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FILM - ANTEPRIMA

L'anziano e le ragazze

Al centro di Gianni e le donne c'è un sessantenne (mite) e suoi rapporti con l'altro sesso (impacciati). Dopo Pranzo di ferragosto l'attore-sceneggiatore-regista romano Di Gregorio torna a dirigersi in un'altra garbata commedia


di Andrea B. Previtera

 


Gianni e le donne. Ed ecco una locandina in cui il regista/sceneggiatore/attore protagonista Gianni Di Gregorio si appoggia disinvolto al titolo dell'opera, fiancheggiato da un silhouettone di vamp scosciata. Poi, una cartellonistica che lo ritrae raggiante e briatoresco bordopiscina con doppio bacio sincronizzato di ragazze in costume. E allora sì, capitemi, ero prevenuto, immaginavo una commediuccia di adulteri pasticciati e ampie scollature. Immaginavo male.
 
Gianni e le donne costruisce su un impianto semplice semplice un racconto divertente e delicato, come lo sono a volte le pieghe di certe vite. Quella, ad esempio, di un sessantenne ben tenuto - forse anche in virtù del pensionamento precoce - profondamente annoiato, confuso, e mansueto. Incapace di reagire alle piccole angherie di una madre prossima al secolo e ampiamente scollata dalla realtà, all'occupazione di casa da parte del fidanzato non particolarmente brillante della figlia, al palese corteggiamento di una giovane vicina di casa.
 
Un racconto scandito dalle cose minute che fermano per un attimo la fuga del tempo: i bicchieri d'acqua notturna, le sigarette alla finestra, i cani portati a spasso, il sole tra le fronde di un albero visto ogni volta come fosse la prima di unagianni.jpg vita intera. E' tenero e improbabile quasi come il Marcovaldo di Calvino, questo Gianni: di inerzia in inerzia, di errore in errore, mentre osserva i suoi giorni come fosse uno spettatore esterno, mentre cerca goffamente di non scontentare nessuno dimenticando innanzitutto se stesso.
 
Preservare alcune sfumature della piccola poesia del quotidiano, però, non è semplice. La regia di Di Gregorio lascia pressoché inalterata la fotografia, consente a tutti i rumori ambientali di filtrare nel missaggio finale e soprattutto apre senza riserve all'improvvisazione interpretativa. E il meccanismo funziona, scioglie nello spettatore alcune corde rare, anche se a lungo andare stanca un poco, quasi svilisce l'insieme con l'illusione transitoria di un'amatorialità da cui siamo invece naturalmente distanti.
 
C'è del garbo di altri tempi - trasportato ai nostri - in questa commedia gentile che ha forse la pecca di voler a tutti i costi rimanere entro dati confini di pacatezza, risultando infine lievemente sottotono. Qualche pagina di quel genere che di tanto in tanto "ci vuole proprio", e che dopo l'ottimo Pranzo di Ferragosto (2008) riconferma Di Gregorio come una piacevole diversità del nostro cinema.



Tags: Andrea B. Previtera, commedia italiana, Gianni Di Gregorio, Gianni e le donne, italo calvino, Marcovaldo, Pranzo di Ferragosto, recensione,
07 Febbraio 2011

Oggetto recensito:

Gianni e le donne, di Gianni Di Gregorio, Italia 2011, 90 m

 

giudizio:



8.669997
Media: 8.7 (6 voti)

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