FILM
Un feroce romanzo criminale, ma girato con la lentezza tipica dello stile Sundance festival (dove è stato premiato). E' l'ottimo esordio di David Michod, cronista di nera in Australia
di Simone Dotto
Brutta storia quando una rassegna nata per premiare le nuove tendenze “indipendenti” finisce col diventare a sua volta uno standard, un marchio di fabbrica. E’ quel che è successo al Sundance Film Festival di Robert Redford, in passato eccellente trampolino di lancio per nomi quali Coen, Haynes e Solondz ma che da un po’ di anni a questa parte licenzia lavori che si rifanno a un’estetica dell’”indipendenza” omologata: quella fatta di set e sceneggiature scarne, di storie rigorosamente “intimiste” e di interminabili silenzi piaz
11 Novembre 2010