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LIBRI - NARRATIVA

Commedia all'inglese

I party, le inaugurazioni, i pettegolezzi e mille altre vuote occupazioni mondane tengono impegnati i protagonisti di Allegra street, l'ultimo romanzo di Mario Fortunato. Che con affilato humour britannico racconta le disinvolte vite (sessuali e non) di Carlo e Paula e dei loro sofisticati amici di Londra


di Giuseppe Grattacaso

Un'immagine da L'Importanza di chiamarsi Earnest, di Oliver Parker (2002)


E' inutile programmare con troppa sollecitudine, prevedere con cura le mosse come se gli avvenimenti potessero davvero insegnare qualcosa. La vita ci costringe sempre a sorprenderci, cambia le carte in tavola, non fa tornare i conti. E proprio i luoghi ai quali maggiormente chiediamo conforto e consolazione (la famiglia la coppia il sesso) sono quelli che più facilmente deflagrano e sorprendono.
 
Almeno così avviene nell'ultimo romanzo di Mario Fortunato, Allegra Street, dove le vite dei protagonisti, peraltro fin dall'inizio impegnate in uno sfrenato tourbillon di feste e inaugurazioni di mostre, non si sottraggono alla regola dei cambiamenti bruschi e repentini, anche sul terreno, da sempre considerato solidamente conservatore, dei gusti sessuali.
 
Ma niente paura, l'autore non è in vena di filosofie esistenziali né di atteggiamenti compassionevoli. O almeno non vuol darlo a vedere. L'idea è piuttosto quella di sorridere sulle nostre certezze, sulle consuetudini a cui diamo la veste di verità e che tanto presto siamo pronti a tradire, sulle vacue occupazioni che il gruppo sociale dei giovani ricchi e gaudenti protagonista del romanzo è disposto a scambiare per serie necessità. Il tono è quello leggero di chi racconta la vita con ironia e partecipazione, sapendo che ogni cosa ha la sua importanza: basta non crederci troppo.
 
Va detto che Fortunato fin dalle prime pagine si muove con grande equilibrio ed eleganza sul terreno scivoloso della commedia, riuscendo a miscelare delicatezza e crudeltà in una modalità umoristica sempre agile e affilata. L'effetto è quello di uno humour brillante e sofisticato, sul modello, per intenderci, di Quattro matrimoni e un funerale, film cult britannico non a caso velatamente richiamato nel corso della narrazione.
 
Del resto buona parte delle vicende del romanzo hanno per teatro Londra, dove vivono Carlo Innocenti, il numero due dell'ambasciata italiana, e Paula Greenhouse, una ragazza a suo modo anticonformista ed eccentrica, dotata comunque di “valori molto solidi e profondi. Tanto profondi – ammetteva – che talvolta li perdeva di vista”. Lui lavora tanto, anche se spesso il suo lavoro consiste nello scarrozzare per la città ministri e sottosegretari italiani; lei passa il tempo facendo shopping e interpreta il mondo in suo modo caustico e spietato - anche se non si sa fino a che punto consapevole.
 
Intorno a loro si muovono lo scrittore di successo Alan con la moglie italiana Lavinia, l'ineffabile Odette, assistente di Carlo, il terzetto composto da Simon, George e Olivier, il massaggiatore brasiliano Sergio, la cui sensualità finisce per attrarre soprattutto i maschi dell'allegro consesso, senza eccezione di quelli sessualmente orientati in altra direzione. Tutti sono molto concentrati a definire i particolari dei party a cui parteciperanno e sul sottofondo di confidenze, spesso felicemente inutili, a cui amano dedicarsi, oltre che sulla ricerca di una identità affettiva, e spesso sessuale, che sembra ogni volta sfuggire o assumere connotati imprevisti.
 
Fortunato riesce a divertire senza mai utilizzare triti stereotipi comici, grazie soprattutto ad una scelta linguistica inusuale per la nostra narrativa recente, dove tutto accade senza forzature ed amplificazioni di tono, senza eccessi ma privilegiando un parlato musicale e pacato.



Tags: allegra street, Bompiani, commedia, Giuseppe Grattacaso, humour britannico, mario fortunato, party, Quattro matrimoni e un funerale, recensione,
12 Maggio 2011

Oggetto recensito:

Mario Fortunato, Allegra Street, Bompiani 2011, p 247, euro16,50

giudizio:



7.161426
Media: 7.2 (14 voti)

Commenti

Fortunato riesce a divertire,

1.08

Fortunato riesce a divertire, dice lei? Fortunato chi riesca a divertirsi tra tanta banalità, superficiale luccichio e stereotipi che non riescono mai a superare il livello dello stereotipo.

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