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FILM

Quella volpe di Wes Anderson

Il regista di pellicole cult come I Tenenbaum alle prese con il suo primo film animato. Fantastic Mr. Fox, tratto da un racconto di Roald Dahl, narra di un astuto animale-giornalista e del suo antico debole per i furti. Sembrerebbe l'ennesimo cartone ipertecnologico per divertire i bambini. E invece...


di Andrea B. Previtera


Altro che proiettori stereoscopici ed occhialini a vantaggio di presunte tridimensionalità: le sale cinematografiche andrebbero dotate di un rilevatore non già di metalli, bensì di pregiudizi. "Lasci pure tutto nella cassetta di sicurezza, prego". In assenza di fantatecnologia ho raggiunto il mio posto con le tasche della giacca fin troppo tintinnanti: immaginavo che l’ultima fatica (?) di Wes Anderson fosse tutto sommato destinata ad una fascia d’età a me distante, immaginavo una certa misura di computer graphic, immaginavo un certo numero di ombrelli pronti a dischiudersi, ma infine – evviva! – immaginavo male.
 
Wes Anderson non solo non si affatica, ma si diverte – e fa divertire. E il risultato, Fantastic Mr. Fox, è un film d’animazione che rende un peculiare omaggio al racconto omonimo di Roald Dahl, autore di libri per ragazzi noto soprattutto per La fabbrica di cioccolato. Un omaggio in stop motion, tra pupazzi al fil di ferro, nuvole di cotone e pellicce sintetiche (con buon pace della premiata ditta Lucas & C. e delle virtualità assortite a cui siamo tutti ampiamente assuefatti). 
 
Il signor Volpe, il "fantastico" signor Volpe, è un modesto giornalista di paese con un passato da saccheggiatore di aie e stie, una moglie premurosa, un figlio problematico. Il matrimonio, la paternità, il trascorrere degli anni (anni-volpe, beninteso), hanno solo temporaneamente sopito la sua natura ladronesca. Segue un carosello di furti con disastrose conseguenze, nel conflitto impari con i tre feroci fattori che, per mezzi e modalità di rappresaglia, ricordano molto gli Stati Uniti.

Una storia tutta percorsa da un sarcasmo feroce, mai di cattivo gusto, forse un po’ confusionaria quando si allontana dalla trama originale, estesa probabilmente per uscire dal territorio dei cortometraggi. Da sempre punto di forza di Anderson, la caratterizzazione dei personaggi (con doppiaggi d’eccellenza nella versione in lingua originale: George Clooney, Meryl Streep, Bill Murray) è davvero piacevole: in meno di un’ora e mezza ci sembrerà di conoscere da sempre questo microcosmo di volpi e talpe e tassi e conigli, con tutte le loro ansie, speranze, frustrazioni.
 
La realizzazione tecnica va necessariamente menzionata. I titoli di coda avrebbero potuto vantare un “Nessun computer è stato maltrattato durante la realizzazione di questo film” visto che l’intera pellicola consta solo di una sequenza di scatti fotografici. Clic, clic, clic, 62.640 volte, riprendendo pupazzi e scenari realizzati da un’elite dell’artigianato. Spruzzi d’acqua al cellophane e fiamme di carta lucida: un superpresepe animato in cui nessun dettaglio è lasciato al caso.
 
Una lode finale al regista, una tra le più rare per la categoria: Anderson non cerca a tutti i costi di apporre la sua firma, il suo stile, la sua estetica al Fantastic Mr. Fox di Dahl. Alcuni dettagli, alcuni dialoghi strizzeranno forse l’occhio ai Tenembaum, ma nel complesso si percepisce una “resa” alle atmosfere ed alla narrativa delle pagine originali. Fiaba moderna dunque, modernizzata ancora un po’ per i palati ignari di un autore di alcune generazioni fa, da vedere e far vedere – magari con le mani pronte a coprire gli occhi dei più piccoli in un paio di occasioni. E per cortesia: prima di entrare, spegnete o abbassate la suoneria dei vostri pregiudizi.



Tags: Andrea B. Previtera, Bill Murray, cinema animazione, computer graphic, Fantastic Mr Fox, george clooney, Meryl Streep, Roald Dahl, stop motion, Wes Anderson,
21 Aprile 2010

Oggetto recensito:

Fantastic Mr. Fox, di Wes Anderson, USA 2009, 89 m.

giudizio:



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Commenti

Bello! Mi dici per favore

Bello! Mi dici per favore quali occasioni (in cui coprire gli occhi dei piccini)? sesso? droga? turpiloquio? Insomma, mio figlio di 10 anni ce lo porto o no? Grazie!

Tranquilla elena, amo gli

Tranquilla elena, amo gli eccessi: porta pure tuo figlio di 10 anni dal Sig. Volpe

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