Rastello: 1961
Passo campione: “Il succo era che il presente è fatto di tanti attimi di futuro che vengono a presentarsi e se ne vanno inesorabili e chi s’è visto s’è visto. Bisognerebbe metterli sull’attenti, ah ah.”
Cos’altro leggere dell’autore: Piove all’insù (2006), uno dei più bei romanzi di sempre sugli anni Settanta
giudizio:



7.614
Media: 7.6 (20 voti)

Commenti

Grande recensione Matteo;

Grande recensione Matteo; grande personaggio Rastello

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