TRAILER

Miss mutanda mi smutanda

Un minuto e quarantasette secondi di musica incalzante e facce afflitte e noi, che cosa ci capiamo? Beh, prima di tutto che c’è una moglie, sciupatella ma ancora molto desiderabile, divorata dalla gelosia al punto di pagare una escort (adesso si dice così) per verificare l’integrità coniugale del marito che per tutti i 107 secondi del trailer ha l’aria di uno che non capisce bene che cosa stia succedendo.
 
Il filmatino suggerisce una domanda, precisa e cruciale: chi si smutanderà per primo? Procediamo con ordine, raccogliendo gli indizi. La escort sembra sempre in procinto di smutandarsi, apparendo fugacemente (e integralmente) smutandata, sebbene titubante, nel riflesso di uno specchio. La moglie, dall’espressione assai tormentata, si smutanda, ma solo verso la fine e, pare, nelle braccia della escort (ullapeppa!). Il marito, sempre rigorosamente vestito, ci lascia intuire uno smutandamento parziale e, direi, “funzionale”, per iniziativa della escort, che scivola ai suoi piedi in una scena birichina (le sarà caduto qualcosa?).
Ce n’è per tutti i gusti, dunque: gli intellettuali non potranno che godere di fronte all’acume dello spunto narrativo, all’intrigo psicologico; i concreti, quelli down-to-business, andranno in solluchero per la lingerie, esibita anch’essa generosamente quale condizione necessaria allo smutandamento.
 
Oltre che dall’avvenenza delle signore coinvolte nell'affaire, sono stato colpito da un sentore di già visto, da un vago retrogusto di scopiazzo. Pensa e ripensa mi è venuto in mente un film francese del ’94, Nathalie, con Depardieu, Fanny Ardant e la Béart, del quale il nostro è il remake. Soddisfatto della brillante intuizione, ho considerato seriamente l’ipotesi di smutandarmi.
 
 
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