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FILM

Meryl Streep e Alec Baldwin, è fin troppo semplice

In E' complicato due coniugi divorziati si rivedono dopo dieci anni (lui si è risposato, lei ha appena conosciuto un uomo) e diventano amanti. Inizia il solito balletto di intrecci amorosi, ma la Commedia Familiare Brillante è un genere arrivato al capolinea


di Andrea B. Previtera


Esistono alcuni generi che Hollywood sembra voler tenere in vita a tutti i costi. Generi che potrebbero essere lasciati andare in vacanza almeno per qualche anno, e invece niente: accanimento terapeutico e una pettinatura all’ultima moda per non far sfigurare il malato eccellente sulle foto di copertina. Uno su tutti: la Commedia Familiare Brillante.
 
Quindi, non ci resta che subire E’ complicato, per la regia e la penna di quella stessa Nancy Meyers che venti (venti!) anni fa ci regalava Il Padre Della Sposa, procedendo poi quattro anni dopo a ristabilire un karma negativo con l’irritante sequel.
Ma se il titolo degli anni ‘90 rispecchiava il contenuto della pellicola, in quella odierna non c’è alcuna reale complicazione. Una titolazione più adeguata avrebbe potuto condensarsi in E’ volgare, oppure E’ prevedibile. Anche E’ finito il primo tempo? sarebbe stato piuttosto calzante: la quota noia si raggiunge dopo la prima ora, ma ne segue una seconda tutta intera, al netto dei titoli di coda.
 
E’ complicato? Vediamo: Jane (Meryl Streep) ha divorziato da Jake (Alec Baldwin) da dieci anni. Jane è rimasta sola, Jake si è risposato con una ragazza molto più giovane ed avvenente. Jane e Jake tornano a frequentarsi da amanti. Tra i danni collaterali, un prode architetto corteggiatore (Steve Martin), tre figli, la nostra dignità di spettatori.
Le regole del balletto: dove l’interpretazione spontanea e vivace della Streep tenta di infondere un po’ d’anima, sistematicamente irrompe in scena un Baldwin imbolsito ed inespressivo a spezzare il ritmo di scena. Steve Martin attraversa con un percorso obliquo tutto suo la sceneggiatura, ultimo testimone e memento vivente della commedia brillante nei suoi anni d’oro. Per quanto riguarda il resto di un cast sovradimensionato - folle di figli e controfigli, fidanzati, psicologi, seconde mogli ed amiche miste - avrebbe potuto essere sostituito con sagome di cartone senza che arrecare troppi danni alla produzione.
 
Quello che resta è un’ennesima rivisitazione burlesco-patinata di un fallimento familiare tipo, ambientato nel solito mondo parallelo di Nancy Mayers: un mondo dove i croissant nelle caffetterie sono impilati in piramidi edificate con il filo a piombo e tutti gli altri problemi consistono nello scegliere se avere uno o due lavandini in bagno.
Dunque, tutto secondo il macrocopione dei copioni del genere, con una differenza: una consistente iniezione di volgarità (o presunta tale). Ecco così che nell’inevitabile scena della cena tra amiche ubriache lo script si concede parecchi “vagina”, che a Jake vengono assegnate numerose gestualità esplicite e doppi sensi da film di Pierino, e c’è persino spazio per un po’ di uso di marijuana. Suvvia, siamo del duemiladieci. Occhiolino.
E occhiolino sia: chiudiamone uno e risparmiamo al giudizio un paio di ombrelli solo per le qualità evasive del film, i bei colori, qualche sorriso, e proprio perchè - con buona pace della Meyers – non è complicato neanche un po’.



Tags: Alec Baldwin, Andrea B. Previtera, Andrea B. Previtera, commedia sentimentale, E' complicato, Meryl Streep, Nancy Meyers, Steve Martin,
30 Marzo 2010

Oggetto recensito:

E' Complicato, di Nancy Meyers, usa 2009, 120 m.

giudizio:



9
Media: 9 (3 voti)

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