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SPECIALE VENEZIA 2012

Le nostre corrispondenze veneziane continuano con il film della regista Haifaa Al-Mansour: il tema dell'emancipazione della donna araba attraverso la storia di una ragazzina, che il Premio Corano lo vuole vincere solo per avere i soldi con cui comprare una bicicletta, vietata alle bambine. Ovazione dal Lido


di Giovanni Desideri

Stile, leggerezza, emozioni, e la speranza rappresentata dalle nuove generazioni: sono i contenuti di Wadjda, bel film della regista Haifaa Al-Mansour, proiettato alla Mostra del Cinema di Venezia per la sezione Orizzonti. Un film che pure come contenuto ha un tema impegnativo: la condizione della donna in Arabia. Ma quel che più emerge è appunto l’agilità della regista nel ritrarre la propria società e il grande coinvolgimento del pubblico di fronte alle immagini.   Se nel romanzo Underworld di Don DeLillo il filo conduttore è una palla da ba
05 Settembre 2012

LIBRI - NARRATIVA

In occasione della giornata mondiale contro la violenza e la persecuzione delle donne mettiamo a confronto la protagonista di Nell'Angolo più buio di Elizabeth Haynes, professione criminologa, con uno dei tanti casi di cronaca sul tema. Quale delle due è reale? O meglio qual è la meno incredibile?


di Dario De Marco

 Il 25 novembre è la giornata mondiale contro lo stalking e la violenza sulle donne. Queste sono due storie di due donne vittime di violenza, con molte cose in comune, ma qualche differenza: una è inglese, l'altra italiana; una finisce (forse) bene, l'altra no; soprattutto, una è inventata anche se verosimile, l'altra purtroppo è vera e basta.   La prima storia è quella di Cathy, giovane inglese protagonista del primo romanzo di Elizabeth Haynes, Nell'angolo più buio. La Haynes non è una scrittrice, ma una criminologa e consulente dell
25 Novembre 2011

LIBRI - POESIA

Dalle sorelle Bronte a Sylvia Plath, da Elizabeth Barrett a Margherita Guidacci, in tempi e luoghi diversi, molte sono state profondamente legate a lei. Gabriella Sica ce lo racconta, tra critica, traduzione e narrazione, in Emily e le Altre


di Giuseppe Grattacaso

Emily è naturalmente la Dickinson. Le Altre sono le poetesse e traduttrici che, al di là dei limiti oggettivi segnati dalla distanza nel tempo e nello spazio, hanno costruito un rapporto profondo, un sodalizio artistico ed esistenziale con la scrittrice di Amherst. Una sorta di legame generoso e lacerante, edificato intorno alle inquietudini delle parole e dei corpi, unisce oltre l'ostacolo dei luoghi e degli anni la Dickinson a Emily e Charlotte Bronte, Elizabeth Barrett Browning, Elisabeth Bishop, Sylvia Plath, Margherita Guidacci, Cristina Campo, Nadia Campana e Amelia Rossell
29 Luglio 2011

LIBRI - NARRATIVA

Alexandra Lapierre, già autrice di Artemisia, torna con La dissoluta a raccontare la vita di una donna straordinaria: Elisabeth Chudleigh che, nella Londra del Settecento, dominò l'alta società nascondendo un segreto scandaloso


di Cesare de Seta

Alla fine del XVIII secolo, tempo di violenze e passioni roventi d’ogni specie, ma anche, all’acme dell’Ancien Régime, di lusso, sfarzo e sofisticatezze rare, degne di Watteau e Reynolds, gli avventurieri maschi non si contano – da Giacomo Casanova a Cagliostro. Anche le donne però hanno una loro parte. Si pensi solo al celeberrimo caso di Lady Hamilton, al secolo Emma Lyon che, da una Londra sordida, giunge nella capitale borbonica e sposa l’ambasciatore di Sua Maestà Britannica. Susan Sontag le dedicò un controvers
29 Giugno 2011

FILM

La protagonista del film di Debra Granick si occupa di due fratellini indifesi e di una madre catatonica, in una comunità abbrutita che vive dello spaccio di droga tra i boschi del Missouri. Costretta a mettersi sulle tracce del padre scomparso per evitare il pignoramento di casa e terreno, passa attraverso una serie di prove pulp


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Oggi non ci sono più i riti di iniziazione sociale, durante i quali i consorzi umani di riferimento ammettevano i giovani alla vita adulta (quasi sempre maschi, che per le femmine si sa dove si andava a parare) conferendo loro pieni diritti e doveri. Era sopravvissuta forse l'esperienza del servizio militare; rimane un addomesticato esame di maturità ambosessi, con quel che ne consegue di positivo e negativo.    Non così in questo film, dolorosamente sperduto dalle parti del Missouri, in una boscaglia delimitata come una coperta sdrucita dall’uso. Che &egra
28 Febbraio 2011

CULTURA

Parenti e amici salutano oggi la Vighy, scomparsa pochi giorni fa, subito dopo l'uscita del suo Scendo. Buon proseguimento


di Sandra Petrignani

"Non fate troppi pettegolezzi" lasciò scritto Cesare Pavese prima di uscire di scena suicidandosi. Di fronte alla morte, per lunga e dolorosa malattia, di Cesarina Vighy, mi viene da pensare a quella richiesta, un po’ ironica, un po’ affettuosamente esigente. Come evitare che il commiato dei vivi si trasformi in pettegolezzo, in commiserazione, persino in sollievo di non condividere un destino altrettanto duro?    Cercherò dunque di attenermi alle pagine che Cesarina ha scritto, pur sapendo di non poterne eludere, proprio partendo dai suoi libri, l
05 Maggio 2010

Centri benessere

Questo piccolo stato stretto tra Cina e India ha proposto il Gnh, l'indicatore di national happyness, come nuovo strumento per misurare la salute della nazione. Scopriamo come si vive qui in Himalaya, tra re illuminati ma schiavi dell'astrologia, sviluppo sostenibile e abiti tradizionali obbligatori per tutti


di Rossella Bernascone

Quando, in seguito alla morte improvvisa del padre nel 1972, Jigme Synge Wangchuck è salito al trono, era, come tanti coetanei, impreparato e idealista. A differenza dei diciassettenni che qui festeggiavano la Juventus campione d’Italia o si preparavano agli anni di piombo, il sovrano minorenne inventava un concetto che un quarto di secolo dopo avrebbe sorpreso il mondo: al Pil sostituiva il Fil, la Felicità interna lorda, o il Gnh, Gross national happiness.     Il quarto Druk Gyalpo (Re Drago) della dinastia Wangchuck, insediatasi alla guida del Bhutan
23 Aprile 2010

SPECIALE DONNE / 7

Anzi, è femminista. Perché è vero che nella storia ci sono sempre state grandi pensatrici, da Ipazia di Alessandria a Virginia Woolf passando per le mistiche medioevali. Ma solo grazie al movimento iniziato negli anni '60 hanno smesso di essere una simpatica minoranza per vedersi riconosciuta una creatività autonoma. E radicalmente alternativa alla visione del mondo maschile


di Chiara Zamboni

Il legame tra le donne e la filosofia è un fatto antico. Non si tratta solo di una scoperta degli studi femministi della seconda metà del Novecento, ma di una conoscenza di cui portano testimonianza storici e cronachisti antichi e moderni. Diogene Laerzio, Aristofane e Plutarco ne parlano nei loro scritti. Nel Seicento ci sono in Francia diversi testi che ricostruiscono la presenza di donne filosofe del passato.   Non è un caso che si tratti della Francia, dato che i salotti delle dame dell’aristocrazia e della borghesia del tempo soprattutto a Parigi avevano c
20 Aprile 2010

ATTUALITA'

C’è una “manovra volta a screditare”, si tratta di “attacchi personali”, ma per fortuna “il popolo è dalla sua parte”. Sembrano i soliti argomenti del premier italiano, ma da qualche tempo sono stati adottati da un altro Capo di Stato…


di Angelo d'Orsi

La vicenda della pedofilia ecclesiastica sta assumendo tratti non solo inquietanti, ma decisamente urtanti. Se fossi ancora cattolico (il che non sono, grazie a Dio, direbbe Buñuel) sarei furioso con il “sommo pontefice” e tutte le gerarchie vaticane, che hanno coperto questa terribile verità per decenni (non voglio risalire troppo indietro nel tempo, come pure si potrebbe fare), e, da quando sono apparse le prime crepe nell’edificio, hanno tentato di minimizzare, poi giustificare, e in ogni modo salvare la “rispettabilità” dell’istituzi
09 Aprile 2010

ESTERI


di Alessandra Spalletta e Giulia Ziggiotti

Tra dieci anni un cinese su cinque non riuscirà a trovare moglie. Qualche settimana fa è stata la copertina dell’Economist a rinfocolare un allarme pregresso: “Genocidio di genere: che fine hanno fatto 100 milioni di neonate?”, intitolava la copertina della rivista anglosassone. Antichi pregiudizi, fertilità in declino e nuove tecnologie per conoscere il sesso del feto starebbero alla base della sproporzione numerica di genere che si riscontra in diversi paesi asiatici (Cina e India in testa). I dati forniti dall’Accademia di Scienze Sociali - uno d
31 Marzo 2010

LIBRI

Pubblicato postumo, Io, Jean Gabin riporta alla luce il talento di Goliarda Sapienza: è la cruda "autobiografia delle contraddizioni" di una scrittrice tra le più significative ma meno conosciute della nostra letteratura


di Alessandra Minervini

Per Goliarda Sapienza vita e letteratura erano profondamente intrecciate tra di loro, non avrebbe mai potuto scrivere soltanto inventando una storia. Chi ha letto L'arte della gioia (e per inciso chi non lo ha letto lo faccia quanto prima) sa quello di cui sto parlando. Lei i romanzi li scriveva sul corpo. Il corpo solido di una carusa tosta che batteva i piedi nella testa. “Sai come sono fatta - aveva detto ad una conoscente tre giorni prima di morire - è possibile che scompaia per un po’ per poi tornare all’improvviso”. L'arte della paragnosta. Così &egr
15 Marzo 2010

OPERA LIRICA

Isabella, la protagonista dell'Italiana in Algeri di Gioacchino Rossini, trionfa con l'astuzia su un mondo maschile guidato dai soli appetiti sessuali


di Igor Vazzaz

Caleidoscopica, brillante, vorticosa, L’Italiana in Algeri data sulle pregiate tavole del Maggio Fiorentino. E la città gigliata sancisce pure in questa stagione un legame privilegiato con una Catalogna d'allestitori visionari e coraggiosi: se nella precedente erano state le fantasie ipertecnologiche della Fura dels Baus a illustrare con scioccanti megaschermi la potenza di due quarti del Ring wagneriano (Siegfried e Götterdämmerung, diretti da Mehta), poco fa è stata la volta dell'indimenticabile capolavoro rossiniano, che ha usufruito della ludica crea
15 Marzo 2010

WEEKEND ATTUALITA'

Le donne come motore di crescita e sviluppo in tutto il mondo. Uno speciale a puntate del New York Times sulla condizione femminile rivela impensabili arretratezze, ma anche sorprendenti punte di progresso. Ad esempio nei paesei musulmani


di Giulia Stok

TFF. Che per gli italiani, se sono cinefili, tutt’al più significa Torino Film Festival, ma per il New York Times sta per The Female Factor. Ovvero, il fattore femminile, inteso come motore di crescita e sviluppo. È da metà gennaio che il quotidiano detentore di più premi Pulitzer al mondo pubblica un serie speciale dedicata alla condizione delle donne nel diversi continenti. Scorrendo le decine di articoli si scoprono impensabili sacche di arretratezza e altrettanto inattese punte di progresso.   Nell’avanzata Germania guidata da una donna (guarda
13 Marzo 2010

ATTUALITA' - NON E' UN PAESE PER DONNE? / 6

C’è un luogo in cui la solidarietà femminile non riesce a scavalcare le generazioni: è la famiglia. Al di là degli stereotipi da barzelletta sulla suocera, la Madre Del Maschio ha spesso la mentalità di un machista argentino degli anni ’50


di Alessandra Montrucchio

Il modo migliore di farsi un quadro degli stereotipi sessuali più diffusi in Italia? Leggere le barzellette de La settimana enigmistica. Pagina dopo pagina, si incontrano il Marito Abbrutito Sul Divano, il Capoufficio Che Se La Fa Con La Segretaria, la Moglie Spendacciona, la Moglie Pericolo Al Volante e la Suocera. Visto che gli stereotipi nascono dall’osservazione della realtà, non sono sempre falsi: mai barzelletta s’incentrò su un Capufficio Donna, e infatti le opportunità professionali sono assai dispari, tra maschi e femmine. Per non parlare del Ma
12 Marzo 2010

ATTUALITA' - NON E' UN PAESE PER DONNE? / 5

Da Vanessa Beecroft a Marina Abramovic, oggi le donne si sono fatte strada nel mondo dell’arte. Ma ancora alla fine dell’Ottocento non potevano neanche entrare in Accademia. Ricordiamo le anonime “suffragette” della pittura, sopravvissute a divieti, diffidenze, insulti


di Francesca Castellani

Mi hanno chiesto di parlare di donne e arte, ma non parlerò delle donne artiste: delle Zaha Hadid, delle Vanessa Beecroft, delle Sophie Calle, delle Marina Abramovic. Certamente a fatica e sgomitando in un mondo ancora maschilissimo, certamente concedendo molto (compresi i lugubri rituali di ossa, così di moda in questo lugubre presente), sono comunque quelle che ce l’hanno fatta, o meglio: hanno potuto farcela.   Non parlerò nemmeno delle “zie”: anni ’50-60, quando una Carla Accardi si faceva fotografare in borghesissimo golfino twin-set e cot
11 Marzo 2010