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TEATRO

Giuseppe Battiston si trasforma nel grande cineasta: la somiglianza è impressionante e la sua presenza scenica eccezionale


di Anna Colafiglio

L’audace è arrivato. Si può urlare al sacrilegio o brindare al coraggio: Giuseppe Battiston ha scelto di vedersela nientemeno che con lo spirito eccessivo e smisurato del grande Orson Welles. All’attivo ha un Premio Hystrio, un Premio Ubu, un Premio Olimpico del Teatro e una notevole somiglianza fisica con il celeberrimo cineasta.    Diretto da Michele De Vita Conti, Battiston sembra aver trovato nella figura di Orson Welles un autentico alter ego: sigaro in bocca, accappatoio bianco e accento americano, si getta in pasto al pubblico con vaga indolenza mette
23 Marzo 2010