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TEATRO

Il blob che ci seppellirà

Pornobboy della Compagnia Babilonia mette a nudo i meccanismi perversi del nostro sistema informativo


di Sergio Buttiglieri

Foto di Marco Caselli Nirmal


Finalmente uno spettacolo che ti fa ritornare la voglia di andare a teatro. Che ti fa uscire carico di dubbi, che ti fa percepire che c'è qualcosa che non funziona nel nostro modo di accumulare brandelli di realtà.
Pornobboy è ferocemente recitato da un giovane trio che immobilizza gli spettatori con il magnetico irriverente mantra di quella che noi definiamo informazione. La declinazione un po' rap delle nostre testate giornalistiche con i loro infiniti gadget, con i loro superflui allegati, con i loro insulsi supplementi, con la loro fragile inconsistenza, attuata da Enrico Castellani, Valeria Raimondi ed Ilaria Dalle Donne, ha qualcosa di fortemente straniante. 
  
VERTICALE.JPGImmobili e impassibili a braccia stese e sguardi trucidi, con quelle loro stropicciate t-shirt con riprodotte le icone di Che Guevara, di I love N.Y. e di Santarcangelo Teatro, ci fanno trasparire il loro/nostro disperato bisogno di punti di riferimento.
Ciò che ci scorre davanti, recitato come una sorta di rosario d'altri tempi, è un impietoso attualissimo reportage sonoro di quello che giorno dopo giorno forma le nostre opinioni, cementa la nostra percezione della realtà. La dedica ai tormentoni demenziali dei titoli di quella che osiamo definire stampa seria, o l'educazione al voyerismo della violenza su cui sono impostati gran parte dei programmi televisivi a cominciare da Porta a Porta, vera soglia dell'orrore quotidiano del nostro tempo, travestito da trasmissione d'approfondimento.
In questa breve ma intensissima pièce ci scorrono le frasi, i ricordi, gli slogan di ciò che l'establishment ha voluto raccontarci per non farci vedere altro.
Il nostro cervello immagazzina giorno dopo giorno questa spazzatura mediatica e se qualcuno, come questa intrepida compagnia veronese (Premio Scenario 2007 con Made in Italy, un altro loro spettacolo di rara intensità) non si prendesse la briga di riavvolgerci, velocemente ma non troppo, la matassa linguistica, alla maniera dei vecchi nastri magnetici anni '80, non avremmo più la capacità di distinguere quanto preoccupante e diretta da altri sia la nostra percezione del reale.
Meredith e il suo omicidio, Samuele e il modellino della villetta, Englaro e le sue mestruazioni, Quattrocchi e vi faccio vedere io come muore un italiano, e mille altre immagini usurate dalla iperesposizione mediatica, evocate da questa Compagnia che non a caso si chiama Babilonia Teatri, formano un indigesto minestrone di cui nessuno avrebbe voglia di nutrirsi ma di cui tutti noi ci nutriamo ogni momento.
 
Litanie sincronizzate in forma oratoriale, che a tratti concedono degli assoli ma che di base si fondano sulla reiterazione. Reiterazione che è la chiave di lettura dello spettacolo. Loro stessi iniziano a rapportarsi con noi girandoci le spalle e attaccando su un'enorme parete metallica da campagna elettorale, una infinita serie di manifesti tutti uguali del loro spettacolo con riprodotti se stessi, quasi a realizzare uno di quei quadri con le Campbell's Soup che tanto amava replicare Andy Warhol.
Reiterazione su cui si fonda il nostro sistema informativo. Su cui si basa la nostra disinformazione quotidiana. Reiterazione che alla fine, con un vero magistrale colpo di teatro, produrrà, sommergendoci tutti, un enorme informe blob in cui sprofondare per sentirsi parte indistinta del nulla del nostro tempo.



Tags: babilonia teatri, cronaca, eluana englaro, Enrico Castellani, Ilaria Dalle Donne, informazione, Pornobboy, samuele, Sergio Buttiglieri, Valeria Raimondi,
18 Febbraio 2010

Oggetto recensito:

PORNOBBOY, COMPAGNIA BABILONIA

Visto: durante l'interessante stagione teatrale del teatro studio di Scandicci, diretto da Giancarlo Cauteruccio; http://www.scandiccicultura.it/teatro/krypton.php
Prossimamente: 25 e 26 febbraio, Teatro Garybaldi, Settimo Torinese; 12 marzo, Cinema Teatro Aurora, InTeatro, Roncadelle (BS); 22 aprile, Spazio OFF, Trani (Ba); 24 e 25 aprile, Scampia-Napoli; 5, 6, 7 e 8 maggio, Teatro della Tosse, Genova

giudizio:



7.350003
Media: 7.4 (3 voti)

Commenti

Fa venir voglia di andare a

7.02

Fa venir voglia di andare a vederlo!

Purtroppo non ho visto il

8.01

Purtroppo non ho visto il lavoro ma lla rcensione è intrigante e convincente

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