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Psico-bimbo

Carnevale, cosa c'è dietro la maschera

Per i bambini travestirsi significa assumere un ruolo e poter esprimere parti di sé normalmente censurate


di Jolanda Stevani

Per tradizione siamo abituati ad associare il Carnevale a un’atmosfera di divertimento, nella quale maschere e travestimenti sono i protagonisti principali: ma che cosa si nasconde dietro la preferenza di un bambino per un personaggio e costume piuttosto che un altro? 
 
L’identificazione è uno dei principali meccanismi utilizzati dalla mente dei bambini come processo psichico funzionale allo sviluppo dell’identità
: identificarsi significa diventare somiglianti a determinate persone, non solo facendo propri i loro valori, ma anche il loro modo di essere, di sentire, di esprimersi e di pensare. Identificarsi vuol dire in qualche modo compiere un viaggio esplorativo attraverso l’assunzione di un ruolo. Sappiamo quanto la dimensione esplorativa rivesta un’importanza fondamentale nell’infanzia: ecco che il Carnevale non vuol dire soltanto immergersi nelle tempeste colorate e giocose di coriandoli e di stelle filanti, ma diventa una valida opportunità di sperimentarsi, sia a livello comportamentale che emotivo, assumendo i panni di un determinato personaggio. Protetto dalla maschera e interpretando quello specifico ruolo, il bambino può sentirsi libero di esprimere parti di sé, di esorcizzare le proprie paure e perfino di dare voce a quei sentimenti negativi che spesso è indotto a censurare nella vita di tutti i giorni: che si tratti del classico costume da damina, oppure delle piume variopinte da indiano, o della dentiera di un vampiro, per finire con i più moderni e tecnologici mostri spaziali, è importante comprendere come nel travestimento possa trovare espressione molto del suo mondo emotivo ed immaginativo.
 
In un’epoca in cui anche la scelta di un costume di Carnevale sempre più difficilmente riesce a sottrarsi alle mode del momento, che, puntando sull’esteriorità, tendono a mortificare gli aspetti più legati alla soggettività individuale, la presenza di un adulto sensibile ed empatico è fondamentale. Un grande, che dando spazio alle sue parti infantili sappia riflettere insieme al bambino sul senso che uno specifico travestimento rappresenta per lui, magari incoraggiandolo a personalizzare il costume prescelto, è una preziosa risorsa non solo per tutelare la sua personalità in divenire, ma anche per trasformare un evento ludico in un’esperienza affettiva e creativa.



Tags: carnevale, indentità, infanzia, Jolanda Stevani, maschera, Psico-bimbo,
15 Febbraio 2010

Oggetto recensito:

LE MASCHERE DI CARNEVALE

giudizio:



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