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FILM

Il viaggio di madre e figlia in Albania per seppellire il padre/nonno si trasforma in una già vista sarabanda di luoghi comuni sulla società slava. L'autore di Balkan Bazar è l'ennesimo pretendente al trono di Fellini dell'est europa: peccato solo per le tante qualità sprecate


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Una più o meno avvenente coppia di donne, madre e figlia, dimostra sin dalla scena iniziale di non saperci fare. Stanno cercando di rimpatriare in Francia le spoglie del rispettivo padre e nonno, ma, per un disguido, la salma del defunto ha preso la strada dell’Albania. Accompagnate - non si sa bene né come né perché - da un giornalista quasi improvvisato e dal suo cameramen, approdano dopo un po’ di inutili giravolte in un paesino ai confini tra la stessa Albania e la Grecia, che è la azzeccatissima location del film.   E qui si d&agra
19 Luglio 2011

LIBRI

In Cirkus Columbia di Ivica Djikic, un emigrante torna arricchito dopo la guerra nel paesino natale dell'Erzegovina. Troverà solo invidia e una follia fratricida


di Alessandra Minervini

Nell’estate del 1991, in un paesino di una Erzegovina a due passi (nel tempo) dalla guerra, ritorna dalla Germania un attempato emigrante. Si chiama Divko Buntic. E’ arrichito, scontroso. Ostenta l’altezzosità di chi ce l’ha fatta e la rabbia di chi nega a se stesso che in realtà: “Puoi fare quello che vuoi, puoi raggiungere qualsiasi obiettivo, ma tutto sarà inutile se chi ti sta intorno non lo vede". Cioè la tua famiglia. Cioè la terra in cui sei nato. La patria, poco prima che la guerra la uccidesse. In effetti, i concitt
03 Dicembre 2009