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ASSOCIAZIONI

Miliardari satirici

Negli Stati Uniti i Billionaires for Wealthcare cantano in smoking per parodiare le critiche repubblicane alla riforma sanitaria


di Leonardo Bianchi


Washington D.C., giorno finale della conferenza dell’Ahip (America’s Health Insurance Plans, una potente società assicurativa) sulla riforma sanitaria di Obama, poco tempo prima del passaggio della legge alla Camera. Il sondaggista repubblicano Bill McInturff sale sul palco e inizia il suo discorso. A un certo punto una donna in tailleur si alza e, rivolgendosi a lui, incomincia a cantare un esilarante adattamento di Tomorrow dal musical Annie: “Grazie a te, per aver ucciso l’opzione pubblica!” Altre persone in sala, tutte rigorosamente in giacca e cravatta, si alzano a loro volta e si scambiano commenti cantati sul punto più controverso della riforma (la creazione di un’assicurazione sanitaria statale), finché non vengono portati fuori dalla sicurezza. Qualcuno si domanda: ma chi ha lasciato entrare questi hippy? Risposta: non sono hippy.
 Sono i Billionaires for Wealthcare (http://www.billionairesforwealthcare.com/) un’ “organizzazione spontanea” composta da “manager di assicurazioni sanitarie, lobbisti, talk show host e altri che stanno facendo soldi grazie ai guasti del nostro sistema sanitario”, come loro stessi si definiscono. In realtà si tratta di un eterogeneo gruppo satirico che da mesi sta denunciando, assieme ai network repubblicani e a chi non ha ancora finito la scuola elementare, il vero pericolo della riforma – cioè l’avvento del socialismo reale in America – vestendosi come sfacciati miliardari pre-crisi (con tanto di tuba, sigaro e champagne) e manifestando al grido di slogan quali “morte ai non assicurati”, “combatti il socialismo ora!” e “un sistema sanitario funzionante può causare seri danni ai profitti”.
In pratica i Billionaires portano per strada, nelle piazze e nei convegni le farneticazioni di Rush Limbaugh, Glenn Beck, Fox News e di tutti coloro che pensano che il “compagno” Obama sia un nazicomunista che vuole succhiare il sangue del popolo americano. Con una differenza fondamentale, però: mentre i commentatori più oltranzisti sono convinti di quello che dicono (e sono pagati per esserlo), i Billionaires, con una satira brillante e sottile, cambiano il contesto dei loro messaggi e li ricollocano nella giusta posizione, quella della ridicolaggine.
Se il dibattito sulla riforma sanitaria fosse un megafono dotato di due manopole, una con scritto rumore e l’altra fatti, si potrebbe scorgere agevolmente una selva di mani che alza il volume al massimo, provocando un cacofonico frastuono che relega nel sottofondo alcune circostanze fondamentali: che per ogni deputato ci sono sei lobbisti dell’industria sanitaria, che le compagnie assicurative e farmaceutiche hanno speso quasi 400 milioni di dollari per il lobbismo contro la legge e che la battaglia contro la sanità pubblica è il capitolo più evidente della guerra per il mantenimento dello status quo. E forse indossare uno smoking, parodiare canzoni popolari e dire che “se non sei ricco, Dio non ti ama” è davvero l’unico modo di confutare seriamente coloro che sostengono che la riforma sanitaria sia un piano segreto per rinchiudere i repubblicani nei campi di concentramento.

 

 



Tags: associazioni, billionaire for wealthcare, comici, democratici, Leonardo Bianchi, obama, repubblicani, riforma sanitaria, satira,
24 Novembre 2009

Oggetto recensito:
BILLIONAIRES FOR WEALTHCARE, USA
giudizio:



7.751736
Media: 7.8 (23 voti)

Commenti

bello!

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