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FILM

La fiction di culto che ha tenuto banco su Sky per tre stagioni approda sul grande schermo. Con lei la scalcagnata troupe guidata da Renè Ferretti, regista di soap opera ora alle prese con la realizzazione di una pellicola "di denuncia". Si ride tanto, ma ci si chiede anche: è un film, o l'ennesima puntata, solo un po' più lunga?


di Igor Vazzaz

Rassegniamoci: sebbene ci si possa vantare, non è detto ancora per quanto, d’essere un popolo di navigatori, santi ed eroi (cui aggiungiamo gli artisti), niente rappresenta noi italiani come la commedia o, nella migliore declinazione del ridicolo, la satira. Non lo affermiamo tanto per darci un tono e citar la prima cantica dantesca, quanto dinanzi a una pellicola che, pur non destinata alla storia, rappresenta in ogni caso un significativo paradigma della nostra attualità.    Parliamo di Boris, il film, traslazione dal piccolo al grande schermo di quella che &egr
07 Aprile 2011

TEATRO

Giullare di fama internazionale, giocoliere, eccentrico, provocatore poliglotta, discendente diretto di una famiglia di artisti circensi da più di centocinquant'anni. Nel suo ultimo spettacolo, Utopia, sceglie di raccontare al pubblico i grandi ideali, la politica e l'economia: ma per farlo getta la maschera da pagliaccio e si reinventa monologhista, rinunciando a tutta la forza scenica del circo


di Cristina Geninazzi

Utopia è l’ultima produzione teatrale del mattatore Leo Bassi: uno spettacolo che si presenta come uno show politico e propone di addentrarsi nei congegni malati e implacabili dell’economia mondiale e della società moderna, per dimostrarne l’assurdità e prospettare nuove speranze. Leo Bassi, clown di fama internazionale, giocoliere, antipodista, eccentrico, provocatore cosmopolita, insignito di premi in tutto il mondo e discendente diretto di una famiglia di artisti circensi da più di centocinquant'anni, presenta così la
14 Febbraio 2011

ASSOCIAZIONI

Negli Stati Uniti i Billionaires for Wealthcare cantano in smoking per parodiare le critiche repubblicane alla riforma sanitaria


di Leonardo Bianchi

Washington D.C., giorno finale della conferenza dell’Ahip (America’s Health Insurance Plans, una potente società assicurativa) sulla riforma sanitaria di Obama, poco tempo prima del passaggio della legge alla Camera. Il sondaggista repubblicano Bill McInturff sale sul palco e inizia il suo discorso. A un certo punto una donna in tailleur si alza e, rivolgendosi a lui, incomincia a cantare un esilarante adattamento di Tomorrow dal musical Annie: “Grazie a te, per aver ucciso l’opzione pubblica!” Altre persone in sala, tutte rigorosamente in giacca e cravatta
24 Novembre 2009