• Seguici su:
LIBRI - NARRATIVA

Denti Guasti, nessun sorriso

Dopo il primo, fortunato Tasca di Pietra, Matteo De Simone, scrittore e musicista, torna con un romanzo calato a fondo nella miseria dei nostri giorni. E' la triste storia d'amore del moldavo Roman e l'italiana Giulia, due "ragazzi di vita" tenuti insieme dalla disperazione


di Alessandra Minervini


Se nel suo primo romanzo Tasca di pietra (inserito - nel 2008 - da Panorama tra i migliori esordi dell'anno precedente) Matteo De Simone, torinese, leader del trio rock Nadar solo, esplorava il portato tragico di chi è costretto dalla vita a cavarsela da solo e a sopravvivere perfino a se stesso, nel suo nuovo romanzo Denti guasti lo scrittore rincara la dose spolpando fino all'osso l'anima di personaggi che, qualche decennio fa, si sarebbero chiamati "Ragazzi di vita".
 
Come dice nell'ouverture Pierpaolo Capovilla, fondatore di un'altra band, Il Teatro degli orrori, Denti guasti è un romanzo che rivolge l'attenzione all'esistenza “nel disfacimento della coesione sociale, nell'imbarbarimento dei rapporti, anche i più intimi, nella violenza cieca – ma visibilissima – dei diseredati, e in quella affatto miope – ma invisibile – del progetto politico e culturale vissuto sulla pelle e inflitto nella carne del paese in questi anni scuri (...)”.
 
I protagonisti sono i diciottenni Roman e Giulia. Lui moldavo, lei italiana. Lui afflitto dal degrado della prostituzione; lei afflitta dal degrado di una famiglia sfatta: orfana di padre, madre con i denti (e il cervello) guasti per l'alcool e un fratellino a carico. Il caso li fa incontrare; il dolore, vissuto con la magnifica strafottenza della gioventù, li unisce. Lui dallo spirito entusiasta (soprattutto con l'amico Silviu, altro giovane moldavo che Roman prende sotto la sua protezione per difenderlo dagli abusi); lei al limite del nichilismo, ha un'amica catodica: Caterina Samperri, acclamata vincitrice di un talent show musicale. 
 
Sullo sfondo di una storia di una feroce quotidianità c'è una Torino così bella da diventare quasi un fastidio: “Se Silviu dovesse regalare Torino a una ragazza, prima toglierebbe la Mole. Magari solo la punta. La Mole rovina tutto. E' troppo alta, ma non è abbastanza alta.”
“Denti guasti” è un ecosistema delicato e prezioso. Una narrazione palpitante e onesta che non censura i pensieri. Piuttosto li seduce.



Tags: Alessandra Minervini, Denti Guasti, Il Teatro degli Orrori, Matteo De Simone, Nadar Solo, ragazzi di vita, recensione, Tasca di pietra, torino,
22 Giugno 2011

Oggetto recensito:

Matteo De Simone, Denti Guasti, Hacca 2011, 232 p, 14 euro

giudizio:



7.923915
Media: 7.9 (23 voti)

Commenti

Invia nuovo commento

Il contenuto di questo campo è privato e non verrà mostrato pubblicamente.
 
CAPTCHA
Questa domanda serve a verificare che il form non venga inviato da procedure automatizzate
Image CAPTCHA
Enter the characters (without spaces) shown in the image.