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DANZA

Edouard Lock riporta in ballo i classici

Il coreografo e la compagnia dei La La La Human Steps rileggono le storie d'amore di Enea e Didone e Orfeo ed Euridice. A loro volta, le musiche di Gavin Bryars, suonate dal vivo, citano le opere di Gluck e Purcell: quello dei canadesi è un New Work con i piedi ben piantati nella tradizione


di Nicola Arrigoni


Amori impossibili, amori che emergono dal buio e sono consumati dal tempo, amori sognati, perdite precoci, abbracci mancati, passioni brucianti: di tutto ciò "parlano" i cinetici assoli e passi a due di New Work di Édouard Lock. Il punto di partenza sono due storie d’amore, quella che lega Didone ed Enea e quella tra Orfeo ed Euridice. Il riferimento è evidentemente per Lock un pre-testo, ovvero un discorso narrativo che dà il via all’azione coreografica e porta il "racconto" a concentrarsi sulla costruzione di relazioni possibili nella scia del tempo che passa.
 
Lo stesso connotato pre-testuale si lega alla strepitosa colonna sonora eseguita dal vivo di Gavin Bryars, che ha riletto in chiave contemporanea e fusion brani da Didone e Enea di Henry Purcell e dall’Orfeo di Christoph Willibald Gluck. Ed è in questo valore della riscrittura che sta la forza dell’estetica della compagna La La La Human Steps e del (letteralmente) “nuovo lavoro” del coreografo. Così per celebrare il trentennale della compagnia, Édouard Lock mette in scena lo stile contemporaneo e classico al tempo stesso del suo tessuto coreografico, si spinge in un non-tempo, nel buio dell’abbandono, sotto i coni di luce degli amori che resistono al tempo. 
 
New Work si apre con la proiezione di due ritratti complementari, che mostrano una ballerina nel pieno degli anni e a fianco la stessa ballerina condannata a un invecchiamento inesorabile. Quello è il tempo: fra i due ritratti in movimento c’è l’eternità dell’amore e della passione, c’è la vita che scorre e che si racconta negli incontri tra uomini e donne, nell’agitarsi inquietante di corpi che sembrano disumani. 
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Le ballerine sulle punte, la grammatica della danza classica, sono per così dire shakerate, scosse da una forza elettrica che accelera tutto, che rende irrefrenabili quegli abbracci, quegli amori che emergono dalle tenebre per esserne poi risucchiati. Micromovimenti si susseguono ad una velocità che annulla il tempo, lo fagocita, ma al tempo stesso sono il risultato di un cupio dissolvi che si mostra in tutto il suo inesorabile procedere dall’invecchiamento progressivo della ballerina video-ritratta, destinata a scomparire nel buio dell’Ade come una contemporanea Euridice. 
 
Quella di Édouard Lock è soprattutto una bella sfida al sapere dello spettatore. Il coreografo fa ballare le sue danzatrici sulle punte, frequenta i canoni classici della danza ma, per così dire, li velocizza, li rende elegantemente nevrotici. Mentre sembra ridare al nostro sguardo ciò che conosce dalla tradizione, al tempo stesso lo porta in un territorio altro, in una contemporaneità che si può cogliere – veloce com’è – solo per momentanei bagliori di luci, illuminazioni ora consolanti ora desolanti.
 
La stessa cosa accade con la partitura musicale. Il New Work dei La La La Human Steps è un nuovo lavoro che ha i piedi ben piantati nella tradizione e proprio per questo sa con intelligenza e profondità leggere la voglia di eternarsi degli amori di una vita, la nostalgia dell’amato e dell’amata.



Tags: Christoph Willibald Gluck, Didone, Édouard Lock, Enea, Euridice, Hanry purcell, La La La Human Steps, New Work, Nicola Arrigoni, Orfeo,
05 Maggio 2011

Oggetto recensito:

New Work, di Edouard Lock e con La La La Human Steps

Visto al: Teatro Ponchielli di Cremona, 15 febbraio 2011.
La La La Human Steps: Diego F. Castro, Mi Deng, Talia Evtushenko, Sandra Mühlbauer, Marcio Vinicius Paulino Silveira, Grace-Anne Powers, Alejandra Salamanca Lopez, Jason Shipley-Holmes, William Lee Smith, Zofia Tujaka, Kai Zhang;
Musica: una partitura di Gavin Bryars e Blake Hargreaves, musiche da Didone ed Enea di Henry Purcell e Orfeo di Christoph Willibald Gluck. Direzione e pianoforte Njo Kong Kie; Sax Ida Toninato, viola Jennifer Thiessen, violoncello Jean-Christophe Lizotte

giudizio:



7.88625
Media: 7.9 (8 voti)

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