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RECENSIAMO TUTTO

La trappola della biblioteca

Alla ricerca di un volume della Nazionale Centrale di Roma, tra incomprensibili misure di sicurezza, attese estenuanti e burocrazia pachidermica


di Federico Capitoni


Il ricatto è semplice: “Giacché presso di Noi, Biblioteca Nazionale Centrale, trovate tutto ciò che altrove non potete rintracciare, vi conviene sottostare alle nostre regole medioevali e alla nostra pachidermica burocrazia da ufficio postale. Se volete leggere”. Dotato di un agghiacciante meccanismo di consultazione e prestito, il più importante centro pubblico di lettura romano sembra fare di tutto per allontanare i propri visitatori: divieti a destra e a manca, orari dei servizi estremamente striminziti (e che spesso cambiano senza preavviso), possibilità di ottenere un testo quasi nulla a fronte della quantità di volumi disponibili… E una serie di ordini da aeroporto all’indomani di un attentato. Fare tessera con foto - ja! Posare zaini, borse, ombrelli, libri (sic!), carte, dispositivi audio-video, gelati, corde per impiccagione negli appositi armadietti – ja! Entrare passando per brunettiani tornelli previa strisciata di tessera sotto lo sguardo scrutatore dei mesti guardiani in età post pensionabile – ja! Accedere alle sale prenotando un posto tramite i terminali che obbediscono a occulte leggi informatiche sicché ci vuole un corso per capire come effettuare una richiesta – ja! Provare a chiedere un aiuto col rischio di venire aggrediti e presi per deficienti – ja! Tirare un sospiro di sollievo dopo aver capito che a essere deficiente è qualcun altro – ja! Rendersi conto che bisogna aspettare mezzora, ma anche un’ora (e perché non due?) affinché i libri (non più di tre) vengano riesumati dai sotterranei – ja! Comprendere, sempre troppo tardi, che il libro che si vuole in prestito non può uscire dalla biblioteca perché: è troppo raro, è troppo nuovo, non è presente in duplice copia – ja! Tentare con le fotocopie, orribile alternativa a pagamento, per le quali ovviamente c’è bisogno dell’ennesima autorizzazione – ja!
 
Chi lavora alla Biblioteca Nazionale Centrale, e che il più delle volte invece di assistere controlla soltanto se si trasgredisce il regolamento, è spesso scortese. Si salvano i più giovani, i volontari del servizio civile, che però – ovviamente – sono i primi a essere messi da parte quando c’è una riduzione del personale.
Infine c’è un servigio fotocopie infame e, anch’esso, ricattatorio. Col bigliettino numerato come dal fornaio, si attende di poter presentare la richiesta. Poi bisogna aspettare ovviamente che il compito venga effettuato. Nel frattempo non si sa cosa fare, visto che il libro è a fotocopiare e nella biblioteca – come detto – non è stato permesso portare personali testi da fuori. E non si provi lasciare l’area d’attesa, si potrebbe perdere irrimediabilmente il turno. Una volta prese in mano le proprie fotocopie, tutte sbilenche e mal centrate, ecco il conto: pure salato! Usciti da questo inferno si ha sempre con la convinzione che non ci sarà un’altra volta.
 
Si salvi chi può dunque, nel vero senso dell’espressione. Cioè, se riuscite a trovare ciò che cercate fuori da lì, optate per le biblioteche laterali. Il servizio è migliore, la consultazione e il prestito sono più semplici (quelle comunali in tal senso sono ottime). E poi se proprio il libro è così importante da non potervi rinunciare, provate a comprarlo on-line. Se è raro è certamente più costoso, ma magari così facendo potrete realizzare voi una piccola biblioteca personale – certo non concorrenziale - ma ad accesso libero e sempre aperta per chi volete. Anche nei giorni di festa.



Tags: biblioteca nazionale centrale, biblioteche, burocrazia, Federico Capitoni, libri, prestito, roma,
19 Febbraio 2010

Oggetto recensito:

BIBLIOTECA NAZIONALE CENTRALE DI ROMA

Dove: via del Castro Pretorio 105, Roma

giudizio:



8.359416
Media: 8.4 (17 voti)

Commenti

esperienza tragica che del

esperienza tragica che del resto mi fa venire in mente quella vissuta dal sottoscritto tanti anni fa, al tempo delle ricerche per la tesi di laura, alla Sormani di Milano. e tuttavia le Nazionali, di Roma e di Firenze, possono non essere user friendly, ma è vero pure che il loro primo compito è la conservazione e questo spiega i regolamenti e i controlli. è sensato utilizzare queste due istituzioni come ultima ratio quando si è alla ricerca di un testo ed eventualmente farsi fare da mediatore da qualche altra biblioteca attraverso il servizio del prestito interbibliotecario. detto questo è auspicabile che anche queste istituzioni si aggiornino privilegiando l'attenzione all'utente e al suo diritto all'accesso ai documenti posseduti.

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