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RECENSIAMO TUTTO

Un posto in Legione (Straniera)

Forse non sarà più eroico come ai bei tempi di Sidi bel Abbes. Ma anche oggi che le guerre non si chiamano più guerre, arruolarsi nel corpo speciale dell'esercito francese mantiene un suo fascino, soprattutto economico. L'ennesima riprova che il lavoro, ormai, lo si trova solo all'estero


di Andrea Ferrari


legionario.jpgStanchi di menare un’esistenza da bamboccioni plurilaureati ma senza il becco di un quattrino se non quello elargito dal call center? Stanchi di chiedere a papà i soldi per portare a cena la fidanzata e di vedere lo sguardo triste di vostra madre che indugia sul vostro ultimo diploma di master appeso al muro nel salotto buono? Stanchi dell’ennesima trombatura al concorso universitario, vinto dall’immancabile raccomandato o dalla bellona disinvolta? Se avete tra i 17 e i 40 anni, la Legione Straniera francese è quello che fa per voi.
 
Fondata da Luigi Filippo nel 1831, la Legione può darvi la possibilità di cambiare vita indipendentemente dalla vostra nazionalità, dal colore della vostra pelle e dalle vostre convinzioni politiche o religiose. Certo, potrete essere paracadutati in zona d’operazioni, o sbarcati da un sommergibile passando per il buco del siluro, ma la paga è buona (3.500 euro al mese a indennità piene per il semplice legionario, 4.800 con un po’ di anzianità e qualche gallone) e il contesto multiculturale se lo sono inventati loro, con oltre 170 nazionalità attualmente rappresentate che marciano e fischiettano insieme in perfetta armonia.
 
Naturalmente, negli anni, la Legione ha perso un po’ della sua patina romantica. Non sono più i tempi di Sidi bel Abbes, mitica base persa fra le sabbie roventi d’Algeria, né quelli in cui avreste potuto condividere il rancio con un granduca russo o con un inglese fin-de-race in fuga da una delusione d’amore. Ora è tutto diverso e persino le guerre hanno cambiato nome; ora si chiamano “operazioni di polizia internazionale”, “peace keeping”, “esportazione della democrazia” (sebbene a cannonate). Vedete? Cambiano i nomi e per decreto spariscono i sensi di colpa. Voilà.
  
Allora, che cosa aspettate? La divisa è più bella di quella dei vigili urbani e avrete un sacco di cose da raccontare ai vostri nipoti che ora, ammesso che riusciate a riprodurvi, potrebbero contare solo su barbosissimi resoconti di inciuci per strappare una supplenza o un posto da usciere. Anche il motto è incoraggiante: Legio patria nostra – la legione è la nostra patria, una patria che almeno ti da di che vivere.



Tags: Andrea Ferrari, arruolamento, disoccupazione, esercito, francia, kepi blanc, Legio Patria nostra, legione straniera, Luigi Filippo, militare, paga, precariato, Sidi bel Abbes,
31 Maggio 2010

Oggetto recensito:

La legione straniera

Per approfondire:  www.legion-etrangere.com 

giudizio:



7.6536
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Commenti

Molti errori, la paga...e'

Molti errori, la paga...e' riferita ad un maresciallo capo in servizio oltremare, appena aruolati si percepisce pocopiu' di 1040 € nutriti vestiti ed alloggiati. Se siete di un salotto buono, restateci...non e' certo il luogo per voi...ci sono motivi piu' seri e non la crisi economica o un lavoro in callcenter dopo la laurea a farsi' che uno scelga di arruolarsi. Sopratutto ricordate ci si arruola, si sputa sangue e non si ha garanzia di tornare dalle missioni in zona di guerra! Legio Patria Nostra.

Ohh , Corro subito ad

Ohh , Corro subito ad arruolarmi ! ( Ma me lo daranno il rossetto ?! ) Hahaha , :)

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