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LIBRI

La guerra delle donne

Augusto Bianchi Rizzi racconta ne La guerra di Nene la storia di sua madre, che attese per vent'anni il marito morto nel secondo conflitto mondiale.


di Giovanna Canzi


Nene è una giovane madre. E’ una donna bellissima (la più bella di tutta Porta Magenta a Milano). Ha un marito che ama follemente e un avvenire ricco di promesse. Ma la vita non è sempre leale. Il suo Vittorio, il tenente medico Vittorio Bellei, parte volontario per la Russia e da lì non tornerà più. Nene e il piccolo figlio Giovanni iniziano un’esistenza scandita dalle rare lettere che Vittorio invia dal fronte, mentre tutt’intorno brulica un’umanità sfaccettata, che cerca di sopravvivere all’ombra della guerra. Due suoceri - due fascisti convinti, due cattivi disegnati senza ombra di remissione - che incarnano i vizi e le bassezze del genere umano; un padre ignavo; un fratello brioso e intemperante; una madre affettuosa che cerca di convivere con le regole della società; una zia che per amore è pronta a rischiare tutto e, infine, una cognata fragile e indifesa destinata a un epilogo tragico. Un romanzo corale che Augusto Bianchi Rizzi - scrittore e commediografo prestato alla Legge o avvocato di successo prestato all’Arte - ha voluto raccontare per affrescare un’epoca, ma soprattutto per "togliere dall’ombra una donna - sua madre - che ha vissuto un’intera esistenza aspettando il suo uomo". 

Secondo atto di un’unica pièce, La guerra di Nene è, infatti, l’ideale seguito di AlbaNaia, uscito alcuni anni fa, che raccontava la storia del padre dell'autore, medico degli alpini partito per la guerra e mai tornato. Dopo aver, dunque, riportato al mondo la figura di un padre conosciuto solo grazie a una foto e a un diario conservato di nascosto dalla madre e aver "fatto faticosamente pace" con un fantasma appartenente al passato, Bianchi Rizzi si rende conto che nella sua famiglia gli eroi erano stati due. Decide quindi di dare voce anche a chi la guerra l’ha combattuta non fra il fango dei Balcani, ma fra le silenziose mura di una casa dove per più di vent'anni ha regnato l’attesa. Una guerra ancora più faticosa e crudele, perché consumata nella solitudine di chi viene abbandonato sia dalla famiglia (i suoceri di Nene, pur avendone la possibilità, non aiutarono mai la nuora e il nipote), sia dalla società (una donna sola senza marito era esclusa e bollata). Ma soprattutto una guerra dove non sono previste né medaglie né onori e dove non è concessa neppure una tomba su cui piangere il proprio caro. 
 
Costruito con uno stile secco, asciutto, equilibrato, non facile da tenere quando si riaprono le ferite del passato, il nuovo romanzo di Bianchi Rizzi è il migliore tributo che un figlio potesse dedicare alla propria madre. Senza dimenticare che quella stessa sorte fu comune a un esercito di donne che, lontano dalle tribune, hanno contribuito in modo umile e sommesso, ma dignitoso e pieno di coraggio, alla storia.



Tags: augusto bianchi rizzi, donne, fascismo, Giovanna Canzi, la guerra di nene, memoria, mursia, seconda guerra mondiale, soldati,
05 Febbraio 2010

Oggetto recensito:

Augusto Bianchi Rizzi, La guerra di Nene, Mursia 2009, p. 237, 17 euro

giudizio:



7.106085
Media: 7.1 (23 voti)

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