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ATTUALITA'

Rifacciamo i minareti

Costruirli o vietarli? Nessuna delle due. Ecco un invito a creare nuove forme


di Khaled Fouad Allam

Il minareto della moschea di Samarra (Iraq) - Un minareto in in contesto urbano europeo - Un minareto e un campanile nella ex Jugoslavia


Ogni religione si traduce in forme spaziali; e l’islam, come le altre, si confonde con i suoi luoghi di culto. La nozione di moschea non ha nulla a che fare, ad esempio, con la nozione di chiesa che è anche simbolo di Cristo in croce. La moschea è essenzialmente uno spazio di culto in cui la comunità musulmana si raduna per la preghiera comunitaria del venerdì; e la storia del minareto si confonde con la storia stessa dell’islam.
Quando il profeta Mohammed emigrò dalla Mecca a Medina, uno dei suoi compagni, Bilal, uno schiavo nero da lui liberato, ebbe l’idea di costruire una torre in legno di palma, alta abbastanza da potervi salire per chiamare la gente alla preghiera. Il minareto ebbe dunque la funzione di chiamata alla preghiera ma inizialmente non rappresentò un simbolo dell’islam; solo più tardi, nello svilupparsi della civiltà islamica, la moschea e il minareto assunsero una funzione pubblica: di tutta la città musulmana la moschea è l’edificio pubblico per eccellenza, nel senso che è anche sede del tribunale e dell’ufficio in cui si raccolgono i tributi, oltre che sala di riunioni pubbliche.

La storia delle dinastie nell’islam si fonde con la storia architettonica delle moschee: il re, il principe o il sultano pone il suo marchio dinastico nella moschea e non nel castello o nella dimora come avviene nella storia europea. Nelle dinastie musulmane la dimora rimane squisitamente privata, quasi impossibile da penetrare; solo nel mondo islamico periferico – India e Iran – le dimore private dei principi assumono una certa rilevanza.

 

I minareti hanno sempre sposato i contesti architettonici locali, assumendo varie forme e planimetrie: sono celebri ad esempio il minareto della moschea di Samarra, di forma elicoidale, o la Giralda di Siviglia, considerata uno dei più bei minareti del mondo musulmano, iniziata nel 1172 e a tutt’oggi visitabile. Essi hanno anche la funzione di segnare una posizione geografica: il termine arabo per minareto, manara, indica anche il faro marittimo.
Oggi i minareti sono invece solo il ricordo di una civiltà; ed è sconcertante veder costruire in Europa dei minareti progettati senza una riflessione sui suoi caratteri formali e su quelli architettonici e urbanistici del contesto; oggi essi sono spesso elementi decontestualizzati, che vorrebbero imitare o ricordare l’islam delle origini. Sarebbe invece opportuna una più profonda riflessione sui caratteri storici di questi elementi, un loro ripensamento formale e una più viva creatività architettonica nel loro progetto, per elaborare elementi che non si pongano come estranei nel contesto locale nelle diverse aree d’Europa, bensì come qualcosa di nuovo e di stimolante; una loro integrazione architettonica potrebbe essere proficua anche per un’integrazione sociale dell’immigrazione musulmana.

 

Il minareto non cancella la storia dei rapporti tra islam e occidente, e il referendum in Svizzera riaccende secoli di incomprensioni. Quindici anni fa, nella ex Jugoslavia, fu distrutto il ponte di Mostar, simbolo di dialogo tra le diverse comunità religiose ed etniche. Il rischio è di ricadere nella trappola delle identità che si distruggono a vicenda. Il referedum sui minareti nasconde la difficoltà per l’Europa di ripensare i rapporti con l’islam, mentre sta nascendo un islam europeo. Fa pensare un manifesto comparso in Svizzera, in cui sullo sfondo di un minareto compariva la scritta “Das ist nicht mein Schweitz” (“non è la mia Svizzera”).



Tags: europa, iraq, islam, Khaled Fouad Allam, Khaled Fouad Allam, maometto, minareti, moschea, referendum, samarra, siviglia, sultano, svizzera,
04 Dicembre 2009

Oggetto recensito:

I MINARETI EUROPEI

giudizio:



9
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Commenti

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Mi sembra di sognare leggendoti! Ti auguro ogni bene! Magari ci potessero essere tanti Don Nicola Borgo! Mi hai fatto respirare. Ritorno a vivere. Grazie

Mi piacerebbe poter

Mi piacerebbe poter pubblicare i testi delle sue omelie e i suoi pensieri, ma purtroppo sono molto preso dalla famiglia e il tempo è sempre poco, senza contare che la distanza di residenza tra noi non aiuta. Speriamo di riuscire a fare qualcosa nei prossimi mesi! Auguri di un sereno nuovo anno.

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In un paese non lontano dal mio un italiano, tornato a casa dopo anni vissuti in un paese islamico (non so dirvi quale), ha costruito una cascina dove vivere e lavorare. Interamente realizzata in mattoni, la decorazione della facciata esterna della casa padronale ricorda molto i motivi che ho visto in costruzioni musulmane e, proprio sul davanti, affacciato sulla strada, c'è un bellissimo minareto, anch'esso in mattoni, che rende davvero particolare questa cascina; una splendida unione (almeno secondo me) di mondi che sono poi più vicini di quel che oramai vogliono farci credere. Nessuno si sente offeso da questa costruzione, non gli italiani, non i musulmani, anzi, chiunque passa non può fare a meno di fermarsi ad ammirarla.

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