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TEATRO

Il regista Abbado sfronda il testo di Rostand di molti dettagli, ma il vero campione di leggerezza è l'interprete Massimo Popolizio


di Maria Rosaria Corchia

Un’interpretazione all’insegna della leggerezza: il Cyrano de Bergerac con la regia di Daniele Abbado, che ha debuttato lo scorso ottobre a Roma, mette al centro della pièce non tanto la commedia in cinque atti di Edmond Rostand (che vide la luce nel 1897) quanto il personaggio seicentesco di Savinien de Cyrano. E questi non solo è il poeta precursore della letteratura fantascientifica cui Rostand si è ispirato, ma è anche il primo campione di quella leggerezza professata da Calvino nella sua prima Lezione americana. L’allestimento sembra inseguire
26 Novembre 2009