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FILM

Parto col folle, un'altra pasta di cinema

Da uno specialista del genere, Todd Philips (già regista di Road Trip e Una notte da leoni) una commedia su quattro ruote: Robert Downey Jr. e Zach Galifianakis sono i protagonisti di un'improbabile traversata degli Usa. Dopo gli spaghetti western ecco gli spaghetti on the road: facili da preparare, difficili da mandar giù


di Andrea B. Previtera


Divertono largamente gli spettatori, rappresentano una sorta di passaggio obbligato nella carriera di ogni attore, e i registi li amano alla pazzia: sono gli spaghetti al pomodoro del cinema - quelli che piacciono bene o male a tutti, e ognuno è in grado di preparare senza troppa fatica. Sono i film on the road.
 
In Parto col folle, Todd Phillips, il regista spaghettaro per eccellenza, ci porta in tavola un'altra forchettata di automobili, motel e giorni che diventano notti che diventano giorni. Quasi un'ossessione, quella di Phillips per il genere - da Road Trip (2000) a Bittersweet Motel (documentario musicale - ma pur sempre su strada), da Una notte da Leoni (2009) al seguito dello stesso, già annunciato per il 2011.
 
Eppure, anche una semplice spaghettata non è esente da rischi. Ché la pasta scuoce, ad  esempio, oh se scuoce, e basta questo perchè finisca in un attimo dalla tavola alla ciotola del Fido di turno. Ecco, proprio scotto, questo Parto col folle non è. Proprio immangiabile, non diremmo. Ma si vede che il convitato torce la bocca. "Ti preparo qualcos'altro?". Segue cortese diniego e piatto spazzolato in fretta e furia senza assaporare.
 
Abbiamo Robert Downey Jr. e il comico Zach Galifianakis a occupare rispettivamente i sedili - ben definiti fin dai tempi de Il Sorpasso - del personaggio fin troppo serio che imparerà a sorridere, e di quello goffo e faceto che svelerà improbabili virtù. Un volo mancato, che diventa traversata su quattro ruote di qualche Stato americano, per un architetto (Downey Jr.) che deve raggiungere la moglie partoriente, e un aspirante attore inetto (Galifianakis) che si reca a Hollywood in cerca di un'opportunità.
 Parto-col-folle-gall3.jpg
Bastano poche inquadrature, pochi dialoghi, perché un saporaccio ci avverta subito che c'è qualcosa di sbagliato nella preparazione. Le battute che paiono lette da uno scarabocchio a penna sul palmo della mano, l'umorismo fin troppo fisico, i rapporti improbabili tra azione e reazione, i personaggi secondari tutti inesorabilmente grotteschi e volgari. Una catena di tentativi spudorati e stridenti di emulare le dinamiche di Un biglietto in due (Steve Martin e John Candy, 1987), in cui però la poesia e il candore della pietra di paragone originale si perdono, sostituiti da una salsa di proverbiali "americanate". Spaghetti alla senape.
 
Si ride, ma a mezza bocca. Ci si annoia mediamente. Ci si chiede di tanto in tanto "e ora, cos'altro accadrà?". Si guarda l'orologio e si fa il calcolo mentale della quantità di "situazioni" che il duo dovrà ancora affrontare prima di giungere alla meta. Quattro. Tre. Vedrai che ora finiscono all'ospedale. Si sbadiglia. Ma in fondo che ci potevamo aspettare? E' solo un piatto di spaghetti, un invito con poche sorprese, tanto per passare una serata. E tornare a casa insoddisfatti pensando che tutto sommato, saremmo potuti anche andare a dormire a digiuno.



Tags: Andrea B. Previtera, Parto col folle, Road Trip, robert downey jr, Todd Philips, Una notte da leoni, Zach Galifianakis,
02 Febbraio 2011

Oggetto recensito:

Parto col folle di Todd Philips, USA 2010, 95 m

giudizio:



8.01
Media: 8 (13 voti)

Commenti

Mi sembra di averl letto un

1.08

Mi sembra di averl letto un articolo simile riguardo Harry Potter....comunque a me "Parto col folle" è piaciuto moltissimo!!!!!

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