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LIBRI - NARRATIVA

Cronaca di una rivolta

Lo scrittore 'Ala Al Aswani ripercorre i giorni della Rivoluzione Egiziana che ha portato alla destituzione del regime decennale di Mubarak. Dall'invasione di Piazza Tahir in poi, l'autore parla di una svolta storica che ha vissuto in prima persona, tra lo sguardo del testimone e la riflessione dell'intellettuale


di Alessandra Minervini

 Piazza Tahir il 25 Gennaio 2010


“Quel giorno ero a casa. Mi ero alzato presto per lavorare a un capitolo del mio nuovo romanzo. Sapevo che c’era la manifestazione ma pensavo che sarebbe stato un corteo come tanti altri a cui avevo partecipato con i miei amici di Kifaya. Pensavo insomma che saremmo stati due o trecento, come sempre, circondati da tremila poliziotti. Così mi sono detto: ‘Finisco il capitolo e poi vado a salutare gli amici’. Dopo pranzo ho acceso la tv e ho visto cosa stava succedendo. Sono scappato fuori e sono andato in piazza Tahrir, dove sono rimasto fino alla cacciata di Mubarak.”
  
Quel giorno è il 25 Gennaio 2010. Il giorno in cui è scoppiata la rivoluzione egiziana in Piazza Tahir, diventata un simbolo, un mantra, un augurio, un megafono umano e un esempio di come anche un popolo ammansito per decenni da un regime antidemocratico a un certo punto sappia dimostrarsi unito per trascinare via il vecchio, il marcio. Tutto questo in diciotto giorni nei quali gli egiziani hanno liberato il loro Paese e costretto Mubarak a dimettersi: “Il popolo che ho visto in Piazza Tahir erano i nuovi egiziani, che non avevano niente in comune con gli egiziani con cui di solito avevo avuto a che fare nella mia vita quotidiana”.
 
alaa_al-aswani_fullSize_1.4021904.1258357813.jpg'Ala Al Aswani racconta e analizza in questo volume le sue previsioni sul presente e sul futuro del Paese e non risparmia critiche al Consiglio supremo delle Forze Armate che guida la transizione egiziana dallo scorso 11 febbraio. Critiche che denuncia sotto forma di aneddoti neanche tanto metaforici. Nella favola politica Cosa disse la scimmia al leone compare un elefante “un re corrotto e ingiusto che aveva attorno a sé un codazzo composto solo di due specie: i maiali, che rubavano il cibo agli altri animali ed erano così sporchi che il loro olezzo fetido pervadeva l'intera giungla, e i lupi, che terrorizzavano gli altri animali attaccando chiunque cercasse di far rispettare i propri diritti.”
 
Del resto Ala al Aswani è un intellettuale impegnato in politica da diverso tempo; ha sempre svolto un ruolo di primo piano nella denuncia del regime di Mubarak. Anche nei suoi romanzi dove l'invenzione narrativa bene si intreccia alla realtà. Rispetto a questi, in questi articoli e interventi, l'autore mette da parte la sua vena più brillante (quella che ha reso in particolare Palazzo Yacubian un best seller in tutto il mondo arabo e non solo) in favore di un discorso antropologico efficace e imprescindibile che sembra mettere in atto la lezione della storica (e filosofa) Hannah Arendt secondo cui non esiste pensiero senza esperienze personali.
Proprio dalle esperienze personali, vissute direttamente, parte lo sguardo da osservatore partecipante di Aswani che ci trascina in un Egitto dissidente, pronto a difendere lo stato di diritto a cominciare dai propri diritti.
 
Dal 2006 al 2011, la narrazione procede per tappe tematiche: al racconto della rivoluzione si affianca il suo resoconto; alla riflessione sullo stato sociale egiziano si unisce una riflessione sulla libertà di espressione e la repressione di stato che assomiglia a una dolente rappresentazione, non solo dell'Egitto, ma di tutti quei Paesi in cui la democrazia ha smesso di essere una soluzione ed è tornata a essere un traguardo. Una lettura obbligatoria che va affrontata a pieni polmoni, in particolar modo se si vive in uno Stato in apnea.



Tags: Al Aswani, Alessandra Minervini, egitto, feltrinelli, La rivoluzione egiziana, onu, Piazza Tahir, Primavera Araba,
09 Novembre 2011

Oggetto recensito:

'Ala Al Aswani, La rivoluzione egiziana, Feltrinelli 2011, 272 p, 17 euro

 

giudizio:



8.126469
Media: 8.1 (17 voti)

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