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TEATRO

Antonio Latella si confronta con Un tram che si chiama desiderio, il testo dolorosamente autobiografico di Tennesse Williams che forniva il copione al film con Marlon Brando. Qui invece ci sono Laura Marinoni e Vinicio Marchioni ad animare un dramma sulla solitudine e la voglia di evadere dalla realtà


di Sergio Buttiglieri

Se c'è un regista che odia il realismo quello é Antonio Latella. Lo conosciamo bene, da anni ci stupisce con le sue viscerali riletture di Pasolini, Shakespeare, Genet, Testori, ma anche Marlowe, Giordano Bruno, Beckett, Melwille, Aristofane e Cervantes. Al centro di questo testo dolorosamente autobiografico firmato Tennessee Williams, di cui tutti ricorderanno la versione cinematografica di Elia Kazan, con un giovanissimo Marlon Brando (che il regista cita direttamente facendone indossare l'icona al marito di Stella) c'é la solitudine che pervade tutti i personaggi
28 Febbraio 2012