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FILM

Benvenuti al sud, dove l'Italia è luogo comune

Remake del francese Giù Al Nord, la commedia diretta da Luca Miniero e interpretata da Claudio Bisio non abbatte gli stereotipi ma li propone come patrimonio umoristico nazionale. Padani tutti nebbia e lavoro., terroni tra la monnezza: una risata li unirà


di Marco D'Egidio

 


Non si può chiedere a un film, per di più disimpegnato, di riuscire laddove non sono bastati 150 anni di convivenza civile, e cioè di indicare la via per un autentico senso di appartenenza nazionale. Eppure Benvenuti al Sud (remake del film francese di grande successo Giù al Nord) è un piccolo e sorprendente omaggio all’Unità d’Italia nel suo anniversario più importante e dimenticato; un invito non semplicemente ad abbandonare i luoghi comuni che alimentano, spesso acidamente, l’antica contesa fra “polentoni” e “terroni”, quanto a ricercare proprio nei luoghi comuni la possibilità di una vera simpatia nazionale.
 
Il film, in fondo, non è altro che un’iperbole di stereotipi. Un istrionico e perfettamente in parte Claudio Bisio interpreta Alberto, il classico bancario brianzolo che da anni sogna di essere trasferito sotto la madunina, ma a causa di un goffo tentativo di accelerare i tempi viene spedito in punizione a Castellabate, provincia di Salerno. Durata della “pena”: due anni. Sono lacrime e la paura di finire ammazzato dalla camorra.
 
Arrivato al sud, dopo le iniziali incomprensioni di lingua e di modi, grazie alla tipica accoglienza meridionale del postino (la malinconica comicità di un ottimo Alessandro Siani), di Maria (Valentina Lodovini affascinante nella sua mediterranea spontaneità) e degli altri simpatici colleghi, Alberto non ci metterà molto a farsi conquistare dal modus vivendi meridionale e a ricredersi dei suoi pregiudizi. Al termine del periodo di trasferimento, saranno ancora lacrime, non per quello che deve venire, ma per quel che si lascia.
 
Gli stereotipi non sono quindi un tabù, per il regista Luca Miniero. Il nord delle ronde, tutto nebbia e lavoro, versus il sud della camorra, dell’ozio e della monnezza lanciata dalla finestra sono come bolle di sapone che si gonfiano fino a dissolversi in una risata leggera e colorata. Il film, che non ha pregi particolari se non quello di essere (molto) divertente, si tiene debitamente a distanza dalla commedia brillante; piuttosto esprime una comicità quasi infantile, tutta giocata sulla mimica e sulle arcane stranezze dei dialetti. Ma è proprio questa scanzonata semplicità la chiave migliore per predisporci a guardare al luogo comune come si ascolta una storiella o una barzelletta.
 
Benvenuti in Italia, allora: un Paese frenato da mille divisioni, non ancora consapevole della ricchezza delle sue differenze, ma talvolta capace di piacersi dal Brennero a Lampedusa (si spera non solo durante la vacanze estive, o al cinema).



Tags: benvenuti al sud, claudio bisio, luoghi comuni, Marco D'Egidio, recensione,
14 Novembre 2010

Oggetto recensito:

Benvenuti al Sud, di Luca Miniero, Italia 2010, M 102

 

giudizio:



7.174692
Media: 7.2 (32 voti)

Commenti

Poco da dire su questo film

3.06

Poco da dire su questo film che ha pochissimo da esprimere. Narrazione lineare, interpreti credibili, allegorie (più che ambientazioni) ridenti, vicenda dall'annunciato lieto fine. Una cannuccia bianca per dissetarsi da una lattina grigiastra con una bevanda insapore ma piena di zucchero. Barbarie produttiva!

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