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LIBRI

L'indignato speciale

Il pamphlet di Stéphane Hessel, un novantatreenne scampato ai campi di sterminio che ora si impegna per i diritti umani in ogni parte del mondo, è l'ultimo inatteso best seller francese. Ora che Indignatevi! è sbarcato in Italia, ce lo racconta un testimone che l'ha scoperto in anteprima


di Cesare de Seta

 


Prima di Natale un’amica di France Culture mi telefonò perché voleva prendere un tè, una delle poche cose che so fare: a parte Angelina in rue de Rivoli o l’Hotel George V, sono davvero pochi a Parigi i luoghi dove bere un buon tè. Era un pretesto, voleva che firmassi un appello a sostegno di Stéphane Hessel, 93 anni, ebreo di origini berlinesi, sopravvissuto a Buchenwald: l’amica mi donò il libricino Indignez vous65 pagine, Indigène Edition. Le chiesi di bere il tè con calma, ascoltare un po’ Bach e attendere che lo leggessi. 
 
E’ un pamphlet apparentemente semplice che pone interrogativi fondamentali all’umana convivenza: possono le società opulente e avanzate d’Europa riconoscersi nelle politiche del nostro tempo? Vi sono condizioni umane insopportabili – risponde Hessel - ed esse vanno rovesciate, vanno rifiutate indignandosi. Di qui il titolo di un libro che ha venduto in Francia 1 milione e mezzo di copie in pochi mesi, e poi è stato tradotto in sedici lingue. In una recente intervista di Anais Ginori (La Repubblica, 28 febbraio) Hessel, ex diplomatico francese – ambasciatore in oriente e occidente del paese che l’ha accolto - dice che quanto sta avvenendo in Tunisia, Egitto, Libia - sotto i nostri occhi - è “la dimostrazione che siamo agli albori di una nuova società mondiale”, dove gli arabi assumeranno un posizione sempre più rilevante.
  
Il lettore italiano ora può leggere Indignatevi!, grazie alla piccola Add editrice, nella traduzione di Maurizia Balmelli, per solo 5 euro. Assai ben spesi. Hessel è un personaggio da romanzo, i suoi genitori furono gli ispiratori di Jules e Jim, libro di Henri-Pierre Roché, da cui trasse un memorabile film Truffaut; a Parigi conobbe Picasso, Valery e i maggiori intellettuali sulla piazza; nel corso della seconda guerra mondiale militò nelle file della Resistenza, accanto a Charles de Gaulle a Londra, fu torturato dai nazisti e ridotto a Buchenwald, si salvò solo perché si appropriò del nome di un ragazzo morto. Quando furono fondate le Nazioni Unite fu tra i redattori della Dichiarazioni dei Diritti dell’Uomo, fu diplomatico a Saigon, in Algeria e a Ginevra. Negli ultimi decenni impegno in difesa degli immigrati sans papiers e dei palestinesi intrappolati nella striscia di Gaza.
  
L’ebreo che sostiene i diritti umani anche per i palestinesi non è certo una novità, ma il suo sostegno alla causa di questi “cani del deserto”, come scrisse Franco Fortini (pseudonimo di Lattes, anche lui ebreo), gli impedì di tenere una conferenza in gennaio all’École Normale Superieure a sostegno del BDS - boicottaggio, disinvestimento, sanzioni - contro l’attuale politica del governo d’Israele: divieto imposto dal ministro dell’istruzione Pasquier, sollecitato dalle proteste della comunità ebraica francese. Hessel ha dichiarato che per quanto ha vissuto non prende sul serio l’accusa di antisemitismo, che gli è piovuta addosso come una doccia fredda. Va per la sua strada e non è solo: Ian Mc Ewan, ricevendo il prestigioso Jerusalem Prize, ha pronunciato parole commosse e ferme sul tema palestinese.
  
Ora Hessel si rivolge ai giovani, a chi deve cambiare il mondo in occidente, nel mondo arabo e in Israele, e il suo prossimo attesissimo libretto avrà per titolo Impegnatevi. “L’Italia mostra segnali di regressione”, dice. Come dargli torto. Un testimone degli orrori dell’umanità confessa che quando attraversa momenti difficili, quali quello che sta vivendo, recita a memoria Il cimitero marino di Paul Valery.



Tags: add edizioni, best seller, Cesare de Seta, francia, indignatevi, partigiano, recensione, stéphane hessel,
07 Aprile 2011

Oggetto recensito:

STEPHAN HESSEL, INDIGNATEVI, Add edizioni 2011, p. 64, euro 5

 

giudizio:



8.858574
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