Altro che binari davanti al Duomo: il sindaco di Firenze ha pedonalizzato tutta l'area. E il trasporto pubblico è nel caos. Ma per Renzi, come per tutto il centrosinistra, l'importante è comunicare
di Peppino Ortoleva
La rassegna stampa è per il ceto politico italiano quello che lo specchio era per la strega di Biancaneve. Ogni mattina la consultano per sentirsi dire che sono belli e bravi. Se qualcosa va storto, la colpa generalmente non la danno a se stessi, ma al fatto di non essere stati capiti: risultato ufficiale “bisogna investire di più in comunicazione”, risultato ufficioso “cerchiamo e puniamo chi rema contro la nostra immagine”.
Il fenomeno non è nuovo, certo, e non è solo italiano: ma ha assunto caratteri sempre più degenerativi, e sta avendo conseguenze disastrose, per la dirigenza del centro-sinistra nazionale (a proposito, l'avete notato che il trucchetto da quattro soldi di Berlusconi, di chiamare sempre “sinistra” il centro-sinistra e “centro-destra” la sua formazione, sta funzionando? Potenza della ripetizione, ma anche dell'inettitudine di chi si dovrebbe opporre). Alle capacità taumaturgiche della comunicazione i politici nazionali e locali del Pd sembrano credere ormai in modo fideistico, un po' perché stregati dal loro avversario, un po' perché con il loro elettorato hanno perso quasi ogni forma di contatto diretto.
La “giovane” giunta fiorentina guidata da Matteo Renzi è un esempio quasi da manuale. Da quando si è insediata si è fatta notare, dalla stampa nazionale oltre e più che da quella locale, per il piglio decisionista del sindaco e di alcuni suoi assessori. Le conseguenze? Quelle tanto a chi interessano? Insediatosi al posto di un sindaco (sempre di centro-sinistra, facciamoci del male) che voleva fare passare i treni di una metropolitana leggera accanto al Battistero e chi aveva perplessità era un berlusconiano, Renzi non si è accontentato di bloccare quella decisione, cosa di cui in molti gli siamo in effetti grati.
Ha voluto fare le cose in grande, e se no chi se ne accorgeva. Ha imposto la pedonalizzazione dell'area intorno al Duomo, e naturalmente ha dato l'annuncio in prima battuta non ai fiorentini ma alla stampa estera. Ma non basta, e se no che giovane amministratore era. Ha voluto che tutto fosse fatto in un mese, e chi aveva perplessità era un reazionario.
Dai primi di novembre, il sistema del trasporto pubblico a Firenze è nel caos, e quello privato non scherza. Non è necessaria una mente strategica per capire. Si sarebbe potuto e dovuto:
a) ripensare l'intera rete, inventando magari alcune nuove linee più adeguate al sistema che stava emergendo, con numerazioni nuove per non confondere gli utenti, e ridefinendo i percorsi delle vecchie in modo da evitare intasamenti;
b) dare comunicazione adeguata alla cittadinanza perché un servizio pubblico deve radicarsi nelle abitudini per funzionare (tanto più che l'utenza è spesso anziana);
c) chiedere scusa. Ma sul serio, non il “ci scusiamo per il disagio” di Trenitalia che ormai è accolto coi lazzi dei viaggiatori.
Invece:
a) si sono semplicemente deviate le vecchie linee, concentrandole quasi tutte in un unico punto dove si creano ingorghi da quindici-trenta minuti per volta;
b) la comunicazione non c'è stata. Dalle insegne sono sparite semplicemente le mappe dei percorsi, “sostituite” da un volantino illegibile che è stato distribuito per meno di una settimana. Come succede quando alla stupidità si aggiunge una punta di cattiveria, si è arrivati a invertire le fermate, per cui esattamente là dove si prendeva una certa linea che andava verso sud adesso si prende la stessa linea che va verso nord e viceversa (e siccome sull'insegna non c'è scritto niente uno se ne accorge dopo qualche fermata, deve tornare indietro e aspettare un altro autobus che va in direzione opposta).
c) E le scuse? Per ora il sindaco ha risposto con un altro annuncio: ha regalato una tessera annuale del trasporto pubblico a tutti gli assessori, che così, dice lui, staranno di più tra la gente. Non si sono visti. Ma del resto, una volta che l'articolo è uscito... E lui, l'autobus lo prende mai? Lo stiamo ancora aspettando.
Tags: battistero, comunicazione, duomo, firenze, matteo renzi, media, Pd, Peppino Ortoleva, tram, trasporto pubblico,
I TRASPORTI PUBBLICI A FIRENZE
Commenti
Invia nuovo commento