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TEATRO

Il teatro va in treno

Sui binari e tra i vagoni, Donne in guerra vede snodarsi i racconti d'umanità di alcune piccole protagoniste di quel drammatico periodo che accompagnò il secondo conflitto mondiale in Italia. Laura Sicigliano rivede la Storia dalla parte di chi cioè le battaglie le combatteva dal fronte interno


di Sergio Buttiglieri

 


Non è semplice parlare ancora dell'Italia alla fine della seconda guerra mondiale. Ci riuscirono Pavese, Fenoglio e poi ancora il primo Calvino, ma erano testi che respiravano il clima del nostro dopoguerra e oggi di sicuro quegli autori non scriverebbero nello stesso modo.
Forse pensavamo di avere sedimentato troppi (bellissimi) film neorealisti in passato e troppe (mediocri) rivisitazioni televisive di recente per poterci emozionare ancora tanto visceralmente sulla genuinità di un racconto ambientato in questo momento cardine della nostra storia, com'è quello tutto declinato al femminile dalla regista Laura Sicigliano, direttrice artistica del Teatro Cargo di Genova.
 
Per ripensare a un periodo tormentato come quello a ridosso dell'ultimo conflitto mondiale la regista genovese, che già ci aveva rapiti con il recente Scintille (interpretato da una magnifica Laura Curino e destinato ad essere riproposto a breve a New York per rappresentare l'Italia per l'anno della Cultura italiana in Usa), questa volta ha messo in campo uno spettacolo singolare che conduce gli spettatori in un viaggio spazio temporale di grande impatto.
 
13.jpgLo spettacolo si svolge su un treno che dalla stazioncina di Genova Caselle s'inerpica nell'entroterra ligure: noi spettatori veniamo deportati, assieme alle attrici, sui convogli d’epoca, a origliare i racconti di un'umanità femminile che la grande Storia, fatta com'è di grandi avvenimenti, di trattati, di discorsi alla nazione, solitamente trascura. C'è chi si esalta di retorica fascista, chi oppone resistenza entrando in clandestinità, chi subisce le violenze, chi approfitta del suo micro potere, chi si vergogna dello stato in cui si trova.
 
La dignità è uno dei beni preziosi che la guerra ha fatto smarrire a molti. I pochi che non l'hanno messa da parte ne hanno subito pesanti conseguenze, per poi accorgersi, finito il conflitto, di essere diventati misteriosamente moltissimi. Racconti a volte tragici, a volte delicati, a volte ironici, si dipanano tra gli scompartimenti del treno diretto nell'entroterra per poi chiudere la scena con noi spaesati; altrettanto smarrite sono le vicende di questa umanità ferita che più volte ripete “non dimenticare le mie parole”. I personaggi si spogliano delle loro fragili corazze facendoci sentire ancora più inermi dentro una vicenda piû grande di noi eppure ancora tanto vicina. Adesso come allora, i drammi, le prese di posizione, le scelte si possono compiere soltanto ascoltando la propria coscienza, senza bisogno di null'altro. E questo Laura Sicigliano è riuscita a farcelo percepire con grande intensità anche grazie alla forte partecipazione del suo affiatato gruppo di attrici, che da alcuni anni ormai recitano con successo questo viaggio nella nostra memoria.



Tags: Donne in guerra, Laura Sicigliano, recensione, scintille, seconda guerra mondiale, Sergio Buttiglieri, teatro, treno,
02 Agosto 2013

Oggetto recensito:

Donne in guerra di Laura Sicigliano

 

giudizio:



5.04
Media: 5 (2 voti)

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