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LIBRI - POESIA

Il futuro è poesia

Due giovanissimi coetanei, due piccole case editrici, due opere prime a confronto: Francesco Iannone e Davide Castiglione indicano la strada per la riscossa di un genere


di Giuseppe Grattacaso


Nella grande massa dei volumi che occupano i banchi delle librerie e che ogni settimana si rinnovano (tanti i libri, così pochi i lettori?), non c'è rischio di rintracciare i solitamente smilzi e più dimessi libretti dei poeti italiani, in particolare se sono di poeti all'esordio e di editori cosiddetti minori (se non altro nella capacità di distribuire i propri prodotti). In un angolo della libreria, il più buio e il più lontano dall'entrata, pure esiste un settore destinato alla poesia, ma è quasi interamente occupato dai classici e dagli immancabili Neruda e Lorca; si nota tra i poeti italiani per abbondante numero di titoli la sola (e solita) Alda Merini. 
 
Eppure la poesia italiana è alquanto viva e capace di offrire una lettura della realtà per nulla scontata né condizionata da questi tempi in cui la comunicazione ripete formule note e rassicuranti. E' vero che i poeti, forse anche perché reclusi in un orizzonte editoriale piuttosto ristretto, tendono a cancellare o a ridurre al minimo ogni confronto con il lettore, anzi spesso dimenticano l'ipotesi che un lettore possa esistere. Succede poi che dal calderone qualcuno trovi il modo per uscire e mostrarsi solo per caso e per capacità di autopromozione.
Uno sforzo di ricavare qualche indicazione nel brulicante mondo delle opere di poesie (e delle opere prime, in particolare) va comunque fatto. Succede così di scoprire presenze interessanti, esordi certamente da segnalare.
 
E' il caso per esempio di Francesco Iannone che presenta al pubblico dei lettori le Poesie della fame e della sete (Giuliano Ladolfi Editore, con una bella e accorata nota introduttiva di Gabriella Sica). Già nella prima poesia, un distico il cui carattere corsivo sembra segnalare un intento programmatico, il giovane poeta salernitano (è nato nel 1985) dichiara che il verso non deve distrarre e confondere, quanto piuttosto arrendersi al reale. E' una dichiarazione di poetica di inusuale chiarezza e determinazione. Va da sé che il reale della poesia di Iannone è ben altra cosa da quel superficiale ammasso di eventi e circostanze, di oggetti e persone che sembra invece a bella posta volerci distrarre dall'essenza vera e profonda delle cose, appena percettibile e sempre sfuggente. 
  
La realtà, per Iannone, si compone di una quotidianità attraente ma indeclinabile nei suoi valori più sinceri, una quotidianità che improvvisamente sbanda, prende vie inconsuete e impreviste. E' una quotidianità che diremmo spicca il volo, viste le citazioni in esergo da Leopardi, Luzi e dall'amato conterraneo Gatto, che tutte si riferiscono al volo e agli uccelli, e considerati gli scarti verso l'alto di cui la realtà in questi versi è spesso protagonista. E' quanto avviene nella poesia in cui un vecchio solitario su una panchina è spesso visitato da un uccello che "sgambettava qua e là come ad eseguire un ballo / un esercizio di danza complesso". Ma poi il vecchio non occupa più il posto dove il poeta l'ha visto tante volte, "forse se n'è volato via per fare compagnia a quell'uccello / nel cielo così solo, senza nemmeno un rifugio o un appiglio". 
 
E' una realtà amica e sofferente quella che emerge da queste Poesie della fame e della sete, segnata dai limiti imposti dal tempo e dalla lotta per la sopravvivenza, ma il poeta sa che "c'è un giardino bellissimo dove / il pane si divide, è un luogo vero, reale, / dove il grano si coltiva insieme / e si ride, si vive...". La lingua per raccontare questa realtà è piana e scivola quasi verso la scoperta di verità nascoste.
 
Di altro genere è la ricerca di un altro giovane poeta, Davide Castiglione, alessandrino, anch'egli nato nel 1985, anch'egli all'esordio. Nella raccolta Per ogni frazione, pubblicata per i tipi di Campanotto Editore, ci rappresenta una realtà frammentata e disuguale, dove il compito della poesia è quello dell'improbabile tentativo di ricondurre il mondo ad unità. Ma il paesaggio, un ambiente cittadino spiazzante nella sue evidente mancanza di senso, si ribella ad ogni disegno, devia continuamente da ogni ipotesi di pianificazione e di stabilità. Così avviene nella sezione sintomaticamente titolata Sensi della piazza: "Il vento, se fa tanto, lascia che i panni oscillino, / mai imparata l'urgenza di tenersi o andare", o ancora "Che questa geografia rimanga uguale ripresa dall'alto, / moltiplicata al più: questo ho sperato per reggere il pensiero / questo ho sperato soppresso dal pensiero. Tutto piano, / spento ogni dissidio perché enorme e remoto per sentirlo". 
 
Nessuna epifania è possibile, nessuna ricomposizione è plausibile, anche se il miracolo sembra dover avvenire, sembra che improvvisamente l'incontro possa accadere, che l'abbraccio con l'altro, la conoscenza reciproca siano finalmente una soluzione. Ma è il poeta stesso a non credere fino in fondo a questa composizione "sarà la paura di urtarsi / pari al desiderio di urtarsi, / sui marciapiedi un vestirsi a sorriso / che più eccede e più lascia // nudi: così, per non sentirci / assenza o incrocio mancato, / gente a passarsi in mezzo, / in vetrina, a passare, a non conoscersi". 
 
Date queste condizioni, è inevitabile che Davide Castiglione scelga un respiro frantumato, una lingua comunque colta e dal solido impianto letterario ma che si manifesta spesso per schegge e frammenti. O finge un carattere improvvisamente prosaico, quasi narrativo, salvo poi immediatamente contraddirlo con repentini scarti sintattici, con spostamenti temporali e logici, che specchiano il fuorviante non senso dell'esistenza.



Tags: campanotto, Davide Castiglione, Francesco Iannone, Giuseppe Grattacaso, ladolfi, opera prima, per ogni frazione, poesia, poesie della fame e della seta, recensione,
27 Luglio 2011

Oggetto recensito:

Francesco Iannone, Poesie della fame e della sete, Ladolfi editore, p. 60, euro 10
Davide Castiglione, Per ogni frazione, Campanotto editore, p. 104, euro 10

giudizio:



8.086158
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