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FILM

Il conflitto è quello in Iraq, il protagonista un mercenario, Frankie, che laggiù ci ha perso un vecchio amico. Diviso tra sensi di colpa e volontà di fare chiarezza, cercherà di portare a galla L'altra verità. Il più politico dei cineasti britannici tenta la carta del thriller bellico: ma stavolta le buone intenzioni non bastano a fare il film


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Liverpool: un fiume che va e che viene… no, un battello che va e che viene per tutta la durata del film. Sopra, due ragazzini che sognano di espatriare. Qualche battello dopo, la vita li porterà in Iraq come mercenari, o, per meglio dire, contractors superpagati per proteggere le vite dei civili che contano. Uno dei due tornerà indietro in una bara, sfigurato da un incidente a Baghdad, sulla tristemente famosa Irish Route, che unisce la città all'aeroporto. I superstiti non si danno pace circa la scarsa chiarezza della sua fine e con qualche misterioso indizio spars
27 Aprile 2011

FILM

Un thriller mozzafiato che si svolge tutto all'interno di una cassa di legno sepolta qualche metro sotto terra. Una situazione con precedenti illustri, ma il giovane cineasta Rodrigo Cortes alza la posta e vince la sfida


di Simone Dotto

Il numero è di quelli vecchi ma sempre buoni, che ogni illusionista che si rispetti dovrebbe avere in repertorio. Venghino siori e siore ad ammirare la prodigiosa forza del mago mentre si libera dalle catene e/o dalla camicia di forza, dalla gabbia di ferro, dalla cassaforte in fondo alla vasca o – è il nostro caso – da una bara di legno sepolta qualche metro sotto terra. Si chiama “escapologia”: una branca riconosciuta della scienza illusionistica che conta qualche tentativo anche in campo cinematografico.   Magari per via delle strette parentele con
22 Ottobre 2010

FILM

Anteprima cinema: in Perdona e dimentica, il regista torna sulle vicende della famiglia Jordan, già protagonista del suo Happiness. Durante la guerra in Iraq, le vite di tre sorelle si intrecciano fra padri pedofili, mariti sessuomani, abusi di psicofarmaci e inquietudini esistenziali: molta confusione, poco da capire


di Andrea B. Previtera

Proviamo per una volta ad iniziare una recensione in toni classici: Perdona e dimentica, per la regia di Todd Solondz, si ascrive alla categoria dei film... - e qui devo già impormi uno stop. Perchè mi sono chiesto davvero che genere di pellicola fosse questo Perdona e dimentica, me lo sono domandato per l’intera durata della proiezione senza trovare risposta. Forse, inquadrare il tutto nel giusto angolo del casellario avrebbe conferito allo scempio un perché, una direzione. La risposta, infine, è in un tentativo di uscire dalle righe tanto forzato da infrang
15 Aprile 2010

FILM

Il film di Kathryn Bigelow che ha trionfato agli Oscar torna in qualche sala e su Sky. L'Iraq come emblema dei conflitti moderni, in cui non si capisce chi è il nemico e soprattutto qual è la parte giusta


di Andrea Ferrari

La guerra non è più la partita a scacchi che Napoleone giocò contro l’Europa intera, e neanche quella degli scontri giganteschi e terribili del '40 tra le sabbie del nord Africa e nelle steppe russe, non assomiglia neppure più a quella del Viet Nam, dove un nemico intermittente, ma organizzato e ben strutturato, tenne testa per anni alla prima potenza del mondo. Adesso la guerra si vive raso-terra in un contesto in cui non si capisce più dove e chi sia il nemico, così sfuggente da rendere inutili le raffinatezze tecnologiche di un esercito tradi
12 Marzo 2010

ATTUALITA'

Più soldati in Afghanistan e Iraq, più controlli invasivi alle frontiere. Meno libertà per tutti.
Ecco perché la paura non è la risposta giusta ai kamikaze


di Mimmo Càndito

Ero negli Stati Uniti nei giorni dell’attentato al volo della Northewest Airlines diretto a Detroit, e sono rimasto sorpreso dall’attenzione e dalla sottolineatura che i media davano alla identità sociale del giovane nigeriano Umar Faruk Abdul Mutallab: una famiglia molto ricca, gli studi in un college della Gran Bretagna, il padre banchiere di alto prestigio ed economista governativo. Era un ritratto che – nello sconcerto che accompagnava le parole dei cronisti e dei commentatori – mostrava di ribaltare lo stereotipo del “terrorista” che essi ritenev
13 Gennaio 2010

Pausa Pranzo

La zona di Milano è quella, ma lo stile è tutt'altro che fighetto. Cotoletta fatta al momento, pasta e fagioli, trippa e bollito: cucina, atmosfera e prezzi da osteria popolare


di Roberto Parodi

Non troverete modelle e manager in questo raro reperto originale di una Milano anni settanta. Via Torricelli è una trasversale del naviglio pavese, anche lei cambiata ben poco nell’ultimo secolo. All’ingresso, cartelli perentori ricordano che i telefonini e le carte di credito non sono esattamente graditi e il primo vantaggio è che ai tavoli nessuno smanetta al blackberry o discute scompostamente al cellulare. Uno dei pregi del Brutto Anatroccolo è la coerenza. Da 25 anni queste mura, che prima ospitavano la “Clinica” una delle più vecchie bi
07 Dicembre 2009

ATTUALITA'

Costruirli o vietarli? Nessuna delle due. Ecco un invito a creare nuove forme


di Khaled Fouad Allam

Ogni religione si traduce in forme spaziali; e l’islam, come le altre, si confonde con i suoi luoghi di culto. La nozione di moschea non ha nulla a che fare, ad esempio, con la nozione di chiesa che è anche simbolo di Cristo in croce. La moschea è essenzialmente uno spazio di culto in cui la comunità musulmana si raduna per la preghiera comunitaria del venerdì; e la storia del minareto si confonde con la storia stessa dell’islam. Quando il profeta Mohammed emigrò dalla Mecca a Medina, uno dei suoi compagni, Bilal, uno schiavo nero da lui liberato
04 Dicembre 2009