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FILM

Il profeta, di Jacques Audiard, racconta di un giovane che sembra destinato a soccombere nel violento ambiente del carcere. Un percorso di formazione, ma non di redenzione


di Gianpaolo Fissore

Uccidere o essere ucciso. Per il diciannovenne Malik (Tahar Rahim) l’esperienza penitenziaria comincia subito all’insegna della lotta per la sopravvivenza. La massima di Hobbes è declinata alle estreme conseguenze, e i lupi di più antico pelo sono i delinquenti corsi, una sorta di aristocrazia criminale, che tiene a bacchetta i secondini e che guarda con l’arroganza del padrone e della superiorità razziale l’altra popolazione dietro le sbarre, in maggioranza arabi. Malik sarebbe di origine nordafricana anche lui, ma in realtà non è nes
22 Marzo 2010