Un thriller storico per ragazzi: Archimede e il mistero del planetario, di Annalisa Stancanelli. Ben riuscito soprattutto dal lato educativo

Macchine geniali e piramidi di Giza, giochi di potere e mappe del tesoro, assedi, porti di mare, la biblioteca di Alessandria: questi gli ingredienti di Archimede e il mistero del planetario, giallo storico rivolto perlopiù ai ragazzi tra scuole medie e superiori.
 
Gli obiettivi della Stancanelli, esordiente in narrativa, sono lodevoli, sia quando sono più strettamente didattici - far conoscere da vicino la figura dello scienziato siracusano – sia quando si allargano alla vita in generale, e promuovono il rispetto delle culture diverse, l’importanza della discussione e del confronto, il valore fondamentale della conoscenza e della condivisione, l’orrore per la guerra. Interessante anche la scelta dei protagonisti, tutti molto giovani o molto anziani, che pare suggerire una fruttuosa e affettuosa alleanza fra i due poli dell’esistenza.
 
Purtroppo l’andamento della storia risulta, soprattutto nella prima parte, un po’ faticoso e confuso. Sarà la limitata famigliarità del recensore con il tema trattato - che però si presume essere una caratteristica anche dei giovani lettori - ma qualche istruzione per l’uso in più sarebbe stata utile, prima di essere catapultati negli intrighi del 200 a.C. Così come l’idea di frammentare l’azione con articoli di giornale, veri o immaginati, dei nostri tempi, è ottima, ma contribuisce a rendere l’azione troppo discontinua. In questi tempi di vampiri, comunque, l’idea è talmente buona che la nuvola iniziale tende al sole.

Oggetto recensito:

ANNALISA STANCANELLI, ARCHIMEDE E IL MISTERO DEL PLANETARIO, MELINO NERELLA EDIZIONI 2011, P. 147, EURO 12

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