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FOTOGRAFIA

La Sherman travestita e scaricatori di porto

Una mostra sulla fotografia degli anni Settanta affianca performance di artisti a scatti documentaristici


di Giovanna Canzi

Victor Burgin, Zoo 78, courtesy Colección Eva Felten, Galerie Thomas Zander, Köln, ©Victor Burgin


Una luna, quasi impercettibile, sta sorgendo sulla collinetta di Diepkloof, dove una nebbia impalpabile e silenziosa avvolge il degrado di un Sud Africa ferito dalla povertà e dall’apartheid. Come sagome strappate al sogno emergono in lontananza alcuni uomini che, in piedi o seduti, assistono muti all’inevitabile scorrere del tempo. Questa è la quotidianità che la lente di David Goldblatt, uno dei più importanti fotografi sudafricani, ha saputo intrappolare, restituendo un’immagine che sa riconfigurare gli aspetti comuni e banali dell’esistenza, donando loro un nuovo valore estetico e concettuale.
Insieme a Goldblatt altri ventitré autori riuniti al Museo dell’arte del Novecento e del Contemporaneo di Sassari per la collettiva Anni ’70. Fotografia e vita quotidiana permettono di riflettere sulle trasformazioni sociali e artistiche di un decennio in cui si registra un inedito interesse verso un’arte “rivolta al mondo”. Pur non riuscendo – per stessa ammissione di Sérgio Mah, uno dei curatori – a mettere a fuoco alcune tendenze sicuramente rilevanti (il rapporto fra paesaggio e architettura e le nuove problematiche relative al corpo ad esempio), la collettiva che presenta 200 scatti è un affascinante viaggio attraverso un’epoca storica che ha registrato un grande interesse per questa arte. Lo dimostrano i tantissimi scritti maturati in quel periodo che, muovendo dai fondamentali testi di Walter Benjamin e Roland Barthes, danno vita a una serie di riflessioni – da Victor Burgin a Susan Sontag – in cui si discute dello status della fotografia, delle sue possibilità, dei suoi limiti e del suo valore come forma di rappresentazione.
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Così scatto dopo scatto, l’esposizione sa mettere in luce i diversi modi e tipi di immagini che connotarono significativamente quegli anni. C’è la ri-affermazione del documentarismo con autori come Karen Knorr, che nel suo diario di parole e foto disegna i contorni di Belgravia, quartiere residenziale di Londra, popolato da personaggi alteri, abituati a gestire un potere di cui non conoscono gli effetti collaterali. O come Ed Van Der Elsken che nel volume Eye Love You, pubblicato nel 1977, registra come un entomologo la quotidianità di scaricatori di porto, prostitute, criminali, rivelando il loro rapporto con un’esistenza vissuta su binari paralleli e poco battuti.
Accanto a questo desiderio di intrappolare più o meno fedelmente lo scorrere del tempo, l’esposizione sa indugiare su una forma di fotografia che, trascurando il semplice aspetto formale del medium, si avvicina alla performance. Lo vediamo negli scatti di Cindy Sherman che si traveste in continuazione per indagare sulla propria identità (e su quella di tutte le donne), in quelli di Anna Mendieta che sparge sangue animale per strada per studiare la reazione dei passanti o nel lavoro di Laurie Anderson che si serve della sua Nikon come un’arma di difesa contro l’aggressione verbale degli uomini incontrati per caso. Insieme a loro numerosi altri artisti – peccato, nessun italiano - i cui scatti, realizzati spesso nel periodo della loro affermazione artistica, testimoniano l’emergere di una generazione pronta a cogliere il cambiamento e a consegnarlo al nostro domani.

 



Tags: ana mendieta, cindy sherman, fotografia anni '70, Giovanna Canzi, sassari,
04 Dicembre 2009

Oggetto recensito:
ANNI ’70. FOTOGRAFIA E VITA QUOTIDIANA, MUSEO DELL’ARTE DEL NOVECENTO E DEL CONTEMPORANEO, CONVENTO DEL CARMELO, SASSARI

 

Fino al: 17 gennaio 2010
Informazioni: 0784/252110, 3484879802
Orari: dalle 10 alle 13 e dalle 16.30 alle 20.30; lunedì chiuso
Biglietti: ingresso libero; servizio gratuito di visita guidata dal martedì al sabato dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 19.30 e le ultime domeniche del mese
Curatori: Sérgio Mah e Paul Wombell
Produzione: la mostra è figlia di una co-produzione internazionale che ha unito il Man di Nuoro (dove doveva essere originariamente allestita) a La Fabrica/ PhotoEspaña 2009 e al Centro Andaluz de Arte Contemporaneo di Siviglia
Catalogo: Silvana Editoriale
Fotografi in mostra: Gabriele & Helmut Nothhelfer, Robert Adams, Laurie Anderson, Claudia Andújar, Christian Boltanski, Victor Burgin, Sophie Calle, William Eggleston, Alberto García-Alix, David Goldblatt, Karen Knorr, Víctor Kolár, Ana Mendieta, Fina Miralles, J.D. Okhai Ojeikere, Carlos Pazos, Hans Peter Feldman, Anders Petersen, Eugene Richards, Allan Sekula, Cindy Sherman, Malick Sidibé, Ed Van Der Elsken, Kohei Yoshiyuki

giudizio:



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