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LIBRI - NARRATIVA

La Santa di Cabora, tra fede e rivoluzione

Ne La figlia della Curandera, Luis Alberto Urrea ricostruisce la vita della sua antenata Teresita: nata da padre colonialista e madre indigena, fu adorata come una dea e divenne la musa ispiratrice dei rivoltosi. Un ritratto del Messico e delle sue inquietudini alle soglie del Novecento


di Gabriele Salvatori


Santa_de_cabora.jpgLa figlia della Curandera è un libro che segue la storia e gioca con la leggenda. Racconta la vita della Santa di Cabora e, con essa, la fine del XIX secolo messicano. Teresa Urrea, la protagonista, è esistita davvero. Gli storici la definiscono "giovane illuminata" ma la gente della sua epoca la chiamava santa: coloro che vivevano intorno a lei si convertivano al suo culto, cacciavano i preti di Roma dalle loro terre e si ribellavano alle autorità. Furono innanzitutto i nativi - mayo, apache, yaqui – ad avvicinarsi a lei per farsi curare o benedire, ma Teresa seppe parlare a tutti gli strati più bassi della società dell’epoca, fino a fomentare un’insurrezione. 
  
Siamo in Messico, è il 1880 e già Teresita, figlia meticcia di un bianco e di un’indiana, manifesta tutti i sintomi della predestinazione. Cresce accudita da Huila, la curandera del paese e impara l’arte della medicazione. Suo padre, Tomàs Urrea, è il padrone del ranch: donnaiolo e amministratore di avanzate idee, si preoccupa di gestire al meglio i suoi beni, parla con gli indiani e incarna lo spirito progressista – mai veramente sopito, mai veramente sviluppato – di un paese inquieto.
 
Lungo il racconto scorrono – formula abusata, ma in questo caso quanto mai opportuna – le immagini di un’epoca: immagini precise di uomini e donne che si uniscono nel corpo unico del popolo; indiani in fuga; militari violenti al servizio dei padroni oligarchi; rivoluzionari che preparano l’insurrezione con la devozione di un frate predicatore.
Si ha sempre la percezione che qualcosa di grave debba succedere, che lo squilibrio definitivo faccia saltare l’altalena degli accadimenti, ora sereni ora atroci. All’improvviso la bilancia pende sui secondi. Cominciano le rivolte popolari disorganizzate e la repressione del regime - passato alla storia come el porfiriato - è brutale e impietosa. Così il Messico si presenta al XX secolo: il 1911 e la sua rivoluzione zapatista già si scorgono, subito dopo le ultime parole del romanzo. 
 
Oltre ad una storia raccontata con sapienza, La figlia della curandera ci restituisce un’immagine più ampia di un paese che occupa un posto eccezionale nell’immaginario collettivo. Nel libro di Luis Alberto Urrea, che della Santa di Cabora è discendente, si leggono le strutture culturali e politiche degli Stati Uniti Messicani, il loro spirito ora indolente ora irrequieto, i loro volti meticci che qualche anno fa, di nuovo, armati di fucili di legno – inutili, ma terribilmente irriverenti - riconquistarono la dignità nelle campagne del Chiapas.
 
La patria degli Atzechi fu terra di conquista e speranza dove brutali imperialisti, profughi, missionari e rivoluzionari s’incontrarono e si (con)fusero con gli indigeni. Forse anche per questa miscela di ideali e necessità il Messico ha saputo sempre coltivare e diffondere i suoi miti, al punto che ancora oggi ci appare un paese pieno contemporaneamente di disperazioni e aspirazioni. Come nella lontana epoca di Teresita parla al mondo in una lingua tutta sua: La figlia della Curandera ci spiega il perché.



Tags: Gabriele Salvatori, La figlia della curandera, Luis Alberto Urrea, Messico, recensione, rivoluzione, rivoluzione messicana, Santa di Cabora, Teresa Urrea, Tomas Urrea, XL edizioni,
12 Gennaio 2011

Oggetto recensito:

Luis Alberto Urrea, La figlia della Curandera, XL Edizioni 2010, p.512, euro 16

L'autore: Praticamente sconosciuto al pubblico italiano, Luis Alberto Urrea ha vinto nel 2004 l’Annan Literary Award con L’autostrada del diavolo e l'anno seguente è stato finalista al premio Pulitzer 
La saga: negli Stati Uniti La figlia della Curandera è uscito nel 2006: Washington post e Los Angeles Time lo hanno proclamato libro dell'anno. Spiegano i ben informati che si tratta del capitolo iniziale di una saga. Attendiamo fiduciosi.

giudizio:



8.01
Media: 8 (8 voti)

Commenti

proclamato libro dell'anno.

9

proclamato libro dell'anno. Spiegano i ben informati che si tratta del capitolo iniziale di una saga. Attendiamo fiduciosi.

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