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LIBRI

I cappelli della regina, piccola storia di una grande donna

Marisa Casalini Farinet mette insieme ricordi personali e fogli d'archivio per ricostruire la vita della madre: dall'infanzia come modista a Parma alla gestione della storica boutique milanese, dal matrimonio con il sottotenente Casalini all'amicizia con Elena di Savoia. Un luminoso esempio di proto femminismo


di Giovanna Canzi


"Una storia antica". Così Marisa Casalini Farinet definisce il libro che le ha permesso di affrescare la storia della sua famiglia, disegnando i contorni di una donna che fu umile e forte, conciliante e decisa, equilibrata e nel contempo attraversata da grandi passioni. Una donna grandiosa, una madre affettuosa, una moglie innamorata e fedele e un’imprenditrice entusiasta e coraggiosa. Per riuscire nel suo intento l’autrice ha legato insieme i suoi ricordi personali, i racconti delle due sorelle, e i documenti storici che restituiscono lo spaccato di anni difficili vissuti all’ombra della Grande Guerra. 
 
I cappelli della regina - titolo appartenente alla collana di Franco Angeli “I documenti raccontano” - rappresenta, infatti, la perfetta sintesi fra sensibilità archivistica e capacità narrativa, dimostrando come Marisa Casalini Farinet sia riuscita a descrivere un’epoca attraverso uno sguardo intimo, affettuoso, personale: lo sguardo di chi si volta indietro e vede un mondo ormai inghiottito dal rumore della nostra contemporaneità, con valori, speranze e aspettative completamente dimenticati da chi abita il nostro presente.
 
Per capirlo basta immergersi nella lettura di questo libro che sa raccontare con misura la storia di Maria (la madre dell’autrice), figura esemplare perché - come ha sottolineato la docente di psicologia Silvia Vegetti Finzi nella presentazione del libro - "pur non essendo nata sotto il segno del privilegio e nel riparo della sicurezza, ha saputo vivere un’esistenza compiuta, realizzata, produttiva e creativa".
 
Nata a Parma in una casa in cui si respirava "un odore di povertà" inizia giovanissima a lavorare presso una modisteria, dove impara il mestiere. La sua bellezza, la sua dolcezza, la forza interiore la portano a conquistare il sottotente Arnaldo Casalini "uno dei più bei partiti di Parma" che in breve tempo diventerà suo marito. Da questo momento in poi per Maria la vita diventa una prova continua che impone scelte decise, capacità di adattamento, forza d’animo.
 
I primi anni sereni vissuti nella tenuta di Vicopò sono seguiti da quelli più intensi e faticosi di Milano, dove la famiglia vive le prime paure dovute allo scoppiare della guerra e fa i conti con l’assenza di Arnaldo, impegnato al fronte. Ed è proprio fra le vie di questa città - via Castel Morrone, via Verri, corso Indipendenza - che i sogni di Maria prendono corpo, portandola ad aprire la prestigiosa boutique di via Monte Napoleone (luminoso esempio di proto femminismo, come sottolinea l’autrice), dove l’aristocrazia milanese faceva rifornimento di cappelli di ogni genere e foggia. Divisa fra l’affetto per le figlie e la suocera Palmira e la passione per il suo lavoro, Maria cavalca l’onda del successo arrivando persino a conoscere di persona a Villa Savoia la Regina Elena, con la quale instaura subito un rapporto di complicità e comprensione. 
 
Una sensibilità tutta femminile è il tratto principale del carattere di Maria, espressa sia nei primi anni di matrimonio, quando invia di nascosto il denaro alla famiglia di origine, sia durante la maturità, quando rinuncia alle sirene della carriera e preferisce all’affascinante Parigi (dove le propongono di aprire un atelier) la quiete di una famiglia che, accanto al lavoro, è l’orizzonte felice a cui guardare con serena armonia.



Tags: cappelli, Franco Angeli, Giovanna Canzi, I cappelli della regina, I documenti raccontano, Marisa Casalini Farinet, recensione,
14 Settembre 2010

Oggetto recensito:

Marisa Casalini Farinet, I cappelli della regina, Franco Angeli 2010, p. 192, Euro 22

giudizio:



7.02
Media: 7 (31 voti)

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