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FILM

Il settantacinquenne cineasta greco è di ritorno con un confuso melodramma metacinematografico che attraversa mezzo secolo di storia. Appropriatamente intitolato La polvere del tempo, il secondo capitolo della trilogia sulla memoria rimanda ai famosi "mattoni" da cineforum anni settanta


di Marinella Doriguzzi Bozzo

L’ingresso di Cinecittà come una paninoteca di periferia, una voce fuori campo (segnale quasi sempre infaustissimo) che declina ovvietà da cartigli dei Baci Perugina sullo scorrere del tempo, mentre bastava citare Cioran ( “la sola funzione della memoria è di aiutarci a rimpiangere”) e si faceva miglior figura. Eppoi un regista, protagonista filmico sempre pericoloso, e l’avvio di un’altra storia di guerra e d’amore, ambientata nel 1943. Così che lo spettatore comprende da subito di doversi arrabattare su più piani par
08 Giugno 2011