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FILM

La macelleria messicana di Machete

Muscoloso eroe ispanoamericano, cerca vendetta contro il temibile boss della droga Torres. L'ultima fatica di Robert Rodriguez è, neanche a dirlo, un polpettone che inneggia al pulp e ai b-movies, tra fiumi di salsa di pomodoro e utensili da cucina che diventano armi mortali


di Marinella Doriguzzi Bozzo


La scritta arancione MESSICO grandeggia su una pista color sugo carne. La percorrono in macchina l’eroe del film, più butterato di un Cassano anabolizzato in Hulk (Danny Trejo) e un altro agente federale messicano, vittima designata (e la mamma, da casa, si sarà certamente dispiaciuta, dopo tanti sacrifici, di una comparsata così breve). I due sono diretti alla controversa cattura del supermafioso messicano Torres, interpretato da uno Steven Seagal ulteriormente dilatato dalla senilità, che nel frattempo gli stermina la famiglia fra un rotolar di teste, un rotear di lame, un diluvio di proiettili sparati da armi di ogni tipo: tutto naturalmente condito da esagitati torrenti di pomodoro. E quindi vendetta tremenda vendetta, che questo è solo il prologo. 
 
Machete_(3).jpgGià a questa altezza, chiunque capirebbe che siamo nell’ipertrofia di genere, e che qualsiasi cazzata venga in mente al regista sarà accolta come un’intelligente, liberatoria, ironica rilettura parodistica. Ovviamente il prosieguo non si smentisce, dilagando lungo una trama che è il rimpasto di tutte le possibili puntate precedenti: miracolosamente scampato non si sa come (anzi si sa: altrimenti il film finirebbe dopo cinque minuti cinque) l’eroe soprannominato originalmente Machete viene assoldato dal solito pescecane affaristico per uccidere un senatore razzista. Ma il trappolone è in agguato e coinvolge la Rete di soccorso agli immigrati messicani, la poliziotta Jessica Alba, la moglie e la figlia del pescecane medesimo (naturalmente assatanate ninfomani, che diversamente non potrebbero concupire il repellente Cassano-Hulk, iperlatinizzato da tatuaggi, cernecchi unti, pelame variamente sparso).

E così via, per scene isolate, che la coerenza degli snodi sarebbe un imperdonabile difetto, buttandola invece sull'uso improprio di qualsiasi attrezzatura casalinga a mo' di arma contundente quando non mortale (e giù di forchette, cavatappi, rotelle per la pizza, tagliaerba, soprammobili...) secondo un punto di vista prettamente culinario: infatti, oltre al pomodoro, vengono contemplati metri di intestini umani come salamelle, eventualmente da utilizzarsi in guisa di liane di sostegno tra un'acrobazia aerea e l'altra. 
 
Arrivati all'ultima ricreazione, tutti si radunano in cortile per dare il meglio di sé: le donne discinte ma armatissime, con ascelle (e altro) a fungere da fondine, oppure beffardamente rimpannucciate da suore, dopo tanto nudo di serie C. Gli uomini tutti al meglio della loro anziana virilità; le comparse a rotolare anonime dopo anni di esercizi col riscoperto metodo Stanislavskij; la colonna sonora a sventagliare di Ave Maria, El rey e altre berciate messicane alla Speedy Gonzales. Dopo tre o quattro finali a singhiozzo, finalmente tutti a casa, ingobbiti dall'ultima minaccia:l'annuncio maiuscolo, sempre in lettere arancionissime, di due titoli successivi... un'ironia che potrebbe trasformarsi in realtà, dati gli incassi negli Usa.
 
Il rabdomantico recensore, prevedendo il peggio, si era appositamente premunito di due generi di conforto, inaugurando così la critica multistrato: la compagnia di un accreditato quanto maturo esperto cinematografico che spazia in longitudine, e quella di un giovane appassionato cinefilo, tuffatore in profondità. Il primo, avendole già viste tutte, e ben sapendo che spesso si scherza prendendosi maledettamente sul serio, si è annoiato fino a proporre molestamente l'uscita ad ogni piè sospinto. Il secondo si è divertito moltissimo, gustando a fondo ogni citazione (scontata per l'altro) e aggiungendo notizie sui precedenti del regista tuttofare: Sin city, le musiche per Kill Bill, Planet terror, in cui in un finto trailer si intravede per la prima volta la figura di Machete, eccetera, eccetera...
 Machete_(2).jpg
Al previdente recensore non è restato altro che trarre la conclusione: i saggi, gli anziani, quelli magari un po' seriosi, si astengano rigorosamente. Gli altri accedano, declinando noi ogni responsabilità e chiosando che è difficile scorgere nel film la pensosità del dramma dell'immigrazione messicana; così come sentito e strasentito è il giochetto delle frasi apodittiche, tipo "C'è la legge e poi la giustizia", "Dio perdona ma io no", tutte pronunciate ovviamente nel massimo dell'esagitazione belligerante, quando il pensiero non c'è o, al massimo, a tutto è volto tranne che al lapidario d'effetto. 
 
Apprezzate, a denti e meningi strette, certe soluzioni visive ipercinetiche, nonchè la resurrezione attoriale di Robert De Niro nella parte del senatore, unita all'adeguatezza fisica al polpettone di tutti gli altri ingredienti, compresa la voluta escalation verso l'assurdo, in un crescendo progressivo teso a spararle sempre più grosse. Un macinato di tutto quanto è stato sin qui prodotto, a partire dagli anni cinquanta, con assoluto rimpianto per il pulp di ben altra genialità di Quentin Tarantino e una ultima, particolare concupiscenza casalinga nei confronti dell'attrezzo principe del film, l'affilatissimo machete: ideale per un superbo taglio del filetto in crosta.



Tags: Jessica Alba, Machete, Marinella Doriguzzi Bozzo, Messico, pulp, quentin tarantino, Robert De Niro, Robert Rodriguez, Steven Seagal,
09 Maggio 2011

Oggetto recensito:

Machete, di Robert Rodriguez e Ethan Maniquis, USA 2010, 105 m

giudizio:



7.515
Media: 7.5 (8 voti)

Commenti

Dovreste ringraziare la

Dovreste ringraziare la Doriguzzi per essersi occupata di una tale schifezza. e non è finita: per i peones amanti del genere è in arrivo "Hobo With The Shotgun", lo raccomando caldamente: se poi non siete sazi di trash, vi farà bene un'occhiata a "Meat Grinder": fegatini umani e trippa per i vostri occhi.

Ad anonimissimo/a il film va

Ad anonimissimo/a il film va preso con ironia ! E' simpatico e piacevole..ovviamente a voi piacciono i film pesanti tipo corazzata Potëmkin...bè rimanete a casa ed evitate di scrivere sempre cose negative e pesanti come siete voi

"E' simpatica e piacevole" -

"E' simpatica e piacevole" - così mi introdussero un tempo una ragazza che aveva i baffi e votava Alemanno. Rimasi poi in effetti a casa.

Io invece mi rivolgo ai/alle

Io invece mi rivolgo ai/alle registi/registe di hollywood/hollywooda.. non è possibile che continuiate a produrre schifezze che non possono che che essere recensite in maniera negativa. Un consiglio a tutti voi: siate più ... no niente, a posto così.

Mi rivolgo al/alla

Mi rivolgo al/alla direttore/direttrice di questo sito.. non è possibile che abbiate ingaggiato persone che recensiscono sempre in maniera negtiva qualsiasi spettacolo o film. Un consiglio a tutti voi: siate più solari e positivi.

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