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FILM

Più pastiche che thriller il nuovo film di Roland Emmerich, che passa dalla fantascienza alla fantastoria. Anonymous ipotizza che il grande bardo inglese si sia impadronito del lavoro altrui: sulla falsariga del Codice da Vinci, il regista tenta la carta della dietrologia retroattiva, ma gli va male


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Un film formalmente sontuoso sul conflitto d’interessi, spalmato lungo le sue tradizionali declinazioni: l’amore, il potere, il denaro, il sesso. Con l’aggiunta di una quinta, inusitata variabile, quella dell’arte. Ambientato nel periodo storico forse più spettacolarmente famoso, il secolo elisabettiano (debitore sia al miracolo della stabilità economica che allo strepitoso rigoglio della letteratura e della scienza) l’opera si avvale di una sceneggiatura più ascrivibile al pastiche di generi che al thriller puro e semplice.   Come
21 Novembre 2011