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LIBRI - INCHIESTA

La bolla Parma

Prima fu l'ascesa del "nuovo" centrodestra, rampante e con manie di grandeur; poi il caso Parmalat e le macchinazioni della finanza creativa svelate per la prima volta al grande pubblico. Il comune emiliano raccontato dal giornalista Marco Severo nel suo "istant book" Sconvocati ha l'aria del laboratorio politico-sociale. Una storia che non finisce all'ultima pagina...


di Marco Buttafuoco

 


Gli storici che nei prossimi anni studieranno l’Italia malata di questi giorni soffermeranno a lungo il loro sguardo su Parma. La città emiliana è stata infatti specchio (torbido) e luogo di incubazione di tutti i fenomeni che hanno segnato la storia d’Italia dell’ ultimo decennio. Nel 2002 il caso Parmalat rivelò ad un’opinione pubblica incredula quanto un certo capitalismo camminasse sui piedi d’argilla della finanza. Anzi, a ben vedere il crollo dell’azienda di Collecchio precedette di ben sei anni quello di Lehman Brothers.
 
La stessa Parma che aveva visto, alle fine degli anni '90 il primo caso di una città tradizionalmente “rossa” passata sotto il governo del centro destra. Un centrodestra dinamico e spregiudicato, animato dalla cultura del "fare" a tutti i costi, pieno di idee e slanci, voglioso di cambiare il volto della città, animato da una fiducia pressoché illimitata nelle magnifiche sorti e progressive dell’economia nazionale e dello spirito imprenditoriale. Il sindaco Elvio Ubaldi aveva sconfitto una controparte stanca, quasi timorosa del futuro. Gli anni a seguire l'avrebbero poi rivelato, la stessa cosa è accaduta in Italia, che i sogni di gloria si alimentavano di se stessi. Alla fine di quasi quindici anni di governo la coalizione civico-berlusconiana ha lasciato infatti alla città un’eredità finanziaria pesantissima e lo spettacolo doloroso di cantieri mai chiusi, a cominciare da quello della stazione ferroviaria. Scheletri di edifici faraonici che ora campeggiano incompiuti, nel nulla.
 
Sicuramente gli studiosi di domani utilizzeranno molto, come base della loro ricerca, questo prezioso libro di Marco Severo, giovane giornalista della redazione parmigiana di Repubblica che ricostruisce con puntiglio, precisione e autentica indignazione civile le vicende turbinose degli ultimi giorni della giunta di Pietro Vignali, giovane ed ambizioso sindaco succeduto a Ubaldi. Assessori arrestati, il Comune spesso assediato dalla folla, l’abbandono della nave da parte di una classe imprenditoriale che aveva a lungo sponsorizzato e sostenuto l’ansia di grandeur degli amministratori, l’implosione del centro-destra, una sinistra istituzionale capace di un’opposizione dura ma non di distinguersi in maniera convincente dagli avversari (non a caso il progetto più onirico, quello della metropolitana, era stato appoggiato anche dal presidente della Provincia Vincenzo Bernazzoli, poi candidato alla guida del Comune).
 
Grillo_Pizzarotti.jpg

Ma, paradossalmente, Sconvocati, instant book scritto e pubblicato prima delle ultime elezioni comunali, è importante anche e forse soprattutto per quello che non dice. Vi viene citato solo una volta e di sfuggita il Movimento 5 stelle e nemmeno una volta il nome del giovane, Federico Pizzarotti, acclamato sindaco dopo il ballottaggio del 20 maggio. Nella ricostruzione puntuale di Severo il movimento dei “grillini” non è mai stato né protagonista delle tante manifestazioni di piazza contro la Giunta né, tantomeno, del dibattito politico. Va notato anzi che movimenti molto più attivi (Parma Bene Comune, ad esempio) hanno raccolto molto di meno in termini elettorali.
 
Come uno sprinter in una gara ciclistica il Cinque Stelle è quindi uscito dal gruppo ed ha bruciato nell’ultimo tratto di strada tutti gli altri oppositori. E’ stata la potenza della rete a creare questo fenomeno? Il carisma del comico genovese? Ha forse fatto breccia il suo annuncio per il quale la politica è l’arte della semplicità? L’Italia ha dunque bisogno di personaggi televisivi cui affidare la propria improbabile rinascita? Si sta ripetendo la storia di diciotto anni fa, quando un imprenditore spregiudicato rovesciò il tavolo della politica cui mai si era seduto prima? O forse è arrivato invece il momento in cui nuovi gruppi di cittadini si affacciano alla politica portando forze e idee nuove?
  
Comunque sia, la città sarà, da qui al prossimo anno, un crocevia fondamentale della vicenda italiana. La riuscita o meno dell’esperienza del giovane Pizzarotti potrebbero decidere delle sorti future del movimento di Grillo e della politica nazionale. Il libro di Severo racconta molto bene la vicenda della città ducale, e non è certo per colpa del suo brillante autore (che scrive davvero bene) se all’ultima pagina il lettore si ritrova con molti più dubbi di quanti ne avesse sfogliando la prima.


Tags: Beppe Grillo, calisto tanzi, Lehman Brothers, Marco Buttafuoco, Marco Severo, Parma, parmalat, recensione, Sconvocati,
18 Luglio 2012

Oggetto recensito:

Marco Severo, Sconvocati, Fedelo's Editore 2012, 280 p, 18 euro

 

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