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TEATRO

L'allucinatorio dittatore portato in scena da Francesco Manetti per la regia di Antonio Latella: A.H. è il ritratto onirico, in forma di monologo, di uno dei più grandi misteri della nostra storia


di Sergio Buttiglieri

Uno spettacolo che inesorabilmente ci riduce in pezzi l'anima, esattamente come fa, ad un certo punto, il bravissimo attore Francesco Manetti, solo in scena, strappando minuziosamente in mille pezzetti, in una lenta e calcolata estenuazione del pubblico, il grande foglio bianco su cui aveva appena dipinto il segno grafico Bet, seconda lettera dell'alfabeto ebraico (da questa lettera, lui ci svela, nascerà tutto il mondo), e prima lettera della parola Bereshit, "in principio", prima parola della prima frase della Genesi, "in principio Dio creò", che nel Va
06 Febbraio 2014

TEATRO

Dopo le spettacolari riletture di Annibale Ruccello, Arturo Cirillo si sposta oltreoceano con Lo zoo di vetro di T. Williams. Le claustrofobiche dinamiche familiari del testo sono sempre angoscianti, e gli attori strepitosi, ma un'interpretazione forse troppo letterale dà un risultato un po' didascalico


di Sergio Buttiglieri

Seguo da tempo Arturo Cirillo ed è, a volte, di una carica irresistibile, specialmente quando mette in scena i testi di Annibale Ruccello, come il recente strepitoso Ferdinando o il mitico Le cinque rose di Jennifer. Questa volta, alle prese con Tennessee Williams, uno dei suoi primi celeberrimi lavori, Lo Zoo di vetro, non ho ritrovato la stessa intensità cui ci aveva abituato. Il testo del '44 è noto, e tutti ci aspettavamo una rilettura più coraggiosa di questa famiglia imperfetta, zoppicante, piena di rimpianti, che sopravvive con il fantasma del padre inopina
18 Gennaio 2014

TEATRO

Sui binari e tra i vagoni, Donne in guerra vede snodarsi i racconti d'umanità di alcune piccole protagoniste di quel drammatico periodo che accompagnò il secondo conflitto mondiale in Italia. Laura Sicigliano rivede la Storia dalla parte di chi cioè le battaglie le combatteva dal fronte interno


di Sergio Buttiglieri

Non è semplice parlare ancora dell'Italia alla fine della seconda guerra mondiale. Ci riuscirono Pavese, Fenoglio e poi ancora il primo Calvino, ma erano testi che respiravano il clima del nostro dopoguerra e oggi di sicuro quegli autori non scriverebbero nello stesso modo. Forse pensavamo di avere sedimentato troppi (bellissimi) film neorealisti in passato e troppe (mediocri) rivisitazioni televisive di recente per poterci emozionare ancora tanto visceralmente sulla genuinità di un racconto ambientato in questo momento cardine della nostra storia, com'è quello tutto decl
02 Agosto 2013

TEATRO

In anteprima nazionale al da poco concluso festival Vie Di Modena, Pippo del Bono e la sua Compagnia hanno presentato un nuovo lavoro di spiazzante vitalità. Sotto la sua supervisione in scena, i sui non-attori hanno trasformato la propria sofferenza personale in quello che, più che uno spettacolo, può essere definito un laboratorio artaudiano


di Sergio Buttiglieri

Sbattuto in "prima pagina" anche da Le Monde, in occasione di una delle sue numerose tournèe francesi all’insegna del tutto esaurito, Pippo Del Bono è un regista anomalo, di quelli che ti lasciano il segno. Con i suoi spettacoli strani, squilibrati, spudorati e del tutto fuori dai canoni,sa farti riscoprire l’intensità del teatro e dimenticare, per qualche minuto, quanto possa essere opaca e spenta la drammaturgia italiana. Il suo lavoro, programmaticamente distante dalla razionalità, è così coinvolgente perché percorso ol
07 Giugno 2013

TEATRO

Il regista lettone Alvis Hermanis appena un anno fa ci aveva letteralmente stregati con Sonja. Oggi, ospite al Festival Vie di Modena, si ripresenta con Onegin, versione poco convincente del grande romanzo in versi: e l'incanto, ahinoi, si spezza...


di Sergio Buttiglieri

Avevamo riassaporato recentemente la poetica di Alvis Hermanis in occasione del Festival Cantiere Europa di Firenze, dove ha presentato Sonja, uno dei suoi lavori più poetici. Lo spettacolo, visto per la prima volta a Modena, è di quelli capaci di lasciare quelle ferite emozionali che il teatro deve provocare, aperte e sanguinanti anche a distanza di tempo. In quella pièce, due bravissimi attori della sua Compagnia di Riga "danzavano" in perfetta sincronia mentre interpretavano due strampalati ladruncoli alla ricerca di chissà che cosa, dentr
27 Maggio 2013

TEATRO

Il regista teatrale Oskaras Korsunovas smette gli allestimenti shakespeariani che l'hanno portato in giro per il mondo e porta sul palco il capolavoro protrorivoluzionario di Gor’kij. Attori radunati a "banchettare" attorno a un tavolo, come una Ultima Cena laica e stracciona


di Sergio Buttiglieri

Una sorta di ultima cena laica, in cui gli attori lituani dell’OKT/Vilnius City Theatre, diretti dal giovane regista Oskaras Korsunovas (Premio Europa 2001), disinibiti dalla vodka, mettono in scena il racconto di un'umanità arrabbiata, annoiata da tutte quelle parole che, a turno, diventano improvvisamente di moda, e altrettanto improvvisamente scompaiono nell’oblio.   I Bassifondi (1902) di Maksim Gor’kij, capolavoro pre-rivoluzione che esordì a Mosca nel teatro di Stanislavskij, è lo spunto, che Korsunovas utilizza per interroga
10 Maggio 2013

TEATRO DANZA

Un poveraccio entra nel supermercato delle banlieu parigina, ruba una birra dagli scaffali e viene pestato a morte. Un crudo episodio di cronaca contemporanea sublimato dal coreografo francese in Ce que j'appelle oubli. Corpi danzanti mimano la scena mentre un fiume di parole ripercorre l'accaduto, senza pause.


di Sergio Buttiglieri

E’ uno spettacolo di sfolgorante cupezza quello che il Ballet Preljocaj ha messo in scena in prima italiana al Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia. Il coreografo francese, formatosi con Merce Cunningham e attuale Direttore Artistico del Pavillon noir di Aix-en-Provence, stavolta ci ha spiazzato intrecciando alla sua barbarica danza cerebrale un sottotesto narrativo che implode dentro di noi, scatenando angoscia e indignazione.   Lo aveva già fatto in passato: prima con L’Anoure (1996), tratto da La Voix perdue di Pascal Quignard, e più recentemente con Le
02 Maggio 2013

TEATRO

L'attore (e regista) napoletano più in vista del momento si confronta autorevolmente con il grande drammaturgo suo concittadino. Campo di gioco Le Voci Dentro, un testo scritto di getto nel'immediato dopoguerra a scandagliare impietosamente le crepe che incrinano la pace famigliare


di Sergio Buttiglieri

Toni Servillo ha fatto centro anche questa volta. E’ riuscito a rileggere Eduardo De Filippo, trovando la giusta misura per restituircelo senza ingabbiarlo nelle modalità della pura commedia dialettale. In un tempo in cui il teatro è spesso una elegante routine, un luogo per ascoltare drammi che non ci riguardano e non trasmettono niente che non sia, per dirla alla Ottieri, “una speciale impegnativa deprimente noia teatrale”.   L'attore e regista partenopeo invece ha letteralmente riscoperto questa fulminante pièce scritta, poco dopo la S
11 Aprile 2013

TEATRO

Dalla passione per la pittura ai suoi spettacoli fatti più di immagini e movimenti che di parole, dall'esordio folgorante di Einstein on the beach ai più recenti passaggi in Italia. Ritratto da vicino di un genio che non smette mai di porsi nuove sfide


di Sergio Buttiglieri

Bob Wilson dice di sé che avrebbe voluto essere un buon pittore, ma non lo è. E allora usa il teatro, la scena, per realizzare quadri: ogni suo allestimento è prima di tutto un disegno, gli attori e i cantanti vengono disposti proprio nel punto previsto per loro dai suoi disegni. "Per me Bob", diceva Heiner Muller, grande regista tedesco fra i più radicali, con cui Wilson in passato ha interagito, "ha la stessa funzione del cubismo nell’arte figurativa: serve da impianto di depurazione, vi si passano al setaccio i mezzi teatrali e improvvi
03 Aprile 2013

TEATRO

La storia di Miele, angelo della morte per tutti i malati che, clandestinamente, scelgono di mettere fine alle proprie sofferenze, e dell'ingegnere Grimaldi, uomo lucido eppure stanco della vita. A Nome Tuo, da un racconto di Mauro Covacich diretto da Roberto Recchia, è una pièce forse difficile ma senz'altro rivelatrice


di Sergio Buttiglieri

Il solo trovarlo è un’impresa. Devi litigare col navigatore e scegliere di non ascoltarlo più, altrimenti non ci arriverai mai: parlo del Teatro Pim Off, uno spazio teatrale vitale per l'estrema periferia sud di Milano, che ha ospitato una Prima Nazionale che non consentiva una reazione indifferente o annoiata. A Nome Tuo è un lavoro tratto dal romanzo di Mauro Covacich e recitato con grande intensità da una Cinzia Spanò particolarmente ispirata, che ne ha curato personalmente anche l’adattamento per proporlo a Roberto Recchia con la determinazio
26 Marzo 2013

TEATRO

La cronaca quotidiana di Janina Turek, casalinga di Cracovia che da quando perde il marito senza un vero motivo sceglie di registrare ogni sua piccola mossa. Daria Deflorian e Antonio Tagliarini riscrivono e rivivono per la scena i diari lasciati in eredità da una donna - solo apparentemente - "qualunque"


di Sergio Buttiglieri

Pontormo, uno dei protagonisti assoluti del nostro manierismo, aveva l'abitudine di annotare sul diario ogni minuzia; un "vizio" che lo accomuna al personaggio femminile realmente esistito al quale è ispirata la performance Reality ideata e prodotta dal duo Daria Deflorian e Antonio Tagliarini. La figura della polacca Janina Turek, un'anonima casalinga di Cracovia che per oltre cinquant’anni ha annotato con inchiostro blu scuro tutto quello che le accadeva, fin nei minimi dettagli, riempiendo 748 quaderni di colori diversi a seconda degli anni, trovati solo dopo
21 Marzo 2013

TEATRO

Dal testo filosofico aristotelico la compagnia diretta da Virgilio Sieni trae un altro spettacolo di poesia visiva. Sotto l'attenta direzione del coreografo toscano i ballerini esaltano le doti dello spirito, unendo mente e fisico in un unico, ampio gesto "pittorico" 


di Sergio Buttiglieri

Quelle che Virgilio Sieni ci imprime nella memoria ogni volta che assistiamo ai suoi lavori coreografici, sono immagini di una genuinità intensa. In questo De anima, che ha debuttato alla Biennale Danza di Venezia nello scorso giugno del 2012, e che attualmente si trova in tournée, Sieni evoca e rievoca l'omonima opera aristotelica. Ma anche lo spettatore digiuno di filosofia non potrà fare a meno di lasciarsi colpire lo sguardo e il cuore dai movimenti corporei quasi pittorici, guidati dal pensiero del coreografo.   Gli "arlecchini tristi" di Picasso inna
19 Marzo 2013

TEATRO - OPERA

L'Olandese Volante riproposto nell'allestimento diretto da Harmut Haenchen, fa storcere il naso ai melomani, come accadde nel 1843 al Teatro di Corte di Dresda. La Scala accoglie tiepidamente un'interpretazione che sottrae il mare dai vascelli e ambienta all'interno un'opera ancora largamente incompresa 


di Sergio Buttiglieri

Divertente osservare la reazione del pubblico scaligero nell’intervallo e al termine di questo singolare Olandese Volante, in scena fino a metà marzo nel tempio del melodramma italiano. Il regista tedesco Andreas Homoki ha reso orfani i melomani dai canonici vascelli sbattuti dalla tempesta che tutti si aspettavano come piatto forte di questa acerba opera wagneriana che debuttò il 2 gennaio del 1843 al Teatro di Corte di Dresda ricevendo un'accoglienza tiepida (rimase in scena solo per 4 repliche).   Fin dall’inizio, quindi, l'opera non ha conquistato le or
11 Marzo 2013

TEATRO

Manuela Mandracchia presta il volto a una delle eroine tragiche del drammaturgo nordeuropeo, Hedda Gabler. Oltre alla prestazione dell'attrice protagonista, la regia di Antonio Calenda non riesce a reggere il confronto con gli storici allestimenti di Massimo Castri


di Sergio Buttiglieri

Una fra le più interessanti attrici del nostro teatro di prosa, Manuela Mandracchia, ci ha proposto una superlativa Hedda Gabler, dall’omonimo testo di Henrik Ibsen (appena debuttato al Teatro della Corte di Genova), uno dei più maturi capolavori del drammaturgo norvegese che, assieme a Cechov e a Pirandello, ha rappresentato l'essenza del Teatro moderno.   Ciò che colpisce della Mandracchia è l’assoluta immediatezza, rapidità, asciuttezza interpretativa che mette al servizio del suo personaggio, tra dialoghi movimentati e di colpi di
01 Marzo 2013

TEATRO

Un Ballo in maschera riapre le danze al Teatro Regio di Parma, per una stagione "in forma ridotta" per via dei tagli economici. Districandosi tra le ristrettezze, l'allestimento riesce comunque a restituire la vitalità della vena "contadina" del compositore, quando la musica d'opera italiana era più affare del popolo che non di pochi intenditori


di Sergio Buttiglieri

 “….E che baccano sul caso strano / E che commenti per la città…" continuano a cantarci, nutriti della sapida ironia verdiana, i rembrandtiani sicari Samuel e Tom alla fine del secondo atto di questo, inconsapevolmente profetico, Ballo in Maschera che ha avuto l’onore e l’onere di inaugurare la stagione teatrale più breve  (causa i ben noti dissesti finanziari) che Parma ricordi da diversi anni a questa parte.   La stessa città emiliana che è un po’ il punto focale “di quell’enorme zanzariera che
26 Febbraio 2013