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LIBRI - NARRATIVA

Bajani mantiene Ogni promessa

Dopo la scomparsa del nonno, ex-soldato nella campagna di Russia, Pietro parte per un viaggio fino alle rive del Don. L'autore di Cordiali saluti e Se consideri le colpe torna con un romanzo riflessivo e silenzioso, che conferma il suo talento


di Giovanni Zagni

 


Il nonno di Pietro, protagonista di Ogni promessa, è un reduce della campagna di Russia. La sua scomparsa, paradossalmente, lo fa rientrare nella vita del nipote dopo lunghi anni di oblio. Pietro inizia un lento percorso per ricostruire un rapporto mancato e perso, ormai, senza possibilità di recupero. A questo si affianca la crisi della sua storia con Sara. La trama dell'ultimo romanzo di Bajani è quasi tutta qui. I materiali di cui è costruito, allo stesso tempo, sono pochi e molto sottili: le parole non dette e i silenzi, i gesti, mai privi di significato, servono per descrivere i rapporti tormentati all'interno della famiglia di Pietro. 
 
Con questi pochi elementi e una manciata di personaggi ben delineati, Bajani costruisce un bellissimo romanzo, sostenuto da una scrittura che convince già dalle prime pagine. Nella descrizione della vana attesa di un figlio, l'autore usa tutti i colori della propria tavolozza, in cui predominano le tinte tenui: bastano le poche immagini di grande effetto e la bella sequenza in flashforward, che descrive l'ingresso di una giovane coppia e delle sue speranze in una nuova casa, per dimostrare che siamo di fronte ad uno scrittore vero.
 
Nella seconda parte, dopo che le assenze della sua vita hanno messo in moto un curioso e ben narrato meccanismo di “sostituzione” - tramite il quale si realizza l'altrimenti impossibile presenza del nonno nella sua vita - Pietro parte per la Russia: un viaggio apparentemente privo di necessità e di scopo, alla ricerca di ricordi altrui, in cui la tensione narrativa registra una lieve flessione ma che è in grado di restituire uno scorcio di quel paese tanto più vero ed efficace quanto più personale. Predomina nel romanzo un'atmosfera di sconfitta e di implicita rinuncia, lontana da ogni ironia, anche quella, di qualità molto fine, che Bajani aveva dimostrato di avere in Mi spezzo ma non m'impiego (2006).
 
Le vicende sono narrate per lo più dal punto di vista di Pietro, ma la scrittura mantiene un'apparenza oggettiva e impersonale, evitando di descrivere emozioni per privilegiare gesti e parole. I dialoghi sono quasi assenti, assorbiti nel flusso del testo grazie alla scelta di segnalarli solamente con una maiuscola, senza altri segni di punteggiatura. Rispetto allo stile pulito e senza scossoni del pluripremiato Se consideri le colpe (2007) Bajani si prende più libertà e accentua la scarna sintassi e le frequenti ripetizioni, ottenendo una ricercata monotonia. Ogni promessa è un libro dall'andamento lento e profondo, irrisolto e silenzioso come un film di Sofia Coppola. E Bajani si conferma un ottimo scrittore, di cui sentiremo parlare ancora a lungo.



Tags: Andrea Bajani, Einaudi, Giovanni Zagni, Ogni Promessa, recensione, scrittori italiani, se consideri le colpe, Sofia Coppola,
14 Gennaio 2011

Oggetto recensito:

Andrea Bajani, Ogni promessa, Einaudi 2010, p. 252, euro 19.50

 

giudizio:



8.505
Media: 8.5 (4 voti)

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